Capello critica Totti: il retroscena di un rapporto complesso tra allenatore e giocatore

Fabio Capello, ex allenatore della Roma, critica Francesco Totti in un’intervista a RSI, rievocando tensioni e momenti significativi del loro rapporto durante la vittoria dello scudetto nel 2001.

Capello critica Totti: il retroscena di un rapporto complesso tra allenatore e giocatore

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L’ex allenatore della Roma, Fabio Capello, ha recentemente espresso opinioni controverse riguardo al suo ex attaccante Francesco Totti, con cui ha condiviso momenti significativi durante la stagione dello scudetto del 2001. Le sue dichiarazioni, rilasciate a RSI, hanno riacceso i riflettori su un rapporto che, nonostante i successi, è stato caratterizzato da tensioni e incomprensioni.

Le parole di Capello su Totti

Nel corso dell’intervista, Capello ha descritto Totti come un “centrocampista avanzato” con una “grande visione di gioco”, ma ha anche sottolineato alcune delle sue limitazioni, affermando che “non correva e non aveva dribbling”. Queste affermazioni hanno suscitato reazioni tra i tifosi e gli esperti di calcio, considerando il contributo di Totti alla squadra durante la stagione del tricolore. Infatti, il capitano giallorosso ha collezionato 13 gol e 3 assist, dimostrando di essere un elemento chiave per la vittoria del campionato.

Il giudizio di Capello sembra sminuire il valore di un giocatore che ha segnato la storia della Roma e del calcio italiano. La sua capacità di leggere il gioco e di posizionarsi in modo strategico sul campo ha spesso fatto la differenza, eppure l’allenatore ha scelto di evidenziare aspetti che potrebbero apparire come critiche piuttosto che riconoscimenti.

Un rapporto mai decollato

La relazione tra Capello e Totti è stata segnata da momenti di tensione. L’ex capitano della Roma è stato frequentemente sostituito durante le partite, un fatto che ha alimentato le speculazioni su un possibile attrito tra i due. Capello ha ricordato un episodio specifico durante una partita a Torino, dove decise di sostituire Totti con Hidetoshi Nakata, affermando di aver capito che il giocatore non era in giornata. La scelta di inserire anche Vincenzo Montella si è rivelata vincente, poiché entrambi i giocatori contribuirono con gol decisivi che permisero alla Roma di pareggiare l’incontro.

Questa strategia di Capello, basata su intuizioni e necessità di brio in campo, ha messo in evidenza il suo approccio da allenatore, ma ha anche messo in luce il divario tra la sua visione e quella di Totti, che spesso si sentiva non valorizzato. La tensione tra i due è diventata un tema ricorrente, con Totti che ha espresso in diverse occasioni il suo disappunto per il modo in cui veniva gestito.

L’invasione di campo e la vittoria dello scudetto

Capello ha anche condiviso un aneddoto significativo riguardo al giorno della vittoria dello scudetto, un momento che rimarrà nella memoria dei tifosi giallorossi. Durante la partita contro il Parma, a pochi minuti dalla fine, i tifosi invasero il campo, creando una situazione di grande tensione. Capello ha rivelato di essere stato “arrabbiatissimo” in quel momento, temendo che l’invasione potesse compromettere il risultato e portare a una sconfitta a tavolino.

La sua reazione evidenzia la pressione che gli allenatori affrontano in situazioni critiche, dove ogni decisione può avere conseguenze significative. Capello ha descritto quel momento come un’esperienza di frustrazione, sottolineando che i tifosi non avevano compreso il rischio che stavano correndo. Questo episodio rappresenta non solo la passione dei tifosi, ma anche la responsabilità degli allenatori nel gestire situazioni impreviste durante le partite cruciali.

Il racconto di Capello offre uno spaccato interessante della sua esperienza alla Roma e del complesso rapporto con Totti, un legame che, nonostante le difficoltà, ha portato a uno dei periodi più gloriosi della storia del club.