
La nazionale italiana è sotto pressione dopo la pesante sconfitta in Norvegia; la partita contro la Moldavia a Reggio Emilia è decisiva per la qualificazione ai Mondiali 2026, mentre crescono tensioni su Spalletti, la federazione e il futuro tecnico della squadra. - Unita.tv
La nazionale italiana è tornata dalla trasferta in Norvegia con un ko pesante che ha acceso il dibattito su futuro e scelte tecniche. Coverciano si trova al centro di una pressione sempre più forte, mentre cresce la tensione intorno a Luciano Spalletti e alla squadra azzurra. Il match contro la Moldavia a Reggio Emilia diventa quindi cruciale per tenere ancora aperta la strada verso i mondiali del 2026, ma le polemiche sul tecnico e la federazione impongono una riflessione profonda.
L’atmosfera tesa a coverciano dopo la sconfitta di oslo
La sconfitta in Norvegia per 3-0 ha gettato la nazionale in una situazione delicata. A Coverciano regna un clima di inquietudine. La delusione scaturita dal match pesa come un macigno sull’umore dei giocatori e dello staff tecnico, tutti consapevoli del rischio di rimanere fuori dal prossimo mondiale. Il centro tecnico di Firenze è diventato una sorta di fortezza sotto assedio, con muso lungo diffuso e interrogativi sul presente e sul futuro della squadra.
La partita contro moldavia come prova d’urto
Tutti guardano alla partita contro la Moldavia come a una prova d’urto fondamentale. Serve una vittoria ampia, senza mezze misure, per recuperare la fiducia e impedire che si spalanchino ufficialmente crisi tecniche e societarie. Le discussioni al vertice della Figc si intrecciano con i confronti interni tra Spalletti, i leader dello spogliatoio e il presidente Gravina. Nessuno vuole lasciare intendere di voler gettare la spugna, ma il rischio di scivolare fuori dalla corsa ai mondiali è ormai un pensiero costante.
Le tensioni tra tifosi, federazione e spalletti si fanno più nette
I commenti sui social non lasciano spazio a dubbi. Gli hashtag #Spallettiout e #Gravinaout riflettono una parte della tifoseria che chiede un cambio di rotta. Le critiche riguardano non solo la gestione tecnica, ma anche la direzione affidata alla Figc. Tra chi propone nomi come Stefano Pioli, Claudio Ranieri o persino il ritorno di Roberto Mancini, e chi suggerisce allenatori stranieri, la discussione è aperta ma non ufficiale.
Incontro decisivo tra gravina e spalletti
Il faccia a faccia tra Gravina e Spalletti, programmato per martedì, potrebbe rappresentare un momento decisivo. Quel dialogo è atteso con attenzione per capire se le tensioni si possono sciogliere o se la federcalcio andrà verso scelte radicali. L’incontro coinvolgerà anche alcuni giocatori chiave, chiamati a dare un giudizio sul rapporto con lo staff e sulla condizione psicofisica della squadra.
Questa situazione mostra l’importanza dell’equilibrio interno in un momento dove fisico e testa pesano quanto il talento. Sono evidenti i segni di affaticamento rimarcati anche dall’ex ct Roberto Donadoni, che sottolinea come la nazionale non possa puntare su singoli ma necessiti di una freschezza mentale e atletica che al momento manca.
La partita contro la moldavia: un banco di prova per la qualificazione mondiale
La gara in programma lunedì a Reggio Emilia rappresenta più che un semplice impegno di qualificazione. Serve una goleada per avvicinare gli azzurri alla Norvegia, prima nel girone con un vantaggio netto nella differenza reti. La Moldavia è una formazione battuta 5-0 dagli scandinavi nella partita di andata, un risultato che mette ancor più pressione sulla squadra italiana.
Spalletti è chiamato a trovare la soluzione migliore in termini di formazione e tattica per segnare più gol possibili. La solidità della Norvegia e il divario con le altre squadre del girone impongono a Italia e staff di studiare ogni dettaglio, evitando cali di concentrazione o sottovalutazioni.
Emergenza fisica e psicologica
I giocatori tornano dopo una stagione intensa, e gli eventuali infortuni o la stanchezza accompagnano questo momento delicato. La qualificazione diretta vale molto, perché il secondo posto costringe agli spareggi, un percorso meno sicuro. Il cammino proseguirà poi da settembre con altri scontri chiave da affrontare, ma l’impatto psicologico del match contro la Moldavia sarà decisivo per cominciare a risalire la classifica.
Il rapporto tra spalletti e lo spogliatoio: dubbi e malumori sul progetto tecnico
Dalla Norvegia sono arrivati segnali di malcontento nel gruppo, in particolare rispetto alle scelte tattiche di Spalletti. Alcuni giocatori avrebbero espresso dubbi sul cambio di modulo deciso a poche ore dalla partita, passando dal 3-4-1-2 a un 5-3-2 più difensivo, con l’inserimento di Raspadori. Questo ha alimentato discussioni su una direzione tecnica poco chiara.
Spalletti mantiene la sua linea e ribadisce l’intenzione di portare avanti il progetto, anche se si rende conto che serve migliorare diversi aspetti. Il portiere Gigio Donnarumma ha parlato chiaro definendo certe prestazioni non accettabili per la nazionale italiana.
Dal ko contro la Svizzera, che costò l’uscita dall’Europeo, l’Italia non ha raccolto risultati di rilievo, fatta eccezione per una vittoria sulla Francia in Nations League. Il malumore del pubblico cresce anche per un gioco poco coinvolgente, lontano dalle aspettative.
Il discorso sulla guida tecnica si inserisce anche nella ricerca di un equilibrio nel rapporto tra tecnico e giocatori. L’eventuale cambiamento potrebbe considerare anche queste tensioni, che pesano sulla tenuta del gruppo e sulla capacità di reagire.
Le sfide future tra under 21 e ipotesi di rinnovamento tecnico
Parallelamente alla nazionale maggiore si guarda con attenzione anche alla squadra under 21, impegnata negli europei in Slovacchia. Questo torneo, una volta terreno fertile per i giovani talenti, è diventato difficile da conquistare. L’ultima vittoria risale al 2004, quasi ventuno anni fa.
Carmine Nunziata, non confermato, lascia spazio a idee che coinvolgono nomi come Andrea Pirlo, Gennaro Gattuso e Fabio Cannavaro, ex campioni del mondo vicino a guidare il gruppo under. L’obiettivo è innescare un percorso di crescita solido, che possa offrire nuovi elementi anche per la nazionale maggiore.
Il ko a Oslo è stato seguito da figure storiche come Bonucci e Corradi, che rappresentano ipotesi per una squadra di supporto più ampia o per futuri piani di cambiamento. Le prossime settimane saranno decisive per definire non solo le sorti di Spalletti, ma anche la strategia complessiva della federcalcio italiana nella ricostruzione di un progetto vincente.