Inchiesta sulla procura FIGC coinvolge gianluca rocchi e altri arbitri per evasione fiscale e irregolarità VAR
Indagini su Gianluca Rocchi e Daniele Orsato per evasione fiscale e irregolarità nel VAR mettono a rischio la credibilità del sistema arbitrale italiano, sollevando preoccupazioni tra tifosi e addetti ai lavori.

L'articolo tratta l'indagine della Procura FIGC su Gianluca Rocchi, Daniele Orsato e altri arbitri italiani per evasione fiscale e presunte irregolarità nel VAR, con possibili ripercussioni sul sistema arbitrale e la credibilità del calcio nazionale. - Unita.tv
Negli ultimi mesi nel calcio italiano sono emerse nuove tensioni legate a indagini su arbitri di rilievo. Al centro di questa complessa vicenda c’è Gianluca Rocchi, noto arbitro e designatore, assieme ad altri esponenti dell’Associazione Italiana Arbitri . La Procura della FIGC ha aperto un fascicolo che riguarda accuse di evasione fiscale sui compensi percepiti dalle attività UEFA e presunte irregolarità legate al VAR. L’articolo esplora le fasi dell’inchiesta, i protagonisti coinvolti e le implicazioni sul mondo arbitrale e sul calcio italiano nel suo insieme.
Le accuse di evasione fiscale e il procedimento della procura FIGC
La Procura della FIGC ha avviato un’indagine che interessa circa cinquanta arbitri italiani, compresi nomi di spicco come Gianluca Rocchi e Daniele Orsato. L’indagine nasce da un esposto basato su un articolo giornalistico che ha evidenziato come alcuni arbitri non abbiano dichiarato regolarmente al fisco i compensi ricevuti dalla UEFA fra il 2018 e il 2022. Questi compensi riguardano prestazioni internazionali e ruoli arbitrali in competizioni europee.
L’evasione fiscale contestata si concentra su somme non riportate nelle dichiarazioni dei redditi, comportamento che viola principi chiari espressi dall’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, in particolare quelli di lealtà e correttezza. Il fascicolo aperto dalla procura mira a verificare la veridicità delle accuse e a valutare la gravità dei comportamenti. A seconda dei risultati, i provvedimenti potrebbero oscillare da multe a squalifiche o inibizioni.
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Oltre all’evasione, in questo quadro emergono sospetti su possibili interferenze nella gestione del VAR. Alcuni arbitrali avrebbero agito in modo irregolare o scorretto nel corso delle partite, mettendo in discussione l’integrità della tecnologia e del sistema arbitrale nel suo complesso. L’inchiesta quindi riguarda più aspetti, compresi quelli economici e quelli legati alla correttezza del gioco sul campo.
Chi sono gli arbitri coinvolti: gianluca rocchi e daniele orsato
Gianluca Rocchi, da anni tra gli arbitri più conosciuti in Italia, riveste anche il ruolo di designatore arbitrale. Il fatto che sia coinvolto in un’inchiesta che tocca sia aspetti fiscali sia presunte irregolarità arbitrali rende questo caso particolarmente delicato. Rocchi ha recentemente sottoscritto un contratto biennale con la FIGC, impegno che potrebbe essere rivisto qualora emergessero responsabilità concrete. La sua posizione pubblica e la vicinanza ai vertici dell’AIA lo pongono sotto i riflettori.
Daniele Orsato, un altro ex arbitro internazionale di riferimento, figura tra i nomi chiamati in causa. L’inchiesta lo riguarda soprattutto per i profili legati alla mancata dichiarazione dei compensi. Le conseguenze per Orsato, come per Rocchi, potrebbero comprendere provvedimenti disciplinari severi, squalifiche comprese. I due rappresentano volti emblematici del mondo arbitrale italiano e la loro posizione nel processo è di grande interesse dal punto di vista sportivo e legale.
