Il ciclismo italiano attende con trepidazione la Milano-Sanremo, una delle corse più prestigiose del calendario. Sabato 22 marzo, Filippo Ganna e Jonathan Milan tenteranno di interrompere un digiuno che dura dal 2018, anno in cui Vincenzo Nibali conquistò la vittoria in modo memorabile. Nibali, ora ambasciatore e consulente della squadra Q36.5, ha recentemente pedalato sul percorso della corsa, rievocando i momenti salienti della sua storica impresa.
La vittoria di Nibali nel 2018
Nel 2018, Vincenzo Nibali si trovava al culmine della sua carriera ciclistica. Con nove partecipazioni alle spalle, aveva già dimostrato il suo talento in questa corsa, spesso cercando di sovvertire le aspettative dei corridori più veloci e adatti a questo tipo di competizione. La sua vittoria non fu solo il risultato di una buona forma fisica, ma anche di una strategia ben ponderata. Nibali si era presentato alla vigilia della corsa in modo molto rilassato, evitando eventi pubblici e pressioni esterne. “Snobbai totalmente tutti gli eventi pre-gara; la presentazione, l’incontro con il sindaco di Milano… Ho avuto un avvicinamento pre-gara totalmente rilassato”, ha dichiarato l’ex campione, sottolineando come questa scelta lo avesse aiutato a gestire le aspettative.
L’importanza della strategia
Nibali ha sempre considerato la Milano-Sanremo come una delle corse più tecniche del panorama ciclistico. La sua esperienza nelle edizioni precedenti gli ha permesso di affrontare le parti cruciali della corsa con grande lucidità . “Sapevo che se avessi avuto un vantaggio in cima al Poggio non avrei dovuto fare la discesa a tutto gas”, ha spiegato. La discesa, infatti, richiede una gestione attenta delle energie, poiché ogni curva può diventare un punto critico. “Quella discesa è tecnica, si spendono troppe energie per rilanciare in uscita da ogni curva e così arrivi in fondo cotto”, ha aggiunto Nibali.
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La creatività nella corsa
Per Nibali, vincere la Milano-Sanremo non è solo una questione di potenza fisica, ma richiede anche creatività e capacità di improvvisazione. “La Milano-Sanremo è la classica monumento più tecnica. Per vincerla ci vuole creatività , la capacità di cogliere l’attimo”, ha affermato. L’ex campione ha ricordato un episodio in cui, nonostante avesse pianificato di attaccare sul Poggio, non riuscì a farlo come previsto. Questo dimostra come le dinamiche della corsa possano cambiare rapidamente e come sia fondamentale sapersi adattare. “Bisogna saper improvvisare, prestare la massima attenzione in ogni momento, perché le cose possono cambiare da un momento all’altro”, ha concluso Nibali, offrendo un consiglio prezioso ai ciclisti che parteciperanno alla corsa.
Con l’ombra della vittoria di Nibali ancora viva nella memoria, il ciclismo italiano guarda con speranza alla prossima edizione della Milano-Sanremo, dove Ganna e Milan cercheranno di scrivere un nuovo capitolo nella storia di questa storica corsa.
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