
La mancata iscrizione della Spal al campionato di Serie C ha portato alla fine del rapporto tra il Comune di Ferrara e la proprietà di Joe Tacopina, con il sindaco che avvia un progetto per rilanciare il calcio locale con una nuova società più radicata nel territorio. - Unita.tv
La mancata iscrizione della Spal al campionato di serie c apre una nuova fase per il calcio a Ferrara. Il sindaco Alan Fabbri ha deciso di escludere l’attuale proprietà guidata da Joe Tacopina, ex avvocato di Donald Trump, definendo concluso il rapporto con chi ha tradito la città. Intanto il Comune si muove per mettere in piedi un progetto alternativo con una nuova società.
La mancata iscrizione della spal e le accuse reciproche tra tacopina e il sindaco
La Spal non si è iscritta al prossimo campionato di serie c nonostante le garanzie fornite poche settimane fa. Joe Tacopina, proprietario del club, ha rilasciato una nota ai media locali per ribadire il suo ruolo in società e attribuire la responsabilità a un clima ostile e a tifosi contrari che avrebbero allontanato possibili investitori. Secondo lui, infatti, l’ambiente cittadino avrebbe influito negativamente sull’operazione.
Dal canto suo il sindaco Alan Fabbri ha replicato vivacemente. Ha definito intollerabile la posizione di chi ha prima garantito la regolarità dell’iscrizione e poi non ha effettuato il pagamento richiesto. Ha criticato l’ex proprietario per aver scaricato le colpe sulla città e sui suoi abitanti, sottolineando che chi tradisce la fiducia non può più rappresentare Ferrara.
Questa miccia ha acceso un conflitto politico e sportivo che coinvolge amministrazione pubblica, tifosi e la stessa società calcistica. La questione non è solo tecnica, ma tocca il rapporto tra il club e la comunità che da anni sostiene la squadra. Il rifiuto della continuità con Tacopina segna una cesura netta.
Progetto del comune per rilanciare calcio e squadra
L’amministrazione comunale ha già avviato i contatti con la Federcalcio per studiare ogni possibilità legale e organizzativa per ricostruire la squadra. Il sindaco ha parlato di una ripartenza dal basso, con una nuova società e nuovi giocatori.
La linea dell’amministrazione punta a rendere indipendente il calcio estense da una proprietà ritenuta inaffidabile. Si tratta di un percorso complesso, che coinvolgerà enti sportivi, legali e finanziatori locali o esterni disponibili a partecipare a un progetto più radicato nella città.
Tra i passi previsti ci sono verifiche approfondite sui diritti relativi allo stadio e agli altri beni pubblici finora gestiti dalla società di Tacopina. Il Comune vuol tutelare il patrimonio cittadino e garantire che le risorse restino a disposizione di una squadra che rappresenti davvero Ferrara.
Strategie per il futuro della spal
L’interlocuzione con la FIGC prende in considerazione anche regolamenti, tempi e modalità di iscrizione nel campionato dilettantistico o semiprofessionistico da cui ripartire. La nuova società sarà probabilmente costruita intorno a figure con maggiore legame con il territorio.
Le ripercussioni sulle tifoserie e l’ambiente sportivo cittadino
Il clima all’interno e intorno allo stadio non è mai stato semplice. I tifosi, in parte divisi fra sostenitori della vecchia gestione e nuovi gruppi, hanno espresso dissenso contro Tacopina. Il sindaco ha citato proprio il loro atteggiamento come elemento che – secondo Tacopina – avrebbe allontanato investitori.
Questa tensione riflette un momento di crisi nello sport locale e nelle relazioni tra società, fan e istituzioni. La mancanza di chiarezza sulla futura proprietà ha alimentato sfiducia e incertezza. L’obiettivo comune resta mantenere viva la passione per la squadra e favorire forme di partecipazione più dirette dei tifosi.
Verso una nuova identità sportiva
Si annunciano tempi intensi per definire una nuova identità sportiva di Ferrara. Le dinamiche interne saranno decisive per ricostruire un legame saldo fra club e tifoseria, senza lasciare spazio a veleni che hanno segnato gli ultimi anni di gestione Tacopina.
Il futuro della Spal si costruirà in città, con modalità ancora da definire ma con una direzione netta: chi ha deluso non fa più parte del progetto. Le prossime settimane saranno cruciali per trasformare questa crisi in un punto di partenza concreto.