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Il milan si prepara a cambiare volto tra mercato, nuovo ds e scelte tecniche per il 2025

Il Milan chiude la stagione 2024-2025 con delusioni e sfide da affrontare, mentre Giorgio Furlani pianifica ristrutturazioni strategiche per migliorare squadra e gestione in vista del futuro.

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La stagione 2024-2025 del Milan si è chiusa con risultati deludenti, spingendo il club a ristrutturare squadra e dirigenza, con particolare attenzione al mercato estivo e alla nomina di un nuovo direttore sportivo e allenatore. - Unita.tv

La stagione calcistica 2024-2025 si è chiusa per il milan con risultati molto al di sotto delle aspettative, spingendo il club a un punto di svolta. La difficoltà nella corsa alle competizioni europee ha messo in luce problemi tecnici e organizzativi che la società rossonera deve affrontare in vista della prossima annata. Al centro di questo momento delicato c’è l’amministratore delegato Giorgio Furlani, che sembra intenzionato a muovere i primi passi concreti per ristrutturare e rafforzare la squadra.

La chiusura della stagione e il bilancio dei risultati per il milan

Milano, maggio 2025. Un’altra stagione senza Champions League ha offerto pochi motivi di gioia ai tifosi rossoneri. La finale di Coppa Italia persa contro il bologna ha rappresentato la sintesi di un’annata complessa. Gli investimenti ingenti effettuati nella sessione di mercato estiva non hanno portato i frutti sperati. La squadra ha mostrato segnali di debolezza soprattutto nella fase difensiva e ha faticato a trovare una continuità di prestazioni.

Dentro lo spogliatoio e tra i dirigenti si respira un’aria di grande riflessione. La sconfitta contro il bologna ha rafforzato la convinzione che servano aggiustamenti sostanziali, a cominciare da una revisione degli uomini e delle strategie di mercato. La pressione dei tifosi non è mai venuta meno, mentre lo stesso ambiente della città sollecita risposte concrete per riportare il milan a lottare sulle prime posizioni sia in Italia che in Europa.

Questi fattori rendono chiaro che il club deve progettare con attenzione le mosse del prossimo futuro, a partire dalla costruzione della rosa e dalla definizione degli organi tecnici e dirigenziali.

Il mercato come chiave per la rinascita del milan

Nel corso delle ultime settimane Giorgio Furlani ha sottolineato la meticolosità con cui il milan affronta la preparazione del mercato estivo, nonostante l’assenza ancora di un direttore sportivo ufficiale. Il club ha già avviato contatti e valutazioni per rinforzare la difesa, l’area più fragile durante la stagione appena conclusa.

Secondo fonti vicine alla società, l’obiettivo è l’ingaggio di un giovane difensore arrivato a emergere in Serie A, un profilo ritenuto idoneo per garantire solidità e futuro alla retroguardia rossonera. Per finanziare il nuovo acquisto, si valuta la possibilità di cedere almeno due giocatori che finora non hanno soddisfatto le aspettative o hanno meno spazio nella rosa.

La volontà di Furlani è chiara: “non lasciare nulla al caso.” Il mercato viene percepito come un segmento che si prepara con largo anticipo, senza attendere l’apertura ufficiale delle trattative. Il lavoro dietro le quinte mira a costruire una base più solida, con l’intento di non ripetere gli errori della stagione fallimentare appena terminata.

Questi ragionamenti indicano un piano di lavoro articolato, dove ogni ingresso o uscita ha una sua logica precisa, finalizzata al miglioramento delle prestazioni sul campo.

La ricerca del direttore sportivo: un annoso nodo da sciogliere

Una partita delicata è quella legata alla scelta del nuovo direttore sportivo. Dopo l’uscita di scena del precedente responsabile, il milan ha intensificato i contatti con vari profili esperti del calcio italiano. Igli Tare, ex Lazio, resta ad oggi il nome più gettonato e appare un candidato con esperienza, conoscenze approfondite e buona fama. Furlani però, nelle ultime dichiarazioni, ha mostrato prudenza lasciando intendere che la decisione non è imminente.

