Il calcio italiano attraversa un momento critico, con molte società che affrontano gravi problemi finanziari. Aurelio De Laurentiis, storico presidente del Napoli, ha espresso le sue preoccupazioni aprendo un dibattito acceso sullo stato del movimento sportivo nel nostro paese. Le parole del numero uno azzurro hanno riportato all’attenzione pubblica una realtà fatta di club in sofferenza e ostacoli istituzionali.
Aurelio De Laurentiis critica la gestione politica del calcio italiano
Dal palco del Giffoni Film Festival, De Laurentiis ha lanciato un monito netto verso la politica e il sistema calcistico. Ha sottolineato come molti politici sembrino ignorare la reale condizione economica delle società: “pensano che i presidenti siano miliardari, ma il 90% dei club è in difficoltà”. Questa differenza tra percezione e realtà evidenzia un disallineamento che pesa su tutto il movimento.
Secondo il presidente del Napoli, le istituzioni non stanno supportando il calcio ma piuttosto sembrano ostacolarlo, con una scarsa comprensione delle dinamiche interne e una mancanza di interventi efficaci. De Laurentiis ha accusato chi governa di scarsa lungimiranza, confermando che senza un cambio radicale, il rischio è una deriva irreversibile per il sistema calcistico italiano.
Il campionato di Serie B in gravissima difficoltà
De Laurentiis ha messo in evidenza la situazione in Serie B, definendola “in coma”. Questa espressione rappresenta il declino evidente di molti club della seconda divisione, alle prese con fallimenti, difficoltà nel reperire finanziamenti e una crescita sportiva stagnante. La categoria fatica a mantenere una competitività solida, e questo si riflette anche sui vivai e sul futuro del calcio professionistico.
Il presidente ha spiegato come la crisi finanziaria di molti club si traduca in una minore attrattività per sponsor e investitori, che preferiscono investire altrove. L’instabilità economica si ripercuote sul campo: organici indeboliti, infrastrutture insufficienti e un calcio lontano dai modelli più sostenibili adottati in altri paesi europei.
Costi insostenibili e serie a che non si riduce
Anche la Serie A, il massimo campionato, non riesce a migliorare la situazione generale. De Laurentiis ha evidenziato come la divisione non riesca a ridurre i costi elevati, che rappresentano un freno per il rilancio delle squadre italiane sia a livello nazionale che internazionale. Gli stipendi onerosi, le spese di gestione e i problemi legati al decreto crescita mettono pressione ai bilanci dei club.
Questo squilibrio crea una situazione difficile da gestire per le società, soprattutto per quelle che non possono contare su patrimoni enormi o su ricavi da diritti televisivi e sponsorizzazioni al livello dei giganti europei. De Laurentiis ha rimarcato che la situazione debba essere affrontata con provvedimenti concreti, perché altrimenti la Serie A rischia di perdere appeal e diventare un campionato di secondo piano.
La nazionale in difficoltà nella morsa della crisi calcistica
De Laurentiis ha collegato le difficoltà dei club con il rendimento della Nazionale italiana. “È normale che la Nazionale sia in difficoltà”, ha detto, riferendosi alla fase complicata vissuta dagli Azzurri nelle ultime competizioni internazionali. Senza una base solida di club competitivi e con ingenti problemi finanziari che limitano gli investimenti sui giovani, il livello della selezione nazionale ne risente inevitabilmente.
Il presidente del Napoli ha lanciato un appello a cambiare rotta, invitando a “muovere il c…” per invertire il trend negativo. La situazione non offre molto spazio a tentennamenti, dato che in pochi anni si potrebbe rischiare di vedere il calcio italiano scomparire dai vertici mondiali. La crisi europea del movimento italiano si riflette in modo diretto sui risultati e sul presente della Nazionale.
Le parole di De Laurentiis si sommano a un coro di voci preoccupate, che chiedono un confronto serio e immediato per affrontare con coraggio le difficoltà. Il calcio italiano, patrimonio storico e culturale, vive un momento cruciale sotto molti punti di vista sportivi, economici e istituzionali che richiedono risposte urgenti.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Andrea Ricci