Le recenti indagini della procura di Roma hanno portato alla luce accuse gravi nei confronti di JAMES PALLLOTTA, ex presidente dell’AS ROMA, e di cinque ex dirigenti del club. Le contestazioni riguardano il falso in bilancio e la violazione del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, con un focus su operazioni effettuate tra il 2018 e il 2020. Queste accuse potrebbero avere ripercussioni significative sui bilanci del club dal 2018 al 2022, ma la situazione si complica ulteriormente quando si considera la distinzione tra giustizia ordinaria e sportiva.
Le accuse e il contesto giuridico
I pubblici ministeri romani hanno avviato un’inchiesta che ha portato alla formulazione di accuse specifiche nei confronti di Pallotta e dei suoi collaboratori. Secondo l’accusa, la Roma avrebbe contabilizzato plusvalenze per un totale di 60 milioni di euro, quando in realtà il valore corretto sarebbe di 39 milioni. Questo solleva interrogativi sulla correttezza delle pratiche contabili del club e sulla gestione delle operazioni di mercato.
È importante notare che la Roma non ha mai affrontato un processo simile a quello che ha coinvolto il NAPOLI, il quale è stato giudicato in merito alle plusvalenze. Pertanto, non ci sarebbero elementi sufficienti per riaprire un procedimento, come avvenuto per la JUVENTUS. La situazione attuale si basa su atti che i pubblici ministeri hanno ricevuto e che il procuratore Chinè sta attualmente esaminando.
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Differenze tra giustizia ordinaria e sportiva
La giustizia sportiva segue percorsi e regole differenti rispetto a quella ordinaria. Il primo processo sulle plusvalenze, che ha avuto luogo nel 2022, ha assolto tutti gli undici club coinvolti, chiarendo che il valore attribuito a un calciatore è soggettivo. Per dimostrare l’intenzionalità di gonfiare i valori in bilancio, è necessario fornire prove concrete, come intercettazioni, sequestri di documenti o confessioni. Questo aspetto rappresenta una sfida significativa per l’accusa, poiché senza prove certe, la Roma potrebbe non essere deferita.
Tempistiche delle indagini
Le indagini attualmente in corso dovrebbero concludersi entro la fine di aprile 2025. Fino ad allora, la situazione rimane in evoluzione e la giustizia ordinaria sembra preoccupare maggiormente rispetto a quella sportiva. La Roma, pur trovandosi al centro di questo scandalo, non ha ancora ricevuto un deferimento ufficiale, e il futuro del club dipenderà dalle risultanze delle indagini e dalle eventuali prove che emergeranno.
In sintesi, la situazione attuale presenta una serie di complessità legali e giuridiche che potrebbero influenzare non solo il destino di Pallotta e dei dirigenti coinvolti, ma anche quello dell’AS ROMA nel suo complesso. La comunità calcistica attende con interesse gli sviluppi di questa vicenda, che potrebbe avere ripercussioni significative nel panorama sportivo italiano.
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