
Carlo Ancelotti ha debuttato come commissario tecnico del Brasile con un pareggio 0-0 contro l'Ecuador, evidenziando una partita tattica e difensiva. Soddisfatto, punta a migliorare la fluidità offensiva per le prossime qualificazioni mondiali. - Unita.tv
Carlo Ancelotti ha vissuto la sua prima partita da commissario tecnico della nazionale brasiliana il 13 ottobre 2025, a Guayaquil, durante la sfida di qualificazione al mondiale contro l’Ecuador. Il risultato è stato uno 0-0 che ha lasciato sensazioni diverse per il tecnico italiano, impegnato in un contesto completamente nuovo rispetto alla lunga carriera da allenatore di club. L’incontro ha evidenziato un equilibrio difensivo tra le due squadre e ha gettato le basi per la preparazione verso i prossimi match di qualificazione.
L’emozione di ancelotti nel debutto sulla panchina del brasile
Ancelotti ha parlato subito dopo la partita, sottolineando l’importanza particolare di guidare una nazionale. Ha ricordato come, fino a quel momento, avesse diretto oltre 1.200 partite da allenatore ma mai in veste di ct. Ha definito l’esperienza “qualcosa di speciale” e l’ha descritta come un dono, mettendo in luce l’onore di rappresentare un intero Paese invece che un singolo club nel calcio professionistico.
Secondo Ancelotti, allenare una nazionale porta una responsabilità differente, dovuta alla grande aspettativa e al sostegno che si riceve da tutta una nazione invece che solo da una città o una società sportiva. Ha evidenziato poi l’ambizione del Brasile: la squadra punta a qualificarsi al prossimo mondiale e a tornare ai vertici del calcio mondiale, livello a cui il paese era abituato storicamente.
Il tecnico ha mostrato anche una filosofia chiara di impegno e determinazione, definendo il cammino come una lotta da affrontare con volontà e cuore per confermare il Brasile tra le potenze internazionali.
Analisi tattica e resa della partita contro l’ecuador
La sfida a Guayaquil è risultata molto tattica, con entrambe le squadre concentrate a mantenere un buon ordinamento difensivo. Ancelotti ha elogiato la prestazione della sua squadra, descrivendola come attenta e ordinata, capace di esercitare pressione offensiva in certi momenti e di limitare le occasioni per l’avversario.
Ha ammesso che la circolazione del pallone avrebbe potuto essere più fluida in alcune fasi del gioco, ma nel complesso ha interpretato il pareggio come un risultato positivo, per la qualità della prestazione mostrata dalla squadra in un ambiente ostile come quello di Guayaquil. Anche il blocco difensivo dell’Ecuador ha contribuito a rendere difficile trovare spazi in profondità.
Ancelotti ha insomma giudicato la partita equilibrata e ha evidenziato come la solidità difensiva sia stata il punto di forza di entrambe le formazioni. L’allenatore si è detto soddisfatto e fiducioso guardando avanti, puntando a mantenere questo atteggiamento contro gli altri concorrenti nelle qualificazioni.
Le prospettive della nazionale brasiliana dopo il pareggio con l’ecuador
Guardando al prossimo impegno contro il Paraguay, Ancelotti ha anticipato qualche cambiamento nel ritmo e nello stile di gioco. Ha ipotizzato una gara con più mobilità, intensità e possibilità per il Brasile di controllare maggiormente la partita rispetto a quanto avvenuto a Guayaquil.
L’allenatore ha ricordato che il punto conquistato contro l’Ecuador è un buon risultato da portare via, ma che lo scopo rimane quello di vincere e guadagnare terreno nel cammino verso il mondiale. Ha ribadito che la squadra deve mantenere ordine e concentrazione, ma anche sfruttare meglio la qualità degli attaccanti per creare occasioni più nitide.
La speranza è che la formazione brasiliana, guidata da Ancelotti, possa trovare maggiore fluidità in attacco e un ritmo più alto per domare formazioni come quella del Paraguay, che rappresentano rivali diretti nelle qualificazioni Sudamericane.
Il percorso verso il Mondiale resta aperto e impegnativo, ma il Brasile ha appena cominciato sotto la guida di un tecnico con una lunga esperienza internazionale.