La Juventus si trova in un momento critico, con un rapporto sempre più teso tra l’allenatore Thiago Motta e i giocatori. Le recenti prestazioni della squadra, culminate in pesanti sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, hanno messo in evidenza una frattura che sembra difficile da ricomporre. In questo contesto, il portiere Michele Di Gregorio ha espresso il suo punto di vista, sottolineando l’importanza di rimanere uniti e di lavorare per superare questa fase negativa.
Le scelte discutibili di Motta nella formazione
Nell’ultima partita contro la Fiorentina, la Juventus ha visto l’assenza di due senatori, Gatti e Cambiaso, dalla formazione titolare. Inoltre, due dei migliori attaccanti, Yildiz e Vlahovic, sono rimasti in panchina per l’intera durata della gara, nonostante il pesante svantaggio di tre gol. Queste decisioni hanno sollevato interrogativi sulla gestione della rosa da parte di Motta, specialmente considerando il ritorno in campo di Koopmeiners dopo due panchine consecutive. La situazione è ulteriormente complicata da episodi passati, come la rotazione della fascia di capitano e i cambi di formazione frequenti, che hanno contribuito a creare un clima di incertezza e malcontento all’interno dello spogliatoio.
Il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha cercato di mantenere alta la motivazione, esprimendo la volontà di andare avanti insieme. Tuttavia, è evidente che il distacco tra l’allenatore e i giocatori sta crescendo. Le recenti umiliazioni subite in campo non sono state solo il risultato di prestazioni scadenti, ma riflettono anche un clima di tensione e disaffezione che si è accumulato nel tempo. I sette gol incassati nelle ultime due partite sono un chiaro indicatore della situazione critica che la squadra sta affrontando.
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La mancanza di empatia tra Motta e la squadra
Thiago Motta è noto per il suo approccio diretto e schietto, ma questo stile di gestione sembra non essere più ben accolto dai giocatori. La severità del tecnico, unita a un apparente deficit di empatia, ha contribuito a creare un divario emotivo tra lui e la squadra. Questo distacco si è manifestato in assenza di reazioni positive durante le partite, non solo contro l’Atalanta e la Fiorentina, ma anche in precedenti incontri come quello contro l’Empoli in Coppa Italia e a Eindhoven.
Il gruppo bianconero ha iniziato a lamentare una mancanza di connessione con l’allenatore, un problema che era stato mascherato da una serie di cinque vittorie consecutive. Tuttavia, la realtà è emersa con forza, mostrando che le difficoltà non erano state risolte, ma semplicemente messe da parte. La Continassa, sede degli allenamenti della Juventus, è diventata un luogo di preoccupazione, dove i timori riguardo a un possibile crollo della squadra si sono concretizzati.
La reazione di Di Gregorio e le prospettive future
Dopo la sconfitta contro la Fiorentina, Michele Di Gregorio ha parlato a nome della squadra, esprimendo la frustrazione e il malessere che tutti i giocatori stanno vivendo. Il portiere ha sottolineato l’importanza di non arrendersi e di rimanere uniti, nonostante le delusioni accumulate. Ha evidenziato che la squadra è delusa per le prestazioni che non rispecchiano la storia e le aspettative della Juventus.
Di Gregorio ha anche menzionato l’appello di Giuntoli, che ha esortato i giocatori a reagire e a non lasciarsi sopraffare dalla negatività . La necessità di una scossa, sia a livello di prestazioni che di approccio, è diventata un tema centrale. La squadra si trova ora di fronte a una scelta cruciale: continuare a seguire le indicazioni di Motta o considerare un cambiamento radicale in panchina. La fiducia nel direttore tecnico rimane, ma la situazione richiede un intervento decisivo per invertire la rotta e riportare la Juventus ai vertici del calcio italiano.
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