Oltre a Tare, circolano altri nomi come Giovanni Sartori del Bologna, Giovanni Manna del Napoli e Tony D’Amico dell’Atalanta. Questi dirigenti però sembrano legati ai loro attuali club, rendendo difficile un’immediata trattativa. Il milan potrebbe attendere che almeno uno di essi si liberi dai vincoli contrattuali prima di accelerare la nomina.

La scelta del ds rappresenta un passaggio chiave. Serve una figura che “sappia dialogare con l’allenatore, indirizzare il mercato e far convivere le esigenze di breve e lungo termine della squadra.”

Furlani sembra voler valutare con calma, evitando prese di posizione affrettate che potrebbero compromettere i piani futuri.

Il dilemma dell’allenatore: verso un ritorno a figure italiane?

Anche la panchina rimane un nodo fondamentale da sciogliere. Il milan si trova a dover individuare un tecnico capace di rilanciare la squadra, di imprimere una nuova identità e di gestire le pressioni tipiche di un club di grande tradizione.

Secondo indiscrezioni, la società sta valutando diverse opzioni, ma per ora non emergono candidature ufficiali. Lo stesso Furlani ha confermato che la linea guida è quella di affidarsi a un allenatore italiano, scelta che sembra ancorata all’idea di un progetto radicato nel contesto nazionale e capace di dialogare con club e tifosi.

La chiamata di un tecnico con esperienza nel campionato italiano potrebbe coincidere con un approccio più prudente e graduale al processo di rinnovamento. Sarà cruciale seguire gli sviluppi delle prossime settimane per capire chi prenderà in mano la squadra e quale impatto potrà avere.

Le sfide future del milan in un contesto di tensioni e pressioni

Le settimane che verranno risulteranno decisive per definire i contorni del nuovo milan. La nomina del direttore sportivo e la scelta dell’allenatore rappresentano scelte strategiche fondamentali. In parallelo, il mercato estivo avrà un ruolo centrale per rinforzare una squadra che sembra aver perso solidità e coesione.

Il club dovrà rispondere alla richiesta di risultati da parte di tifosi e sponsor, diventati più esigenti dopo un’annata che ha visto tramontare ogni ambizione europea. L’ambiente interno appare concentrato a prendere decisioni mirate, senza lasciare troppo spazio all’improvvisazione.

La dettagliata preparazione delle mosse future sottolinea la volontà di impostare un rilancio credibile, pur di fronte a difficoltà evidenti e a un clima di attesa elevato.

Le critiche emerse dalla gestione furlani e la continuità del progetto societario

Il bilancio della gestione Furlani non è immune da critiche. Molti osservatori hanno segnalato una certa rigidità decisionale e una scarsa incisività nei cambiamenti promessi. La permanenza di figure come lui e di campioni in campo come Zlatan Ibrahimovic è letta da alcuni come una scelta conservativa, “non abbastanza coraggiosa per incidere davvero.”

Tifosi e analisti hanno auspicato una rivoluzione più incisiva, con un turnover completo dei dirigenti e un rinnovamento corposo della rosa. Al contrario, la scelta di Furlani sembra orientata verso aggiustamenti limitati, puntando su un progetto più calibrato e delineato.

Questa cautela potrebbe rivelarsi una strategia per evitare sbandamenti, ma il rischio è apparire inerti davanti alle aspettative di cambiamento del popolo rossonero.

Il clima intorno al club resta acceso, con tensioni che attendono risposte da parte della dirigenza e della proprietà.

Il milan si presenta all’appuntamento con la prossima stagione con le carte in mano per tentare di invertire la rotta, in attesa di decisioni concrete e tempestive sui fronti tecnici e di mercato. Le prossime settimane definiranno le basi di un percorso che dovrà condurre a risultati importanti.