
Jannik Sinner sta migliorando costantemente grazie al lavoro tecnico di Darren Cahill e Simone Vagnozzi, che hanno rafforzato colpi chiave e strategia. Cahill evidenzia le sfide sulla terra rossa e il positivo clima di collaborazione nel tennis italiano. - Unita.tv
Jannik Sinner continua a farsi largo nel circuito mondiale, grazie a un percorso di crescita costante e a un lavoro metodico sulle sue lacune tecniche. Darren Cahill, suo allenatore, ha raccontato ai microfoni di Sky Sport come il tennista altoatesino sia stato trasformato intervenendo su punti chiave del suo gioco. L’occasione è stata la vigilia della semifinale del Roland Garros 2025 contro Novak Djokovic. Nel corso dell’intervista, Cahill ha anche delineato lo stato del tennis italiano, sia maschile che femminile, evidenziandone gli aspetti più significativi.
L’evoluzione tecnica di jannik sinner sotto la guida di darren cahill e simone vagnozzi
Darren Cahill ha sottolineato come Sinner fosse già un talento importante prima del loro incontro ma evidenziando alcune criticità che dovevano essere affrontate per trasformarlo in un giocatore completo. Riccardo Piatti, già allenatore di Sinner, aveva messo basi importanti, ma il lavoro svolto da Cahill insieme a Simone Vagnozzi ha inciso profondamente sul miglioramento di alcuni colpi fondamentali.
Il rovescio è risultato più solido e affidabile, il servizio ha guadagnato potenza e precisione, e la maggiore confidenza nel gioco a rete ha ampliato le opzioni tattiche di Sinner. Cahill ha spiegato che queste modifiche non mostrano sempre benefici immediati, ma con il tempo sono emerse chiaramente. Ora Sinner può affrontare la partita da diverse angolature e risponde con più sicurezza anche negli scambi più delicati.
L’approccio straordinariamente dettagliato al miglioramento tecnico ha permesso di dare a Sinner armi più varie per affrontare avversari con stili diversi. La sua crescita non si limita solo al miglioramento dei colpi, ma porta anche a un cambiamento nella strategia di gioco e nella mentalità in campo.
La sfida della terra battuta e l’adattamento di sinner alle superfici diverse
Cahill ha evidenziato che la terra rossa resta la superficie più ostica per Sinner, nonostante i progressi dimostrati in quel contesto. Secondo l’allenatore australiano, la terra richiede creatività e varietà nei colpi, caratteristiche che si possono affinare solo praticando intensamente su quel tipo di campo. Sinner gioca pochi tornei sul rosso, e questo condiziona il suo adattamento.
Il Roland Garros rappresenta per lui un banco di prova importante, dove ogni partita suggerisce nuovi tasselli da inserire nel suo gioco. La mancanza di frequenti incontri su questa superficie non aiuta a consolidare certe abilità indispensabili. Cahill lascia intendere che il limite naturale di Sinner, almeno in questo momento, si collochi proprio nell’abilità di variare il gioco e sfruttare le opportunità sulla terra.
Questa superficie obbliga anche a un impegno fisico e mentale particolare, che Sinner deve ancora perfezionare per sentirsi completamente a proprio agio. I miglioramenti fatti negli anni mostrano un cammino in salita ma positivo, anche se ovviamente più lento rispetto ad altre superfici come il cemento o l’erba.
Il ruolo del tennis italiano nella crescita del movimento e l’importanza del sostegno reciproco
La scena del tennis italiano vive un momento di grande fermento, in cui maschile e femminile mostrano risultati importanti. Cahill ha richiamato l’attenzione sul ciclo positivo che coinvolge le atlete e gli atleti italiani, ricordando che nel femminile il successo è iniziato già anni fa con protagoniste come Flavia Pennetta e si è consolidato nel tempo.
Questo clima denso di buoni risultati ha avuto ricadute anche sul movimento maschile. I tennisti italiani si stimolano a vicenda, senza invidie, ma con un senso di appartenenza che fa da carburante per la crescita personale di ognuno. La condivisione di obiettivi e la collaborazione tra giocatori e staff sono elementi che rafforzano il gruppo e lo spingono a superare i limiti.
Cahill ha sottolineato l’assenza di antagonismi negativi e la presenza di una vera “famiglia” sportiva. Anche le squadre degli allenatori cooperano, mettendo a disposizione esperienze e soluzioni diverse. Questa dinamica fa parte di un progetto collettivo, che non riguarda solo singoli campioni ma il movimento italiano nel suo complesso. Cahill si è detto orgoglioso di far parte di questo contesto come tecnico di Sinner, contribuendo a mantenere alta la qualità e l’ambizione del tennis tricolore.