Gennaro Gattuso è tornato al centro dell’attenzione come nuovo ct della Nazionale italiana, a pochi giorni dalle partite di qualificazione al Mondiale 2026. Nel suo intervento, non ha parlato solo di calcio e tattiche, ma anche del delicato scenario internazionale che si porta dietro il prossimo match contro Israele. Il tecnico ha voluto condividere il suo punto di vista sulle tensioni in corso, sottolineando la sofferenza soprattutto dei civili coinvolti nel conflitto.
Gattuso alla prima da ct: tra calcio e un appello alla pace
Alla sua prima conferenza stampa a Coverciano, Gattuso non ha nascosto la sua posizione sulla guerra che, in qualche modo, tocca anche il mondo del calcio. Si è definito “un uomo di pace” e ha parlato con dolore della perdita di vite innocenti, in particolare di bambini. Parole forti che arrivano proprio mentre la Nazionale si prepara a sfidare Israele in un match cruciale per le qualificazioni.
Il tecnico sa bene che affrontare questa partita in un clima così teso non è semplice, ma ha ribadito con forza che il calcio deve andare avanti, anche in momenti difficili come questo. Ha poi sottolineato l’impegno della FIGC, e in particolare del presidente Gabriele Gravina, che sta lavorando a pieno ritmo per assicurare che la partita di Udine si svolga senza intoppi. Dietro c’è la volontà chiara di portare avanti il calendario sportivo, nonostante le tensioni politiche e umanitarie.
Italia-israele: una sfida complicata per il Mondiale
La gara tra Italia e Israele, decisiva per le qualificazioni al Mondiale 2026, si gioca in un contesto particolarmente delicato a causa del conflitto in Medio Oriente. Israele è nel girone con l’Italia e, nonostante la guerra, il match è confermato a Udine per l’inizio di settembre 2025.
Le principali difficoltà sono legate alla sicurezza e alla logistica, temi seguiti con attenzione dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il presidente Gravina è da settimane in prima linea per trovare soluzioni concrete e garantire che tutto si svolga regolarmente. Gattuso ha ribadito quanto sia importante questo appuntamento, sottolineando che “ci dobbiamo giocare” contro Israele, anche se il conflitto resta una ferita aperta.
Questo incontro sportivo si inserisce in una situazione complessa, dove la voglia di fare calcio si scontra con una realtà drammatica, ma per la Nazionale l’obiettivo della qualificazione resta prioritario.
Cambio in panchina: Gattuso prende il posto di Spalletti e avvia il rinnovamento
Gennaro Gattuso è diventato ct della Nazionale a giugno 2025, dopo l’esonero di Luciano Spalletti a causa di un avvio deludente nelle qualificazioni mondiali. Il cambio arriva in un momento delicato, con la squadra chiamata a recuperare terreno in vista del grande evento globale.
Il nuovo commissario tecnico ha convocato 28 giocatori, puntando su un mix di esperienza e giovani talenti. Tra questi spicca Francesco Pio Esposito, uno dei giovani più promettenti, segno chiaro di una strategia che guarda avanti.
Spalletti, che ha guidato l’Italia fino agli ottavi dell’Europeo, è ora alla ricerca di nuove opportunità nel mondo dei club. Nel frattempo la Nazionale prova a ripartire sotto la guida di Gattuso, che ha già cominciato a lavorare intensamente, tenendo conto anche delle complicazioni politiche che influenzano il calcio. L’arrivo del tecnico calabrese segna l’inizio di una fase di cambiamento per la squadra azzurra.
Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Matteo Bernardi