Home Elezioni del coni 2025 a roma: luca Pancalli candidato con programma su inclusione e rinnovamento

Elezioni del coni 2025 a roma: luca Pancalli candidato con programma su inclusione e rinnovamento

La corsa per la presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano si intensifica con Luca Pancalli, Giovanni Malagò e altri candidati in vista delle elezioni del 26 giugno 2025 a Roma.

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Le elezioni per la presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, fissate per il 26 giugno 2025, vedono Luca Pancalli come candidato principale, con un programma basato su inclusione e rinnovamento, in una competizione aperta con altri aspiranti leader del mondo sportivo italiano. - Unita.tv

La corsa alla presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano si fa intensa con le elezioni fissate per il 26 giugno 2025 al centro di preparazione olimpica Acqua Acetosa, a Roma. Tra i principali contendenti spicca Luca Pancalli, già presidente del comitato italiano paralimpico, che si presenta con una proposta focalizzata sull’inclusione e il rinnovamento del mondo sportivo italiano. Il voto segnerà la conclusione dell’era guidata da Giovanni Malagò, dando il via a una nuova fase per l’organizzazione.

Luca pancalli e il suo percorso nel mondo paralimpico

Luca Pancalli è conosciuto soprattutto per il suo impegno nel comitato italiano paralimpico, che ha diretto per anni. Questa esperienza gli ha permesso di conoscere in profondità le sfide che affrontano gli atleti con disabilità e di lavorare per la loro inclusione nel sistema sportivo nazionale. Pancalli porta quindi con sé una visione che punta a integrare maggiormente le realtà paralimpiche nelle strutture tradizionali, un aspetto che vuole sviluppare anche in caso di elezione alla guida del coni.

In una recente intervista ha sottolineato di voler essere valutato principalmente per il suo operato e le sue proposte politiche, piuttosto che per la sua storia personale. Questo atteggiamento testimonia la sua voglia di concentrarsi sugli aspetti concreti e sulle esigenze reali che lo sport italiano deve affrontare, senza creare polemiche o distrazioni attorno alla sua figura.

La sfida elettorale per la guida del coni nel 2025

Con la fine del mandato di Giovanni Malagò, il coni si prepara a una tornata elettorale che può cambiare gli equilibri interni. La data del 26 giugno è ormai vicina e i candidati hanno tempo fino al 5 giugno per presentare ufficialmente la loro candidatura. Il periodo che resta viene usato soprattutto per cercare consenso tra le varie federazioni sportive, che giocano un ruolo chiave nella designazione del nuovo presidente.

Oltre a Pancalli, si fronteggiano altre figure ben note. Luciano Buonfiglio, presidente della federcanoa, punta sull’esperienza amministrativa maturata nei propri ambiti. L’ex velista Ettore Thermes porta una prospettiva diversa, quella di atleta che conosce la competizione da dentro. Diana Bianchedi ha segnalato l’intenzione di partecipare, anche se non ha ancora formalizzato la candidatura, innescando trattative e attesa attorno alla sua possibile entrata in gara.

I punti principali del programma di pancalli per il coni

Pancalli fonda il suo progetto su due direttrici: inclusione e rinnovamento. Sul fronte dell’inclusione, vuole rafforzare la presenza e il coinvolgimento degli atleti con disabilità nelle attività sportive ordinarie, migliorando le infrastrutture e le opportunità di accesso. Questo obiettivo nasce dal suo passato nel settore paralimpico, dove ha portato avanti iniziative importanti, e intende ora estenderlo all’intero sistema sportivo italiano.

Sul piano del rinnovamento, Pancalli propone di modernizzare le strutture del coni. Parla di un organismo più adatto a rispondere alle esigenze del presente, con l’introduzione di nuove tecnologie per gestire eventi e la promozione dello sport giovanile. Il suo progetto prova ad andare oltre le tradizioni, spingendo per una maggiore efficienza e apertura verso metodologie contemporanee.

Il sostegno del governo è un elemento che potrebbe pesare nella sua candidatura, anche se non manca chi guarda con sospetto a questo appoggio, temendo una possibile pressione politica sul processo elettorale del coni.

Le critiche e le tensioni che accompagnano la tornata elettorale

Non tutti condividono la tranquillità intorno alle elezioni del coni. Una delle questioni più discusse riguarda il limite ai mandati per i presidenti delle federazioni. Alcuni osservatori segnalano che aggirare queste regole favorisce la concentrazione di potere in poche mani, un rischio concreto per la trasparenza e la democrazia interna all’organizzazione sportiva.

Anche l’intervento del ministro Abodi ha creato dibattito. Molti si chiedono se il suo ruolo e le sue dichiarazioni non rappresentino un’influenza eccessiva sull’elezione, mettendo in discussione l’autonomia del coni rispetto alla politica. Queste preoccupazioni si mescolano alla complessità di un sistema dove federazioni, interessi e alleanze si intrecciano costantemente.

Il ruolo di giovanni malagò in vista del cambio di presidenza

Giovanni Malagò, presidente uscente, mantiene un ruolo chiave fino al momento del passaggio di consegne. Pur dovendo mantenersi neutrale, la sua presenza e la sua autorità all’interno del coni restano influenti. Ha preso parte a incontri con i presidenti federali, il che certifica come il suo giudizio e la sua capacità di mediazione continuino a pesare nel processo.

Malagò ha guidato il coni per molti anni, e il modo in cui accompagnerà il cambiamento potrà incidere sull’equilibrio finale della competizione elettorale. Lo sappiamo, in questi passaggi la gestione delle relazioni interne diventa un fattore decisivo per il risultato.

I profili degli altri candidati in gara alla presidenza del coni

Luciano Buonfiglio si presenta con un bagaglio di esperienza amministrativa nel mondo del canoismo, che gli conferisce credito e la possibilità di attrarre consenso in più federazioni. La sua strategia punta su una gestione collaudata e pragmatico-contestuale, con attenzione al dialogo tra diverse discipline sportive.

Ettore Thermes, ex velista, porta in campo la sua conoscenza diretta dell’attività agonistica. Il suo obiettivo è introdurre cambiamenti per rendere il coni più vicino agli atleti, con un approccio fresco e meno legato alle consuetudini. Questo rappresenta una sfida interessante rispetto a candidati con percorso più istituzionale.

Diana Bianchedi, con un passato da atleta e allenatrice, potrebbe ampliare la rosa dei candidati dallo spirito rinnovatore, ma per ora la sua candidatura resta non ufficializzata, mantenendo alta l’attenzione su come si evolverà lo scenario nei giorni prossimi.

Le consultazioni e i confronti tra i candidati e le federazioni nei giorni che precedono il voto diventano cruciale. Lo sport italiano si prepara a una fase nuova, dove i rapporti di forza e le idee sul futuro del coni saranno al centro di un confronto acceso.