Eddy Merckx, il ciclista più vincente di sempre, ha raggiunto gli 80 anni nel 2025. Nato nel cuore delle Fiandre, in Belgio, ha segnato la storia del ciclismo con una carriera senza precedenti, conquistando un numero impressionante di vittorie e diventando un punto di riferimento in quel mondo. Il suo nome evoca fatica, trionfi e un carattere mai domo, un campione che ha dominato le corse per oltre un decennio e continua a essere celebrato come una leggenda vivente.
Il testimone ai giorni nostri: merckx parla di tadej pogacar e della nuova generazione
Merckx continua a guardare con attenzione al ciclismo moderno. Recentemente ha fatto parlare di sé rivelando il desiderio di tornare a correre, sfidando i corridori attuali come Tadej Pogacar, il giovane sloveno che ha mostrato talento e completezza in gara.
Merckx definì Pogacar come il ciclista che più gli somiglia nella nuova generazione, sottolineandone le qualità. Tuttavia, pochi mesi dopo, ha ricordato che ai suoi tempi c’erano molti più avversari forti e agguerriti, a differenza di Pogacar che deve fare i conti con meno rivali di alto livello.
Riflessioni sulle diverse epoche del ciclismo
Questa riflessione fa emergere un confronto tra epoche diverse, in cui la competizione era più intensa e il livello generale più alto. Merckx sottolinea il peso dei contendenti della sua era, forse a indicare quanto il ciclismo sia cambiato, ma anche per allontanare quella che potrebbe sembrare un’ingenuità nel giudizio sui campioni attuali.
Il pensiero di Merckx resta prezioso per chi segue lo sport sulle due ruote, perché arriva da chi ha vissuto tutte le sfumature di una carriera straordinaria e ora osserva il passaggio di testimone sotto una nuova luce.
La straordinaria carriera di eddy merckx: un dominio senza rivali
Merckx ha scritto pagine indelebili del ciclismo tra gli anni Sessanta e Settanta. La sua forza non si limitava a una sola disciplina: ha collezionato successi su strada e su pista, partecipando a oltre 1800 gare e portando a casa 445 vittorie su strada e altre 80 su pista. Il soprannome “Cannibale” gli è stato affibbiato per la sua fame di successi e la capacità di annientare la concorrenza.
Tra i suoi trionfi figurano cinque Tour de France e cinque Giri d’Italia , risultati raggiunti solo da altri due grandi nomi come Alfredo Binda e Fausto Coppi. Nel 1973 ha inoltre vinto una Vuelta a España, e guadagnato tre titoli mondiali in linea. Non sono da meno le sue imprese nelle classiche: sette vittorie alla Milano-Sanremo, cinque alla Liegi-Bastogne-Liegi e tre alla Parigi-Roubaix. Merckx rimane l’unico ciclista ad aver vinto per ben tre volte consecutivamente la doppietta Giro-Tour, dimostrando un livello di resistenza e preparazione mentale notevole.
La tenacia oltre il talento
La lunga lista di successi racconta solo in parte il suo valore reale sul campo. Oltre al talento fisico, Eddy ha sviluppato una tenacia che pochi altri sono riusciti a replicare, trasformandosi in un punto di riferimento per chiunque oggi si avvicini al ciclismo agonistico.
Rivalità e amicizie: il rapporto con felice gimondi e altre figure del ciclismo
La carriera di Merckx è segnata anche da grandi rivalità, in particolare quella con il campione italiano Felice Gimondi. I due si sono affrontati più volte in gare importanti, spesso con Merckx che usciva vittorioso. Nonostante la competizione accesa, si è sviluppato nel tempo un rispetto reciproco e una sincera amicizia. Gimondi stesso ha mostrato gesti al di sopra della rivalità, come quando rifiutò di indossare la maglia rosa dopo il ritiro di Merckx dal Giro d’Italia nel 1969 per un problema legato a un controllo antidoping.
Quell’episodio ha segnato una pagina difficile nella vita del “Cannibale“. In quell’occasione, intervistato dalle telecamere, Merckx scoppiò in lacrime, proclamando la sua innocenza. I giornali belgi lo difesero apertamente, definendo il controllo falso e ingiusto. Anche i colleghi e avversari sportivi gli diedero credito, testimonianza di quella fiducia che il campione era riuscito a creare nel corso degli anni.
Umanità e sfide oltre la gara
Questi rapporti umani, le prove superate e le sfide vissute hanno dato profondità al personaggio, facendolo emergere non solo come atleta ma come uomo in carne e ossa, con paure e passioni che trascendono il ciclismo stesso.
Oggi eddy merckx: tra salute, ricordi e riconoscimenti in belgio
Il legame tra Merckx e il Belgio è profondo. Nato nel 1945 a Meensel-Kiezegem, rimane uno dei personaggi più conosciuti e amati nel paese. Nel 2025, in occasione del suo 80esimo compleanno, è stato ricevuto a Laeken dal re Filippo, a testimonianza dello status di icona nazionale.
A quell’età nessuno avrebbe immaginato di vederlo ancora in bicicletta, invece Merckx continua ad allenarsi, nonostante una caduta avvenuta a dicembre 2024 che lo ha costretto a una delicata operazione al bacino. L’intervento si è concluso con successo, e il campione rimane un esempio anche nella gestione della propria salute e passione.
Per molti è il punto di riferimento assoluto nel ciclismo, tale da far dimenticare vecchie controversie legate al doping. Merckx ha sempre sostenuto che il suo successo dipendeva dalla genetica e dalla determinazione, difendendosi dalle critiche con queste parole.
La sua figura è rimasta intatta nel tempo, capace di suscitare ammirazione e rispetto anche fuori dal mondo sportivo. Il suo compleanno è occasione per riflettere su una carriera che ha lasciato il segno nella storia e continua a ispirare appassionati in ogni angolo del pianeta.