La stagione estiva 2025 per la lazio si apre con dichiarazioni nette da parte del direttore sportivo Angelo Fabiani. Gli obiettivi del club puntano a mantenere intatto il nucleo principale della squadra, senza smantellamenti importanti. Nel frattempo, alcune trattative si valutano con attenzione, soprattutto in relazione a giovani prospetti come Tchaouna. La questione allenatore riporta al centro l’ipotesi di un ritorno di Maurizio Sarri, con motivazioni personali che hanno influenzato le sue scelte passate. A fianco a tutto ciò, Fabiani esprime anche un giudizio sulla situazione della nazionale italiana e sulle critiche ai vari tecnici.
La strategia della lazio: nessuna cessione tra i giocatori di punta
Angelo Fabiani ha chiarito che non esistono, nel momento attuale, trattative per la vendita dei principali calciatori. Ha spiegato che il club ha intenzione di costruire il proprio cammino mantenendo coloro sui quali si fondano le possibilità future della squadra. Questa posizione blocca per ora ogni tentativo di smantellamento dell’ossatura biancoceleste. Fabiani ha sottolineato che “nessuno dei big è sul mercato”, respingendo l’idea di cessione di giocatori fondamentali.
I casi di rovella e zaccagni
In particolare, i casi di Rovella e Zaccagni sono stati citati come esempio della volontà della società. Rovella dispone di una clausola rescissoria che rende possibile il suo trasferimento se si raggiunge la cifra stabilita; tuttavia Fabiani ha chiarito che la società non vorrebbe privarsene “per nessuna cifra”. Per Zaccagni invece, nonostante l’interessamento di allenatori come Antonio Conte e Manzano, la lazio non ha alcun intento di cederlo. La società rifiuta offerte importanti perché ritiene questi elementi cruciali per il progetto.
Fabiani ha comunque lasciato intendere che alcune proposte sono al vaglio sul fronte del giovane Tchaouna, per cui vengono svolte valutazioni “a 360 gradi”. Questo posizionamento indica un’apertura selettiva, in linea con l’interesse a tutelare la squadra e i suoi equilibri interni.
Il ritorno di sarri: motivazioni personali più che sportive
L’attualità della lazio porta dritto al possibile ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste, tema tornato particolarmente in evidenza grazie alle parole di Fabiani. L’addio precedente tra Sarri e lazio non fu dettato da questioni tecniche o sportive. Fabiani ricorda come quella decisione si sia presa per motivi legati alla situazione familiare dell’allenatore, che lo spinse a chiedere un passo indietro.
Un rinnovato legame tra sarri e fabiani
Nel momento in cui Fabiani lasciò il club, Sarri gli avrebbe stretto la mano confermando la sua volontà di tornare prima o poi. La presenza di altri club interessati non ha dissuaso Sarri, che vede nella lazio l’occasione di riprendere un percorso interrotto per ragioni private. Queste rivelazioni chiariscono come il possibile ritorno non sia solo una questione tecnica ma abbia profonde motivazioni personali.
Il club sta quindi monitorando attentamente l’evolversi della situazione, consapevole della rilevanza dell’allenatore nel quadro futuro della squadra.
Fabiani commenta la situazione della nazionale e le critiche agli allenatori
Nel corso dell’intervista a Rai2, Fabiani ha spostato l’attenzione sulla nazionale italiana e sul modo in cui sono stati trattati i vari tecnici negli ultimi anni. Ha osservato come inizialmente si fosse “crocifisso” il tecnico Ventura dopo una serie di risultati negativi.
Ha puntualizzato che gli allenatori successivi non sono stati molto fortunati nel raggiungere risultati importanti, con una esclusione per Roberto Mancini. Mancini, infatti, ha riportato un successo significativo conquistando l’Europeo, ma gli altri coach non hanno ottenuto grandi vittorie o affermazioni.
Questa riflessione mette in evidenza la difficoltà nel trovare una guida stabile dotata di risultati solidi, in un periodo in cui la nazionale fatica a riconquistare certezze sul piano internazionale. Il commento di Fabiani contribuisce a delineare il quadro di un contesto tecnico e mediatico da cui il calcio italiano sta cercando di uscire.
