Il Milan, sotto la guida di Sergio Conceiçao, ha mostrato un andamento altalenante, con un dato significativo: nelle 19 partite disputate, la squadra ha dovuto recuperare il risultato in ben sei occasioni, evidenziando una certa fragilità nelle fasi iniziali delle gare. Con l’obiettivo di centrare il quarto posto, il Diavolo si trova ora a dover affrontare una rincorsa decisiva.
L’approccio di Conceiçao: tra coraggio e attesa
Sergio Conceiçao ha preso le redini del Milan con l’intento di creare una squadra coraggiosa e offensiva, capace di dominare il gioco e di non lasciare spazio agli avversari. Tuttavia, la realtà ha mostrato un Milan che, in molte occasioni, si è trovato a dover inseguire il punteggio. Questo approccio ha portato a una squadra che, piuttosto che gestire il gioco, tende a difendersi e a ripartire, accettando di subire l’iniziativa anche da avversari considerati inferiori. La mancanza di un’identità forte e di una presenza dominante in campo ha portato a prestazioni deludenti, con il Diavolo che ha mostrato il suo volto migliore solo in rare occasioni.
Il Milan ha spesso iniziato le partite in modo timido, lasciando spazio agli avversari di prendere il controllo. Questo atteggiamento ha portato a una serie di partite in cui la squadra ha dovuto recuperare il risultato, una situazione che non è tipica per una squadra con ambizioni di vertice. La necessità di rimontare indica che qualcosa non ha funzionato nei primi minuti di gioco, evidenziando una mancanza di concentrazione e determinazione.
Leggi anche:
Le rimonte: un’arma a doppio taglio
Le rimonte del Milan, sebbene possano sembrare un segnale di resilienza, rappresentano anche un campanello d’allarme. Nelle 19 partite con Conceiçao in panchina, il Diavolo ha ribaltato il risultato in sei occasioni, un dato che suggerisce una tendenza preoccupante. La squadra ha mostrato di poter recuperare, ma questo non può diventare una strategia abituale. Le rimonte non sono una garanzia e non possono essere considerate una risorsa su cui contare, specialmente per una squadra che aspira a posizioni di vertice.
Le vittorie in rimonta, come quelle contro Como, Parma e Lecce in campionato, e le sfide contro Juventus e Inter in Supercoppa, dimostrano che il Milan ha la capacità di reagire. Tuttavia, la frequenza con cui si trova in questa situazione solleva interrogativi sulle cause di tali difficoltà . La squadra sembra avere bisogno di un cambio di mentalità , per affrontare le partite con maggiore aggressività e determinazione fin dal fischio d’inizio.
Le cause delle difficoltà del Milan
Diversi fattori contribuiscono alle difficoltà del Milan nel gestire le partite. L’approccio iniziale è spesso caratterizzato da una mancanza di energia e concentrazione, con la squadra che entra in campo mentalmente scarica. Questo porta a prestazioni sotto il livello atteso, specialmente contro avversari considerati inferiori. La consapevolezza dei propri limiti, unita a errori individuali e collettivi, ha reso la squadra vulnerabile.
Gli errori individuali, in alcuni casi legati alla paura o a una stagione difficile per alcuni giocatori, hanno avuto un impatto significativo. La squadra ha subito gol in momenti cruciali, compromettendo il risultato finale. Inoltre, la mancanza di coesione tra i reparti ha portato a situazioni di vulnerabilità difensiva, con avversari che hanno potuto approfittare di spazi lasciati aperti.
Nonostante queste difficoltà , il Milan ha mostrato segnali di miglioramento nelle ultime partite, riducendo il distacco dal quarto posto da 11 a 6 punti. Questa potrebbe rappresentare un’opportunità per la squadra di dimostrare la propria forza e di affrontare le sfide future con maggiore determinazione e sicurezza.
Â