L’AIA, come associazione rappresentativa degli arbitri, si trova nel mezzo di questa crisi. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha dotato la sua Procura di mandato per indagare a fondo, con l’obiettivo di tutelare la credibilità del sistema arbitrale. La collaborazione tra FIGC e AIA sarà probabilmente necessaria per affrontare le conseguenze e adottare misure adeguate.
Le implicazioni sulla credibilità del sistema arbitrale e sul calcio italiano
Le accuse rivolte a Rocchi, Orsato e altri arbitri mettono in discussione la fiducia che tifosi e addetti ai lavori ripongono nel sistema che regola le partite di calcio. L’ombra dell’evasione fiscale complica un quadro già turbato da sospetti su irregolarità nel VAR, tecnologia di recente introduzione ma ormai centrale nelle decisioni arbitrali.
Se le indagini dovessero confermare i fatti contestati, il colpo sarebbe grave. La reputazione degli arbitri, fondamento per garantire equità nelle competizioni, finirebbe sotto accusa. Nel calcio, dove la trasparenza è sempre più richiesta, la vicenda rischia di incrinare il rapporto di fiducia con il pubblico e con le società.
In questo scenario, è probabile che vengano rivedute le procedure di controllo sull’assegnazione e gestione delle gare e sull’utilizzo del VAR. L’obiettivo sarà evitare distorsioni e garantire un arbitraggio imparziale. Situazioni come questa sollecitano anche una maggiore attenzione sulle posizioni fiscali degli operatori sportivi, con impatti organizzativi che potrebbero estendersi oltre il singolo caso.
Il ruolo della FIGC e le reazioni ufficiali fino ad oggi
La FIGC ha preso posizione annunciando l’apertura ufficiale del procedimento giudiziario interno. Promette massima trasparenza nel corso dell’indagine affidata alla sua Procura. Questo atteggiamento risponde a pressioni crescenti da parte dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori, preoccupati di tutelare la correttezza del calcio nazionale.
Finora, i diretti interessati, Rocchi e Orsato, non hanno rilasciato dichiarazioni specifiche su accuse e indagini. Il silenzio, più che un rifiuto, sembra rappresentare una linea di prudenza in attesa di chiarimenti formali. Intanto, gli organismi arbitrali e sportivi osservano con attenzione il corso dell’inchiesta.
Le reazioni nel mondo del calcio mostrano attesa e cautela. Si segue il caso per capire come si articoleranno i passaggi successivi e quali ripercussioni potrebbero emergere a breve sulle carriere dei protagonisti e sulle dinamiche della gestione arbitrale. La FIGC ha ribadito l’impegno a intervenire con rigore secondo le norme vigenti.
Sviluppi e prospettive per il sistema arbitrale italiano
L’indagine aperta dovrebbe muoversi con rapidità per chiarire le questioni in sospeso. La trasparenza nel percorso giudiziario sarà l’elemento cruciale per ridare fiducia a un settore attraversato da dubbi che rischiano di danneggiare non solo singoli arbitri ma l’immagine dell’intero calcio italiano. Le eventuali pene disciplinari, calibrate sul tipo di irregolarità, costituiranno un segnale importante per tutta la comunità sportiva.
A partire da questi eventi, AIA e FIGC potrebbero adottare regole più stringenti sui controlli fiscali e sulle procedure arbitrali. Nuovi meccanismi di verifica dovranno garantire una maggiore puntualità e correttezza nella gestione dei compensi e nel funzionamento del VAR. L’inchiesta potrebbe fungere da stimolo a rinnovare pratiche consolidate ma vulnerabili.
Tutto il calcio nazionale guarda con interesse agli sviluppi, consapevole che la vera prova sarà non solo stabilire le responsabilità ma anche rafforzare l’affidabilità del sistema arbitrale. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di affrontare questa difficoltà mantenendo rigore e trasparenza. La stagione sportiva continua tra attese e timori che, fino ad ora, hanno acceso un dibattito intenso su integrità e giustizia sportiva.