Kalidou Koulibaly e l’Accademia In Senegal: un progetto per formare uomini oltre il calcio

Kalidou Koulibaly inaugura l’Accademia in Senegal per crescere uomini oltre il calcio. - Unita.tv

Serena Fontana

3 Settembre 2025

Kalidou Koulibaly, ex difensore del Napoli e ora al club Al Hilal, mantiene forte il legame con il Senegal, sua terra natale. Il suo impegno va ben oltre il campo da gioco: ha creato l’Academy M’Barodi a Saly, località vicino a Dakar, con l’ambizione di offrire ai giovani opportunità di crescita sportiva e personale. Questo articolo racconta come nasce e cosa rappresenta questa accademia nata per aiutare soprattutto a formare uomini, con un’attenzione particolare all’istruzione e al nutrimento.

La nascita dell’Academy M’Barodi e la visione di Koulibaly

L’Academy M’Barodi nasce dall’idea di Kalidou Koulibaly come un modo concreto per restituire qualcosa al Senegal, luogo dove è cresciuto. Il nome “M’Barodi”, che in italiano significa “leone”, indica un simbolo forte di forza e orgoglio africano. L’accademia si trova a Saly, poco distante dalla capitale Dakar, e a pochi chilometri da quella del PSG, un segnale della crescita del calcio senegalese e della sua importanza nel continente.

Il progetto non si limita a far diventare calciatori i ragazzi scelti. Koulibaly ha spiegato più volte che il cuore dell’iniziativa è formare uomini completi. Nella selezione effettuata, su oltre tremila giovani candidati sono stati scelti solo sedici, un numero ristretto per mantenere alta la qualità della formazione. A questi ragazzi vengono offerti allenamenti studiati da istruttori qualificati, ma anche un percorso educativo e una dieta equilibrata.

La convinzione di Koulibaly è che una carriera nel calcio varrà solo per pochi. Quindi lo studio e la crescita personale diventano fondamentali: i ragazzi imparano competenze utili per la vita, potendo ambire a un futuro anche fuori dal mondo sportivo. L’Academy si pone come un punto di riferimento per la comunità locale e nazionale, creando un ambiente dove i giovani possono esprimersi e crescere con regole precise, lavoro e disciplina.

Koulibaly tra impegno sociale e legame con il Napoli

L’impegno di Koulibaly verso la sua comunità è una costante dalla sua esperienza in Italia, soprattutto a Napoli. Negli anni azzurri l’ex difensore ha sostenuto azioni benefiche in modo discreto, aiutando le famiglie senegalesi presenti in città senza attirare troppo i riflettori. Anche ora che gioca per l’Al Hilal, tiene vivo il rapporto con i tifosi napoletani e segue la stagione della squadra con passione.

In una delle sue prime interviste dopo il trasferimento in Arabia Saudita, Koulibaly ha sottolineato come questa scelta professionale gli consenta di portare avanti diversi progetti in Africa. Il fratello Amadou svolge un ruolo importante nella gestione dell’Academy M’Barodi, fornendo supporto operativo e visione condivisa.

Koulibaly evidenzia come il talento in Africa sia molto vasto, ma spesso non venga valorizzato come dovrebbe. Con il suo centro sportivo, vuole offrire una possibilità concreta di crescita ai giovani atleti, aiutandoli a prepararsi anche per ruoli da leader nella società senegalese. In effetti, spinge con forza sul concetto di “Uomini con la U maiuscola”, rimarcando che il valore umano deve andare oltre il pallone.

La federazione calcistica senegalese sostiene l’iniziativa fin dall’inizio, confermando un interesse istituzionale nel vedere giovani formarsi in un contesto che unisce sport e formazione personale.

Il presente di Koulibaly tra al hilal, Napoli e lotta al razzismo

Oggi Koulibaly si mostra un uomo che non dimentica le proprie radici nonostante la carriera internazionale. Dal Senegal al Napoli e ora in Arabia Saudita, mantiene vivo il legame con chi lo ha seguito negli anni in Italia. Si è definito tifoso del Napoli, con cui conserva un rapporto speciale. Anche scherzando sulle rivalità calcistiche, non nasconde la stima per la squadra e i giocatori attuali.

Parla con rispetto di personalità come Kevin De Bruyne, mostrando attenzione al calcio europeo mentre si trova in Medio Oriente. Non teme di ammettere che confidare in successi importanti, come la Champions League per il Napoli, non è un sogno irraggiungibile.

Conosce bene il mondo del calcio, avendo avuto contatti con diversi giocatori. Ha raccontato un episodio con Osimhen, che gli ha chiesto consigli e che poi ha scelto un percorso diverso per motivi personali e familiari. Koulibaly segue con interesse anche la riconferma di Elmas in azzurro e ricorda con affetto Albiol, altro importante riferimento nella sua carriera.

Dal punto di vista sociale, ha percepito qualche miglioramento nel contrastare il razzismo nel calcio, anche se ci sono ancora passi da fare. In Arabia Saudita conferma che gli episodi si sono ridotti rispetto al passato, segno di un cambiamento lento ma presente.

Il legame con l’Africa rimane saldo e insieme all’attività sportiva porta avanti un progetto che punta a dare reali opportunità a chi ancora non ne ha avute. Kalidou Koulibaly continua così a costruire un ponte tra il sogno del calcio e la realtà di chi si affaccia alla vita.

Ultimo aggiornamento il 3 Settembre 2025 da Serena Fontana