Il clima a Palazzo H si fa sempre più teso in vista delle elezioni per il nuovo presidente del Comitato olimpico nazionale italiano , previste oggi al Cpo Giulio Onesti. La giornata segna l’ultimo impegno ufficiale di Giovanni Malagò, che lascia dopo dodici anni alla guida dell’ente sportivo. I candidati principali si sfidano in un testa a testa serrato, mentre Franco Carraro mantiene un profilo più defilato ma pronto a intervenire in caso di stallo.
Le ultime ore prima del voto: tensione e strategie nel cuore dello sport italiano
Negli ultimi giorni Palazzo H è stato teatro di un’intensa attività politica. Presidenti di federazioni e candidati hanno intensificato contatti telefonici e incontri personali per consolidare consensi tra gli 81 aventi diritto al voto. La posta in gioco è alta: servono almeno 41 preferenze per vincere già al primo scrutinio.
Un ultimo confronto con malagò
Giovanni Malagò ha trascorso la mattinata con i possibili successori discutendo il regolamento del consiglio elettivo e le prossime riunioni con il Comitato olimpico internazionale legate ai Giochi Milano-Cortina 2026. Mentre Franco Carraro attende sviluppi senza forzare troppo, Luciano Buonfiglio e Luca Pancalli hanno organizzato cene separate la sera precedente alle votazioni per convincere gli indecisi.
Un elemento nuovo riguarda Stefano Arcifa, presidente dell’Aero Club d’Italia, recentemente nominato dal decreto della Presidenza del Consiglio come membro votante del Coni; questo porta da 80 a 81 i votanti totali. Nel caso nessuno raggiunga la maggioranza assoluta entro il terzo scrutinio, dal quarto basterà una maggioranza semplice.
I protagonisti della sfida: buoni rapporti ma divisioni nette tra i candidati
Luciano Buonfiglio punta su una vittoria netta già al primo turno confidando nel sostegno delle federazioni tradizionalmente vicine alla sua figura. Anche Luca Pancalli crede nella chiusura rapida della partita ed è sostenuto da esponenti politici influenti come Andrea Abodi, ministro dello Sport e dei giovani, oltre che da Paolo Barelli che guida l’opposizione interna insieme ad Angelo Binaghi della Fitp.
Il ruolo di franco carraro
Franco Carraro mantiene invece un ruolo più istituzionale come garante delle operazioni elettorali; nonostante sia candidato ufficialmente resta pronto ad assumere una posizione da mediatore qualora lo scontro fra Buonfiglio e Pancalli dovesse prolungarsi senza esito certo. In questi giorni ha incontrato diversi presidenti di federazione dichiarando che “se eletto confermerebbe Carlo Mornati come segretario generale ma sarebbe disposto anche a ritirarsi se Buonfiglio facesse altrettanto prima del voto.”
Carraro avrebbe avanzato questa proposta direttamente anche allo stesso numero uno Fick , sostenuto dall’uscente Malagò quale successore ideale.
Malagò lascia palazzo h dopo dodici anni: riflessioni sull’eredità lasciata
Nel suo ultimo giorno operativo nello storico ufficio ormai sgomberato all’interno di Palazzo H Giovanni Malagò si presenta sereno definendosi “zen”. Ha ribadito più volte lo spirito con cui ha affrontato questi lunghi anni alla guida del Coni ricordando l’impegno costante sul fronte internazionale soprattutto in vista dei Giochi olimpici italiani previsti fra poco meno di due anni.
Malgrado qualche frizione interna sul nome favorito per la successione – specie nelle dichiarazioni pubbliche degli oppositori guidati da Barelli – Malagò sottolinea come siano stati molti i messaggi personali ricevuti negli ultimi giorni dagli addetti ai lavori dello sport italiano: “Sono ossigeno puro”, li ha definiti con chiarezza.
La fine della sua presidenza segna una svolta importante nel mondo sportivo nazionale ma apre anche nuovi scenari politici interni destinati a ridefinire equilibri mai così incerti negli ultimi tempi.