Gianluca Rocchi a firenze: tra ricordi da arbitro e il ruolo di designatore nelle decisioni di serie a
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, riflette sulla sua carriera e sull’importanza della trasparenza nel calcio durante il memorial Niccolò Galli a Firenze, mentre la Serie A si avvicina alle fasi decisive.

Gianluca Rocchi, ex arbitro di Serie A e attuale designatore arbitrale, ha parlato a Firenze del suo ruolo, della trasparenza negli errori arbitrali e delle sfide della stagione 2025, sottolineando l'importanza di correttezza e onestà nel calcio. - Unita.tv
Gianluca Rocchi è stato protagonista a Firenze durante la cerimonia di premiazione del 23° memorial niccolò galli, torneo di calcio giovanile dedicato alla memoria del figlio di Giovanni Galli, scomparso nel 2001. Rocchi, volto noto del calcio italiano, ha condiviso riflessioni sulla sua esperienza in campo e sul ruolo attuale di designatore arbitrale, proprio nel momento in cui la serie a si avvicina alle fasi decisive della stagione.
Cosa significa il ruolo di designatore arbitrale per gianluca rocchi
Gianluca Rocchi ha arbitrato per oltre diciassette anni in serie a, diventando uno dei fischietti più riconosciuti a livello nazionale. Oggi occupa il ruolo di designatore arbitrale, responsabilità che comporta scelte e valutazioni che influenzano direttamente il campionato. Durante il suo intervento a firenze, ha lasciato intendere di non voler esprimere giudizi sulla stagione in corso. Spiega che non è compito suo valutare la squadra o le prestazioni, soprattutto perché la stagione non è ancora conclusa e ogni verdetto è in sospeso.
L’unicità della trasparenza sugli errori arbitrali
Ha poi sottolineato l’aspetto pubblico e critico cui sono sottoposti gli arbitri: “siamo l’unica categoria che mette in piazza gli errori”. Questo riconoscimento di trasparenza emerge dal fatto che persino i momenti più contestati vengono mostrati a chiunque, attraverso il lavoro di revisione video e l’analisi pubblica degli episodi. Rocchi ha parlato infatti della sala var a milano, dove recentemente ha partecipato a sessioni di revisione delle decisioni arbitrali.
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La sala var di milano e il confronto pubblico
La sala var di milano rappresenta il cuore operativo per la revisione delle decisioni in serie a. Rocchi, presente a una delle ultime sessioni, ha spiegato come questo ambiente venga usato per discutere e mostrare apertamente gli episodi più controversi che accadono nelle partite. Queste verifiche escono poi pubblicamente, in programmi come open var, in cui i tifosi e gli addetti ai lavori possono osservare e capire le valutazioni fatte dagli arbitri.
Anche con la consapevolezza degli errori, questa trasparenza è considerata un punto di forza dalla stessa designazione arbitrale. Rocchi ha fatto capire che poche categorie sportive accettano di mostrare e analizzare pubblicamente i propri sbagli. Nel calcio, invece, questa apertura è vissuta quasi come un obbligo naturale a cui non si può rinunciare.
Ricordi e riflessioni di gianluca rocchi da arbitro
Dal palco dell’evento fiorentino, Rocchi ha lasciato trapelare un certo rimpianto per i tempi in cui era arbitro in campo. Racconta la nostalgia per le sensazioni vissute durante le partite, quando la concentrazione e lo spirito erano legati al momento in diretta, senza la pressione aggiuntiva del ruolo attuale. “Mi mancano proprio le emozioni che provavo quando ero in campo” ha detto.
Non manca certo una riflessione sullo stress accumulato oggi, tra le responsabilità di coordinare e giudicare a distanza. In modo quasi scherzoso, dichiara che adesso lo stress è maggiore e il divertimento minore, benché cerchi sempre di mantenere un certo equilibrio. La sua esperienza si è trasformata, dal confronto diretto sul campo, a un’attività di gestione e analisi di eventi che cadenzano le giornate del calcio professionistico.
La stagione 2025 e le sfide finali in serie a
Il 2025, anno cruciale per il calcio italiano, prevede il finale di serie a con numerosi verdetti ancora da definire: lo scudetto, i posti europei e la lotta per non retrocedere. Rocchi ha confermato che la pressione è alta per tutti, non solo per arbitri o designatori ma per chiunque svolga un ruolo legato al campo.
L’approccio di rocci alle ultime settimane di campionato
Alla domanda su come affronta questo momento, ha risposto che la serenità nasce dalla consapevolezza di aver fatto il massimo possibile nel proprio ruolo. Non dipende più da lui quale sarà il risultato finale, ma il compito di cercare di garantire correttezza e trasparenza rimane costante.
Il ruolo di designatore lo misura non solo sulla tecnica arbitrale ma anche come mediatore tra le esigenze del gioco e le regole difficili da interpretare in tempo reale. La sua presenza oggi a Firenze serve anche da monito sul valore della chiarezza e dell’onestà, anche quando si parla di errori che nessuno può evitare del tutto.