
Il Brescia calcio rischia l’esclusione dal prossimo campionato a causa di gravi problemi finanziari e ritardi nei pagamenti, con tensioni tra il proprietario Cellino e potenziali acquirenti. - Unita.tv
Il Brescia calcio si trova a poche ore dalla scadenza per il pagamento degli stipendi e dei contributi relativi ai mesi di marzo e aprile, con un’incertezza crescente sulla possibilità di rispettare i termini previsti dalle normative. Se entro le 15 di domani i versamenti non saranno completati, la società rischia seri problemi burocratici che potrebbero portare all’esclusione dal prossimo campionato. Il club, già penalizzato con otto punti di penalità e retrocesso in serie C, vede ora a rischio il proprio futuro calcistico e societario.
I problemi finanziari e la penalizzazione del tribunale nazionale federale
Il tribunale nazionale federale ha inflitto al Brescia una penalizzazione di otto punti e la retrocessione in serie C a causa dell’utilizzo di crediti di imposta inesistenti come modalità di pagamento per i contributi previdenziali di febbraio e aprile. Questa pratica ha provocato un grave danno alla posizione del club, che ora deve fare i conti con un ritardo significativo nei pagamenti dovuti a dipendenti e enti previdenziali.
Il mancato pagamento dei contributi entro la scadenza prevista potrebbe comportare la mancata iscrizione del Brescia al prossimo campionato professionistico. Il termine ultimo è fissato per le 15 di domani, e la società ancora non ha comunicato la possibilità di rispettare tale obbligo. La condizione finanziaria del club appare critica, con i pagamenti e le sanzioni accumulate che aumentano la pressione su una gestione già in difficoltà.
La proposta di accordo con l’agenzia delle entrate e il ruolo di massimo cellino
Massimo Cellino, proprietario della società, detiene un accordo non ancora firmato con l’Agenzia delle entrate. L’intesa prevede il pagamento della posizione debitoria attraverso cinque rate da 480.000 euro ciascuna. La firma del contratto obbligherebbe Cellino a versare contestualmente la prima rata, cosa che finora non è avvenuta.
Il mancato pagamento di questa somma rende difficile pontificare una soluzione immediata a breve termine. Senza la regolarizzazione dei debiti fiscali e previdenziali, il Brescia rischia di confermare tutte le penalità già comminate e di non poter iscriversi al campionato. L’incertezza sul pagamento è sintomo di problemi più ampi nella gestione finanziaria del club. La situazione appare bloccata in attesa di sviluppi decisivi da parte di Cellino.
La possibile vendita e le tensioni tra il gruppo americano e il proprietario
Dietro le quinte si muove anche la possibile cessione della società a un fondo americano guidato da Francesco Marroccu, ex direttore generale del Brescia. L’accordo riflette una contrapposizione tra Cellino e gli investitori: il proprietario attende un versamento di tre milioni di euro da parte del fondo per procedere con l’iscrizione della società al campionato, mentre il gruppo americano vuole che Cellino effettui l’iscrizione prima di completare l’acquisto.
I termini sembrano fissati in modo da garantire un incentivo economico a Cellino, con tre milioni di euro previsti in caso di conferma della serie C e sei milioni in caso di ripescaggio in serie B. Al momento, però, sul conto corrente del Brescia calcio e di Brescia holding non risultano disponibili i fondi richiesti per rispettare le scadenze di domani, comprese le rate pattuite per l’Agenzia delle entrate. Il tempo stringe e le trattative appaiono ancora in una fase delicata.
La situazione interna al club e la reazione dei tifosi
Oggi Massimo Cellino ha effettuato il pagamento degli stipendi di tredici dipendenti del club, un’azione che, pur positiva, lascia aperti molti interrogativi sul destino degli altri salari e delle posizioni economiche in sospeso. La tensione aumenta anche tra i tifosi, che solo pochi giorni fa avevano rinviato una manifestazione di protesta prevista sotto la sede della società.
La preoccupazione è palpabile, anche perché il Brescia calcio sta correndo il serio rischio di non iscriversi al campionato professionistico, interrompendo così una storia che dura da 114 anni. La posta in gioco riguarda non solo il futuro sportivo, ma anche la sopravvivenza stessa della società. Le prossime ore saranno decisive per sbrogliare una situazione che si fa ogni minuto più difficile.