Franco Selvaggi: il campione del mondo che rivendica il suo posto nella storia del calcio italiano

Franco Selvaggi, attaccante romano del Torino, rivendica il suo ruolo nella storica vittoria della Nazionale ai Mondiali di Spagna nel 1982, sottolineando l’importanza del legame con il ct Enzo Bearzot.
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Franco Selvaggi: il campione del mondo che rivendica il suo posto nella storia del calcio italiano - unita.tv

Franco Selvaggi, noto come “Spadino”, è un attaccante che ha lasciato un segno indelebile nel panorama calcistico italiano degli anni ’70 e ’80. La sua carriera è stata caratterizzata da momenti di grande intensità, culminati nella storica vittoria della Nazionale italiana ai Mondiali di Spagna nel 1982. Oggi, Selvaggi rivendica il suo ruolo all’interno di quella squadra leggendaria, sottolineando l’importanza del suo contributo e il rispetto che ricevette dal ct Enzo Bearzot.

La carriera di Franco Selvaggi

Franco Selvaggi, nato il 2 dicembre 1951 a Roma, ha iniziato la sua carriera calcistica nelle giovanili della Lazio, per poi passare al Catania e infine al Torino. La sua abilità nel segnare e la sua versatilità in attacco lo hanno reso un giocatore molto apprezzato. Negli anni ’70, ha avuto un ruolo di primo piano nel Torino, dove ha collezionato numerosi gol e assist, attirando l’attenzione della Nazionale.

Nel 1982, Selvaggi ha avuto l’opportunità di partecipare ai Mondiali di Spagna, un torneo che ha segnato la storia del calcio italiano. Nonostante fosse considerato la riserva di Paolo Rossi, Selvaggi ha dimostrato il suo valore, contribuendo in modo significativo alla vittoria finale della Nazionale. La sua presenza in campo, anche se non sempre da titolare, è stata fondamentale per il gruppo, e il suo spirito di squadra è stato un elemento chiave per il successo degli azzurri.

Il legame con Enzo Bearzot

Uno degli aspetti più significativi della carriera di Selvaggi è il suo rapporto con il ct Enzo Bearzot. Il tecnico, noto per la sua capacità di gestire il gruppo e di motivare i giocatori, ha sempre avuto un occhio di riguardo per Selvaggi. “Bearzot mi stimava, per lui ero la riserva di Rossi”, ha dichiarato Selvaggi, evidenziando l’importanza della fiducia che il ct riponeva in lui. Questo legame ha permesso a Selvaggi di affrontare il torneo con una mentalità positiva, consapevole del proprio valore all’interno della squadra.

La scelta di Selvaggi di non trasferirsi al Napoli, nonostante l’interesse del club, è un altro episodio che ha segnato la sua carriera. “Dissi di no al Napoli, ma poi arrivò Maradona“, ha ricordato, sottolineando come le scelte fatte in quel periodo abbiano influenzato il suo percorso. La decisione di rimanere fedele al Torino ha rappresentato una tappa importante nella sua carriera, permettendogli di continuare a brillare nel calcio italiano.

La vittoria del Mondiale e il ricordo di un’epoca

L’11 luglio 1982 è una data che rimarrà per sempre impressa nella memoria dei tifosi italiani. La vittoria della Nazionale ai Mondiali di Spagna ha rappresentato un momento di grande gioia e orgoglio per il paese. Franco Selvaggi, insieme ai suoi compagni di squadra, ha vissuto un’esperienza unica, condividendo la festa al Santiago Bernabéu. “È lì, nella festa mobile del Bernabeu, a condividere un traguardo e a raccogliere nel sorriso incantato il riflesso della coppa del mondo”, ha descritto, evidenziando l’emozione di quel momento indimenticabile.

Oggi, Selvaggi continua a essere un simbolo di quella squadra leggendaria, un attaccante che ha saputo ritagliarsi un posto nella storia del calcio italiano. La sua carriera, segnata da scelte importanti e da un legame speciale con il ct Bearzot, rimane un esempio di dedizione e passione per il gioco. La sua rivendicazione di un ruolo significativo nella vittoria del ’82 è un richiamo alla memoria collettiva di un’epoca dorata per il calcio italiano.

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