La coppa america di vela: da wight a napoli la sfida più antica dello sport nautico
La coppa america di vela, il trofeo sportivo più antico al mondo, si prepara per la sua 38/a edizione a Napoli, unendo tradizione e innovazione in una competizione globale.

La Coppa America di vela, la più antica competizione sportiva al mondo, giunge alla 38ª edizione che si terrà a Napoli nel 2025, unendo tradizione, innovazione tecnologica e sfide internazionali in un evento di grande prestigio e storia. - Unita.tv
La coppa america di vela rappresenta il trofeo sportivo più antico al mondo ancora in attività, con una storia che parte dal 1851. Questa competizione ha attraversato oltre un secolo e mezzo di eventi tecnici e storici, trasformandosi in una sfida globale che oggi si prepara ad approdare a napoli per la sua 38/a edizione. Lo sport, la tecnologia e le scelte strategiche si intrecciano in un racconto che ha sempre saputo rinnovarsi mantenendo intatto il fascino dell’agonismo marittimo.
Le origini della coppa america: la gara sulle acque del solent
La prima gara valida per la coppa america si svolse il 22 agosto 1851 nel solent, il tratto di mare che separa l’isola di wight dalla costa britannica. In quella giornata si sfidarono quindici yacht, tra golette e cutter, per la conquista di un premio consistente in 100 ghinee. Tra questi spiccava la goletta america, al comando del commodoro stevens, rappresentante del new york yacht club. La goletta si impose sulla concorrenza anche grazie a una scelta tecnica poco consueta per l’epoca: le sue vele erano realizzate in cotone anziché in lino, un materiale che garantiva maggiore resa aerodinamica e prestazioni migliori sulle onde.
La vittoria della goletta america segnò un passaggio decisivo nella storia delle regate a vela. Non si trattava soltanto di una sfida tra barche ma anche di un confronto tecnologico e di strategie innovative, elementi che già allora facevano la differenza nel corso di competizioni di alto livello. La competizione dimostrò inoltre come le innovazioni nella costruzione e nella gestione delle imbarcazioni potessero ribaltare risultati considerati scontati, come quello tra britannici e americani.
Il trasferimento oltreoceano e il destino internazionale del trofeo
Dopo la vittoria, la coppa delle 100 ghinee fece il viaggio dall’Europa agli stati uniti, arrivando a new york con il commodoro stevens e il suo team. Per qualche anno il trofeo rimase in una sorta di limbo, custodito ma poco valorizzato. Nel 1856 venne consegnato ufficialmente al new york yacht club, che lo rese un simbolo sportivo prestigioso e diede il via alle sfide per il suo possesso.
La rinascita grazie a james ashbury
Tuttavia, la coppa sparì quasi dal radar della scena internazionale fino al 1870. In quell’anno james ashbury, vice commodoro del royal harwich yacht club, attraversò l’oceano con il suo yacht cambria per proporre una sfida al nuovo possessore del trofeo. Ashbury voleva riportare a casa la coppa e rilanciare la competizione su scala mondiale. La nuova gara prese il via l’8 agosto del 1870 e si svolse su un percorso di 38 miglia, da staten island fino al battello faro di sandy hook e ritorno. Fu la rinascita ufficiale della coppa america, che da allora assunse il nome della goletta che aveva cambiato le sorti della vela internazionale.
Le interruzioni e la ripresa della coppa america nell’era moderna
La competizione continuò a svolgersi da quel momento, seguendo un ritmo quasi ininterrotto fino agli anni immediatamente precedenti alla seconda guerra mondiale. Tra il 1937 e il 1958 la coppa subì una sospensione forzata causata dagli eventi legati al conflitto mondiale e alle sue conseguenze nel dopoguerra. Questo periodo di stop segnò una pausa significativa, ma non cancellò l’interesse che la manifestazione aveva creato tra appassionati e atleti.
Dalla fine degli anni ’50 la coppa america ha ripreso il suo cammino, evolvendosi nel formato e nella tecnologia delle barche in gara, senza perdere la sua identità. La manifestazione ha attraversato fasi diverse, con numerosi paesi coinvolti come sfidanti e vincitori, ma il trofeo è arrivato fino alla 38/a edizione in programma a napoli. Non a caso, la cittadina partenopea ha superato nella candidatura atene e cagliari, diventando il nuovo teatro della più antica regata sportiva del mondo.
La scelta di napoli come sede per la 38/a edizione e le novità nella competizione
Lo svolgimento della prossima coppa america a napoli risulta particolarmente rilevante per diversi motivi. Tradizionalmente, le città ospitanti hanno un ruolo chiave nel valorizzare l’evento sia dal punto di vista sportivo che turistico. Napoli ha conquistato questa opportunità dopo il ritiro del team neozelandese, che ha scelto di non difendere il trofeo nel proprio paese per la prima volta dopo l’edizione tenutasi a barcellona nel 2024.
La decisione di portare la competizione in italia segue una tradizione di luoghi che offrono condizioni marine ideali e un contesto storico e culturale ricco. Napoli, con il suo mare e la sua vocazione alla vela, rappresenta un palco ideale per le sfide veliche di alto livello. La città ha già dimostrato interesse e capacità di accogliere eventi simili, e ora prepara le acque e le strutture per ospitare le nuove sfide che si annunciano serrate e competitive.
Un duello tra tradizione e innovazione
L’edizione del 2025 riproporrà l’antico duello tra tradizione e innovazione, disciplina tecnica e agilità marina. L’evento riunirà i migliori equipaggi e le barche più avanzate, dando spettacolo su un palcoscenico che racconta la storia lunga e intricata della coppa america, da una regata sul solent fino al golfo di napoli.