La notizia dell’assoluzione di Armando Izzo, difensore del Monza, ha scosso il mondo del calcio. Ieri, la Corte d’Appello di Napoli ha emesso una sentenza di assoluzione con formula piena per il calciatore, che era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e frodi sportive aggravate. Le accuse risalgono a eventi avvenuti oltre dieci anni fa, quando Izzo giocava per l’Avellino in Serie B. Questo verdetto segna la fine di un lungo calvario giuridico per il calciatore, che ha dovuto affrontare un processo che ha pesato sulla sua carriera e sulla sua vita personale.
Le accuse e il processo
Le accuse nei confronti di Armando Izzo sono emerse nel 2016, quando il calciatore è stato indagato per la prima volta. Le contestazioni riguardavano il concorso esterno in associazione mafiosa e frodi sportive aggravate, legate all’alterazione della partita Modena-Avellino, disputata il 17 maggio 2014. La Procura della Federcalcio, dopo aver condotto indagini approfondite, ha richiesto una squalifica di sei anni per Izzo, oltre a una multa di ventimila euro e la preclusione da ogni attività sportiva.
Tuttavia, nel maggio 2017, la squalifica è stata ridotta a sei mesi, consentendo al difensore di tornare in campo il 13 ottobre dello stesso anno con la maglia del Genoa. Questo periodo di incertezze ha avuto un impatto significativo sulla carriera di Izzo, costringendolo a vivere sotto una nube di sospetti e accuse che lo hanno accompagnato per anni.
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La sentenza di assoluzione
Il verdetto della Corte d’Appello di Napoli ha finalmente messo un punto fermo a questa lunga vicenda. La sentenza ha stabilito che le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e frodi sportive aggravate non sussistono. Questo risultato è stato accolto con grande sollievo da Izzo, che ha sempre mantenuto la propria innocenza e ha continuato a credere nella giustizia.
Nel comunicato ufficiale del Monza, la società ha espresso il proprio sostegno al calciatore, sottolineando la fiducia che Adriano Galliani e Silvio Berlusconi hanno sempre riposto in lui. Questo supporto è stato fondamentale per Izzo, che ha affrontato anni di difficoltà e critiche da parte dei tifosi e dell’opinione pubblica.
Le parole di Izzo dopo l’assoluzione
Dopo la sentenza, Armando Izzo ha condiviso le sue emozioni attraverso i social media, ringraziando il Monza, i suoi avvocati e la sua famiglia. Ha voluto esprimere la sua gratitudine nei confronti di Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, evidenziando come la loro fiducia in lui non sia mai venuta meno, nonostante le accuse gravi che ha dovuto affrontare.
Izzo ha anche parlato delle difficoltà personali che ha vissuto in questi anni, inclusi insulti e diffamazioni da parte di alcuni tifosi. Ha ricordato il legame speciale con suo padre, scomparso quando lui era solo un bambino, e come questo ricordo gli abbia dato la forza di affrontare le avversità. La sua resilienza e determinazione sono emerse come temi centrali nel suo messaggio, mentre si prepara a riprendere la sua carriera con rinnovato vigore.
Il futuro di Izzo e del Monza
Con l’assoluzione, Armando Izzo guarda al futuro con ottimismo. Il Monza, che ha sempre sostenuto il calciatore, si aspetta che lui possa contribuire in modo significativo alla squadra nella lotta per mantenere la categoria in Serie A. La società ha ribadito il proprio impegno nei confronti di Izzo, che ora può concentrarsi completamente sul suo rendimento sportivo senza il peso delle accuse.
Il percorso di Izzo, ora che il suo nome è stato riabilitato, rappresenta un esempio di come la giustizia possa prevalere anche dopo anni di incertezze. La sua storia è una testimonianza di resilienza e speranza, non solo per lui, ma anche per tutti coloro che hanno affrontato situazioni simili nel mondo dello sport.