La tragedia che ha colpito il mondo del ciclismo under 23 ha lasciato un segno profondo nel cuore della comunità di Pré-Saint-Didier e in tutta la Valle d’Aosta. Samuele Privitera, 19 anni, corridore imperiese, è morto dopo una caduta durante la prima tappa del 61° Giro Ciclistico della Valle d’Aosta – Mont Blanc. La vicinanza della famiglia e della squadra ha caratterizzato i momenti successivi, mentre il mondo sportivo e locale ha reso omaggio alla giovane promessa dello sport.
la sosta a Pré-Saint-Didier tra aspettative e ricordi
Il 18 luglio, a Pré-Saint-Didier, si è vissuta un’atmosfera carica di emozione. La famiglia Privitera si è fermata nel paese, in attesa di documenti necessari per riportare a casa il corpo del giovane ciclista. In una breve dichiarazione alla Tgr Valle d’Aosta, la madre di Samuele ha voluto spiegare il motivo della loro permanenza: voler stare vicino alla squadra del figlio e ringraziare per il sostegno ricevuto in questi giorni così difficili.
Il coinvolgimento della comunità è stato immediato. Molti sono i corridori e gli addetti ai lavori che hanno mostrato vicinanza alla famiglia e alla squadra Hagens Berman Jaycoal, con cui Samuele correva. La decisione di attendere a Pré-Saint-Didier ha permesso ai familiari di sentirsi circondati da un sostegno concreto, fondamentale in un momento così delicato.
Il ruolo della squadra e il gesto del minuto di silenzio
Prima della partenza della tappa Pré-Saint-Didier – Colle del Gran San Bernardo, è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Samuele Privitera. Questa iniziativa ha coinvolto tutti i corridori della gara, segnando un momento di profondo rispetto e condivisione nel segno della perdita.
La squadra Hagens Berman Jaycoal ha accompagnato i genitori del giovane atleta con un’attenzione particolare, mostrando che quel gruppo non è solo fatto di compagni di corsa, ma di persone legate anche fuori dalla competizione. La madre di Samuele ha voluto sottolineare che la presenza loro a fianco della squadra serviva anche a evitare che i compagni si sentissero in colpa per quanto accaduto. Ha ricordato che la vita, seppur tremenda, deve andare avanti e che non si può gravare di colpe un gruppo normale in situazioni tragiche di questo tipo.
il ricordo di Samuele Privitera tra dolore e affetto
Le parole della madre hanno messo in luce chi fosse realmente Samuele, al di là dell’atleta. Lo ha definito “una persona eccezionale”, segno chiaro di quanto la sua perdita crei un vuoto enorme nella vita di chi gli stava accanto. L’attenzione verso il ragazzo si è concentrata anche sul senso di gratitudine per l’affetto e la solidarietà dimostrata dai partecipanti al Giro e dalla comunità locale.
Non si è trattato solo di un addio formale o sportivo, ma di un momento di commozione condivisa in cui emerge la fragilità della vita e la forza del legame umano. I familiari sono stati protagonisti di un’altra testimonianza di amore silenzioso, semplicemente ‘esserci’ per dare un ultimo saluto e accogliere il dolore.
Questi eventi raccontano quanto lo sport, nelle sue sfide e difficoltà, possa al tempo stesso unire persone diverse in un abbraccio collettivo davanti alla tragedia. Il nome di Samuele Privitera rimarrà impresso nella memoria di chi ha assistito a quegli attimi a Pré-Saint-Didier e nell’intera Valle d’Aosta.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Elisa Romano
