Giampaolo Ricci: La storia di un eroe del basket italiano e il suo viaggio personale

A Manila, l’Italia conquista i quarti di finale ai Mondiali di Basket 2023 grazie a Giampaolo “Pippo” Ricci, che segna un canestro decisivo e racconta la sua storia nel libro “Volevo essere Robin”.
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Giampaolo Ricci: La storia di un eroe del basket italiano e il suo viaggio personale - unita.tv

L’eco delle grida dei tifosi risuona nella calda atmosfera di Manila, dove si svolgono i Mondiali di Basket 2023. La partita decisiva tra Italia e Porto Rico segna un momento cruciale per la Nazionale italiana, che cerca di conquistare un posto nei quarti di finale. Protagonista indiscusso di questa sfida è Giampaolo “Pippo” Ricci, il quale ha realizzato un canestro fondamentale per il ritorno dell’Italia tra le migliori otto del mondo dopo un’assenza di 25 anni. La sua prestazione non solo ha galvanizzato i compagni di squadra, ma ha anche segnato un punto di svolta nella sua carriera, come racconta nel suo libro autobiografico “Volevo essere Robin“, in uscita il 18 marzo.

Il significato di “Volevo essere Robin”

Il titolo dell’autobiografia di Giampaolo Ricci, “Volevo essere Robin“, trae ispirazione da una foto d’infanzia in cui appare insieme a suo fratello. Mentre il fratello indossa il costume di Batman, Ricci si presenta nei panni di Robin, un ruolo che ha sempre accettato con orgoglio. “Ho visto mio fratello come un mito”, confessa Ricci, sottolineando come la sua carriera dimostri che si può diventare un eroe anche senza essere sempre al centro dell’attenzione. Questo concetto di umiltà e dedizione è un tema ricorrente nel suo racconto, in cui evidenzia l’importanza del lavoro di squadra e del sacrificio.

La lotta con il proprio corpo

Ricci non ha sempre avuto un rapporto facile con il suo corpo. A soli 13 anni, si è trovato a pesare 121 chili, un momento che ha segnato profondamente la sua autostima. “Mi sentivo inadatto e pesante”, ricorda, descrivendo la vergogna che provava nel mostrarsi in costume o sotto la doccia. Questo periodo difficile ha influenzato non solo la sua vita personale, ma anche la sua carriera sportiva. Nonostante le difficoltà, ha cercato di affrontare i suoi problemi in solitudine, costruendo una corazza che oggi gli permette di affrontare le sfide sul campo.

Il ruolo dei genitori e il supporto familiare

La famiglia ha avuto un ruolo cruciale nel percorso di crescita di Giampaolo Ricci. Sebbene fosse orgoglioso e tendesse a nascondere il suo malessere, i suoi genitori sono stati una fonte di supporto. Ricci racconta di un momento decisivo in cui ha capito che doveva prendere in mano la sua vita. “Basket e matematica mi hanno sempre dato soddisfazione”, spiega, evidenziando come queste passioni lo abbiano aiutato a superare le difficoltà.

La svolta a Roma e la scelta di crescere

A 16 anni, Ricci ha ricevuto l’opportunità di trasferirsi a Roma per unirsi alla Stella Azzurra, un momento che ha segnato una svolta nella sua vita. “Ricordo il primo torneo estivo, fu come se io e mio fratello ci scambiassimo i ruoli”, racconta, evidenziando come questa esperienza lo abbia spinto a uscire dalla sua zona di comfort. Lasciare Chieti, la sua città natale, è stata una decisione difficile, ma necessaria per la sua crescita personale e professionale.

L’importanza della disciplina e della nutrizione

Durante il suo percorso alla Stella Azzurra, Ricci ha capito che per avere successo doveva impegnarsi al massimo. “Ho iniziato a concentrarmi su tre elementi fondamentali: mangiare bene, riposare bene e allenarsi bene”, afferma. Questa disciplina è stata fondamentale per trasformare il suo corpo e la sua carriera. Un incontro con una nutrizionista a Casalpusterlengo ha rappresentato un altro passo cruciale. Ricci ha imparato a chiedere aiuto e a riconoscere che non poteva affrontare tutto da solo.

Un percorso graduale verso il successo

Ricci ha intrapreso un lungo viaggio che lo ha portato a realizzare i suoi sogni. “A 13 anni non ero il più forte, ma a 26 anni sono arrivato in Serie A e a 27 in Nazionale“, racconta, sottolineando come ogni passo sia stato fondamentale per la sua crescita. La sua carriera, caratterizzata da un progresso costante, lo ha portato fino alle Olimpiadi, dimostrando che il lavoro duro e la pazienza possono portare a risultati straordinari.

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