Juan Bernabè, ex falconiere della Lazio, ha lasciato il centro sportivo di Formello in seguito a un provvedimento giudiziario. La vicenda si è conclusa con l’esecuzione dello sfratto disposto dal tribunale di Tivoli, che ha messo fine alla sua permanenza nell’alloggio occupato senza titolo all’interno delle strutture biancocelesti.
La fine del rapporto tra juan bernabè e la lazio
Il rapporto lavorativo tra Juan Bernabè e la Lazio si era interrotto diversi mesi fa. La rottura è stata causata dalla diffusione sui social network di immagini post operatorie relative a un intervento di protesi peniena subito da Bernabè. Questi contenuti sono stati ritenuti incompatibili con i valori etici promossi dalla società calcistica romana. Di conseguenza, il club ha deciso di risolvere il contratto che legava l’ex falconiere al team.
La decisione della società non è stata presa alla leggera: in passato erano stati rivolti numerosi inviti a Bernabè per liberare spontaneamente l’alloggio nel centro sportivo, ma senza risultato. Il mancato rilascio dell’immobile ha portato quindi alla necessità di intervenire per vie legali.
Lo sfratto eseguito su ordine del tribunale di tivoli
Nella mattinata odierna, su ordine del Giudice del Tribunale di Tivoli, le autorità hanno proceduto allo sfratto forzoso nei confronti dell’ex falconiere della Lazio. L’azione si è svolta all’interno del centro sportivo laziale situato a Formello, dove Bernabè occupava senza autorizzazione un appartamento riservato al personale della società.
Decisione giudiziaria e tentativi di risoluzione pacifica
La decisione giudiziaria arriva dopo una lunga fase interlocutoria durante cui la società aveva tentato in ogni modo una soluzione pacifica per recuperare i locali occupati abusivamente. Lo sfratto rappresenta dunque l’ultima tappa formale per tutelare gli spazi destinati alle attività sportive e amministrative della Lazio.
Le motivazioni ufficiali comunicate dalla lazio
In un comunicato diffuso nelle ore successive allo sgombero forzoso, la Lazio ha spiegato le ragioni che hanno portato ad agire nelle sedi competenti contro Juan Bernabè. La nota sottolinea come il provvedimento sia stato adottato “per tutelare il proprio patrimonio e garantire l’operatività dell’ambiente sportivo”.
Il club romano evidenzia inoltre come tutte le azioni intraprese siano state effettuate nel pieno rispetto delle normative vigenti e nel segno della legalità. L’obiettivo dichiarato resta quello di mantenere ordine e decoro all’interno degli spazi societari frequentati quotidianamente da giocatori, staff tecnico e dipendenti.
Rigore nei controlli sulle strutture sportive italiane
Questa vicenda conferma quanto sia rigido il controllo sulle strutture interne ai centri sportivi professionistici italiani quando si tratta dei diritti d’uso degli ambienti comuni o privati associati alle squadre calcistiche maggiori come appunto la Lazio.
L’intervento giudiziario sul caso Bernabè testimonia infine anche una linea dura da parte delle società sportive nei confronti dei comportamenti considerati non conformi agli standard richiesti dai club professionistici moderni in termini disciplinari ed etici.