L’Italia della pallanuoto conclude prematuramente la sua avventura ai mondiali di Singapore dopo le sconfitte del Setterosa e del Settebello nei quarti di finale. Le ragazze hanno lottato contro l’Ungheria uscendone sconfitte 12-9, mentre gli uomini hanno subito una battuta d’arresto netta contro la Grecia, perdendo 17-11. Entrambe le squadre affrontano un periodo di rinnovamento, ma i risultati ottenuti nei match decisivi hanno deluso le aspettative.
Il setterosa lotta ma cede all’Ungheria: un passo indietro nel ricambio generazionale
La squadra femminile italiana ha affrontato con determinazione l’Ungheria nei quarti di finale dei mondiali, tenendo il ritmo della favorita per gran parte della partita. Nel confronto diretto però, il Setterosa ha mostrato segnali di difficoltà nell’impostazione offensiva, pagando la forza e l’esperienza delle avversarie. Il 12-9 finale riflette una lotta serrata, ma decisamente a favore delle magiare, ancora più avanti nella costruzione di una squadra solida e competitiva.
Il gruppo azzurro affronta una stagione di profondo rinnovamento, con molte giocatrici giovani pronte a entrare stabilmente nel giro internazionale. Le novità sono evidenti nella gestione della palla, nei movimenti e negli schemi di attacco; tuttavia, è mancata la capacità di capitalizzare nei momenti critici della partita. Anche la fase difensiva ha mostrato qualche lacuna, soprattutto nel contenere giocatrici chiave dell’Ungheria.
L’esperienza accumulata in questa competizione servirà da base per migliorare l’interazione tra le giocatrici e affinare i dettagli tecnici e tattici. Il ritorno a casa senza medaglie chiude una fase di transizione che dovrà trasformarsi, nelle prossime stagioni, in una presenza più costante e competitiva ai massimi livelli. L’obiettivo resta quello di consolidare il gruppo e prepararlo alle sfide internazionali future con maggiore solidità.
Il settebello soffre una sconfitta pesante contro la Grecia, tra errori e penalità decisive
Gli uomini azzurri guidati da Alessandro Campagna hanno incassato una sconfitta netta, 17-11 contro la Grecia, nel quarto di finale che ha segnato l’uscita prematura dai mondiali. Il match è stato compromesso da un episodio chiave: l’espulsione di Matteo Iocchi Gratta nel primo quarto per una ginocchiata sotto acqua, rilevata dal Var. Questa decisione ha cambiato l’inerzia della partita, concedendo alla Grecia un rigore e quattro minuti di superiorità numerica.
La squadra italiana ha perso subito completamente il controllo del gioco, andando sotto 9-1 dopo 11 minuti. Non sono bastati nemmeno gli aggiustamenti tattici di Campagna, che ha cercato di recuperare con cambiamenti in formazione e schemi. La Grecia ha mostrato una prestazione superiore in ogni fase, supportata da un portiere in stato di grazia che ha respinto molte azioni azzurre.
Il tecnico ha ammesso pubblicamente la delusione e ha chiesto scusa ai tifosi, sottolineando però che la squadra ha messo impegno in gara. L’episodio di gioco violento ha influito pesantemente sul risultato, ma l’intera prova è stata carente soprattutto nell’approccio mentale e nella gestione delle fasi cruciali del match. Iocchi Gratta ha spiegato che “non era volontà colpire l’avversario, ma un movimento sbagliato ha portato all’espulsione” e ha lasciato compagni in inferiorità.
L’Italia dovrà raccogliere questa esperienza per migliorare la tenuta mentale e la disciplina in campo, due aspetti fondamentali in competizioni di alto livello. Il quadro resta di una squadra giovane, ancora in costruzione, che non è riuscita a mantenere il pari passo con le più esperte Grecia e Ungheria.
Le prospettive del settebello e l’obiettivo di chiudere bene contro il Montenegro per il quinto posto
Dopo la sconfitta contro la Grecia e l’eliminazione dalla corsa alle medaglie, il Settebello si prepara a giocare martedì contro il Montenegro, con in palio la semifinale per il quinto posto mondiale. Il momento è delicato per gli azzurri, che devono dare continuità alle loro prestazioni nonostante le difficoltà incontrate.
Il capitano Francesco Di Fulvio ha commentato la gara negativa evidenziando un approccio sbagliato nel match chiave. La squadra ha mostrato una prestazione al di sotto delle aspettative, affrontando una Grecia più organizzata in ogni momento. Di Fulvio ha ricordato come “ogni esperienza, anche negativa, alimenti la crescita sia individuale sia collettiva” e che la squadra ha intenzione di onorare il torneo fino alla fine con impegno e dedizione.
Il confronto con il Montenegro rappresenta un’occasione per misurare i progressi del gruppo e chiudere la partecipazione mondiale con una posizione dignitosa. La partita può mettere in luce il livello tecnico degli azzurri e la volontà di costruire basi solide per le competizioni future, in vista anche degli appuntamenti internazionali imminenti.
Il bilancio complessivo resta quello di un momento difficile ma pur necessario per la formazione di due squadre in molti casi rinnovate e con margini di miglioramento. Le sconfitte negli scontri diretti con potenze europee come Ungheria e Grecia sono un segnale chiaro delle nuove sfide che attendono la pallanuoto italiana.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Andrea Ricci