La seconda tappa del Tour de France femminile 2025 ha scritto una pagina storica per il ciclismo. Kimberley Le Court Pienaar, nata alle Mauritius, ha vestito la maglia gialla. Un traguardo mai raggiunto prima da una ciclista africana in questa corsa. Così, è entrata di diritto nella storia dello sport. Il successo arriva pochi mesi dopo la sua vittoria alla classica di Liegi-Bastogne-Liegi, che l’aveva già consacrata come una pioniera del ciclismo continentale.
Da Mauritius al mondo: la storia di Kimberley Le Court Pienaar
Kimberley ha 29 anni e viene da un paese dove il ciclismo è poco diffuso, soprattutto alle Mauritius, dove è cresciuta. Nonostante questo, ha scelto la bici seguendo le orme della sua famiglia, che già praticava questo sport. Da giovane era anche brava a calcio, tanto da ricevere una borsa di studio in un’università americana per giocare a soccer. Ma alla fine ha prevalso la passione per la bicicletta.
Dopo un anno passato nel Regno Unito senza un contratto pagato, ha puntato sulla mountain bike. Qui ha trovato la sua strada e, nel 2023, ha firmato un contratto professionistico con la squadra AG Insurance-Soudal. Nel 2024 è tornata sulle strade e ha vinto una tappa al Giro d’Italia femminile. Nel 2025 ha trionfato alla Liegi-Bastogne-Liegi, diventando la prima africana a riuscirci. Grazie a questo palmarès, ora veste la maglia gialla al Tour, simbolo di leadership, che condivide in classifica con Marianne Vos, ma che le è stata assegnata per i migliori piazzamenti.
Tour femminile 2025: tappa a Mavi Garcia, lotta e fatica per Biannic
La seconda tappa del Tour de France femminile, corsa il 2 luglio 2025, è stata vinta dalla spagnola Mavi Garcia, 41 anni, di Palma di Maiorca. È stata la sua prima vittoria in questa edizione. Prima del suo attacco decisivo, la gara è stata animata da una fuga a due: la tedesca Franziska Koch e la francese Aude Biannic, 34 anni, unica mamma tra le 176 partenti.
Il fatto che Biannic fosse l’unica ciclista madre al via e il suo risultato, 108ª a oltre 12 minuti dalla vincitrice, fanno riflettere sul congedo per maternità introdotto dall’UCI nel 2020. Il regolamento assicura tre mesi di retribuzione completa dopo il parto e un supporto variabile fino al rientro. Però, poche atlete riescono davvero a conciliare carriera e maternità ai livelli del ciclismo professionistico femminile.
La maglia gialla di Kimberley: un segnale forte dal ciclismo africano
Kimberley Le Court con la maglia gialla cambia il volto del ciclismo. Mai prima d’ora una ciclista africana, né uomo né donna, aveva guidato la classifica al Tour de France, probabilmente la corsa più seguita e prestigiosa al mondo. La sua storia rappresenta una realtà poco conosciuta: il ciclismo che nasce fuori dai grandi centri europei.
Dietro questo successo ci sono sacrifici, trasferte e scelte difficili. Il sostegno del marito sudafricano, anche lui ex ciclista, è stato fondamentale. La sua scalata dimostra che con determinazione e qualche opportunità si possono superare ostacoli legati a infrastrutture e mentalità non sempre favorevoli.
Alle Mauritius, il ciclismo è ancora poco diffuso. Ma la carriera di Kimberley potrebbe dare una spinta a nuove generazioni. La visibilità che ha ora grazie al Tour può diventare un motore per attirare più interesse e investimenti, creando un terreno fertile per chi vorrà seguirla nei prossimi anni.
Ultimo aggiornamento il 27 Luglio 2025 da Davide Galli