Ai Mondiali juniores di ciclismo su pista 2025 ad Apeldoorn, l’Italia ha fatto davvero la voce grossa. Con 13 medaglie totali, di cui sei d’oro, gli azzurri hanno chiuso al primo posto nel medagliere. Tra i protagonisti spicca Matilde Cenci, 17 anni, che ha portato a casa tre maglie iridate personali più un bronzo, confermandosi come uno dei talenti più interessanti del ciclismo su pista italiano.
Matilde Cenci, la stella dei Mondiali Juniores
Matilde Cenci si è distinta in più specialità durante la rassegna. La giovane vicentina ha vinto tre ori nel Team Sprint, nel Chilometro da fermo e nel Keirin, aggiungendo un bronzo nella velocità individuale. Nel chilometro da fermo ha fatto registrare il miglior tempo in gara, sotto l’1:09 , mostrando tutto il suo valore.
Il successo nel Keirin, arrivato nell’ultima giornata, ha chiuso in bellezza una competizione di alto livello per la 17enne, che compirà 18 anni il prossimo 14 novembre. Questi risultati la inseriscono tra le promesse più solide del ciclismo su pista, sia in Italia sia all’estero. Matilde è ormai un punto di riferimento nel gruppo azzurro, frutto di continuità e duro lavoro su un circuito che richiede velocità e resistenza.
L’Italia juniores conferma la sua forza
La squadra italiana si è presentata ad Apeldoorn con un gruppo ben preparato, capace di migliorare il bottino rispetto all’anno passato e agli Europei di Anadia di poco tempo prima. Il bilancio finale parla chiaro: sei ori, tre argenti e quattro bronzi, per un totale di tredici medaglie che mettono l’Italia al vertice della classifica mondiale per nazioni.
Tra i protagonisti anche Jacopo Vendramin, argento nell’eliminazione, e Alessio Magagnotti, bronzo nel chilometro da fermo. Questi giovani rappresentano il ricambio generazionale che tiene alta la competitività italiana. La conferma ai vertici mondiali è anche il risultato di una struttura tecnica stabile e coesa, come ha sottolineato il presidente della federazione, Cordiano Dagnoni.
Gare intense e sfide tirate ad Apeldoorn
Le gare sulle piste di Apeldoorn hanno regalato momenti di grande spettacolo, soprattutto nella Madison maschile. La coppia azzurra formata da Julian Bortolami e Riccardo Colombo ha lottato fino all’ultimo, perdendo l’oro per un solo punto contro la Spagna. Nonostante abbiano guadagnato un giro e vinto l’ultima volata, il punteggio finale ha premiato gli spagnoli Igual Ubeda e Urcaregui Sanz.
Altri azzurri hanno ottenuto piazzamenti importanti, confermando il buon livello della squadra. Il giovane veneto Jacopo Vendramin, appena sedicenne, si è fatto notare come uno dei juniores di primo anno più promettenti grazie al secondo posto nell’eliminazione. Tutto questo dimostra la versatilità e la capacità di adattamento degli italiani in diverse specialità della pista.
La strategia azzurra per restare al top
Il successo ad Apeldoorn nasce da una pianificazione a lungo termine che ha creato coesione tra tecnici e staff federale. Il presidente Cordiano Dagnoni ha messo in luce come la continuità nei nomi e nei metodi di lavoro, ormai consolidata da quattro anni, abbia fatto da base per la crescita di questi giovani talenti.
La distribuzione dei titoli tra velocità e inseguimento, sia maschili sia femminili, conferma un movimento equilibrato e capace di rinnovarsi senza perdere qualità. La solidità del sistema passa anche dagli investimenti sul territorio, nonostante in Italia ci sia un solo impianto coperto per la pista. Dagnoni ha ribadito la necessità di nuovi spazi per allenarsi in sicurezza, auspicando un intervento delle istituzioni per sostenere il ciclismo giovanile con nuove strutture.
Un segnale importante per il ciclismo giovanile italiano
Questa edizione dei Mondiali ha rappresentato un passo avanti per il movimento italiano. Oltre a migliorare il medagliere, ha messo in mostra giovani pronti a confrontarsi ad alto livello internazionale. Il confronto con le altre nazioni ha evidenziato la crescita tecnica e tattica degli azzurri, con prestazioni di rilievo nelle gare più difficili e spettacolari della pista.
Il gruppo, ampio e ben affiatato, ha evitato che il successo fosse appannaggio di pochi atleti, garantendo continuità per gli anni a venire. Con queste basi, il futuro del ciclismo su pista italiano si presenta solido, sostenuto da una nuova generazione motivata e pronta a raggiungere nuovi traguardi nazionali e internazionali.
Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2025 da Andrea Ricci