A 200 giorni dall’apertura dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, la società Simico continua a spingere con forza la realizzazione delle infrastrutture. Il piano prevede 96 opere, coordinate per garantire la conclusione puntuale entro l’inizio delle competizioni. Il progetto dispone di un finanziamento complessivo di 3,4 miliardi di euro destinati a completare strutture sportive, vie di collegamento e impianti tecnologici.
L’organizzazione di queste opere rappresenta una delle fasi chiave per ospitare l’evento. Ogni cantiere segue un cronoprogramma serrato affinché le sedi olimpiche siano pronte ad accogliere atleti, tifosi e media internazionali. Il coordinamento degli interventi vede la collaborazione tra enti pubblici, imprenditori e gruppi tecnici impegnati a garantire sicurezza, qualità e sostenibilità. Il commissario e amministratore delegato Fabio Saldini ha sottolineato il valore del lavoro svolto finora e dell’importanza di mantenere lo slancio nella fase finale degli interventi.
Lavori in corso e infrastrutture chiave pronte per le Olimpiadi
Le opere principali per i Giochi avanzano a ritmo sostenuto. Tra le realizzazioni più rilevanti figura lo Stadio del Ghiaccio, che diventerà il cuore di molte gare sul ghiaccio. Altre strutture in fase avanzata sono lo Sliding Centre, destinato a ospitare le competizioni di bob, skeleton e slittino, e le piste sciistiche della Valtellina, situate in provincia di Sondrio. La zona di Predazzo, con i suoi trampolini per il salto con gli sci, rappresenta un punto strategico per il completamento degli impianti per la disciplina nordica.
Ogni sito ha specifiche esigenze tecniche e ambientali da rispettare. I lavori hanno previsto inserimenti architettonici attenti al paesaggio alpino e soluzioni che riducono l’impatto sull’ecosistema. Le strutture sono progettate per durare nel tempo anche dopo la conclusione dei Giochi, offrendo una base per eventi sportivi futuri, progetti sociali e sviluppo territoriale. Alla base di tutto c’è la volontà di coniugare funzionalità, rispetto ambientale e risorse pubbliche investite.
Il ruolo di Simico e il sostegno del governo italiano
Simico, società incaricata della realizzazione delle opere collegate ai Giochi, ha assunto una funzione decisiva nel coordinare le diverse attività sul territorio. Il commissario Fabio Saldini ha più volte evidenziato l’impegno delle squadre tecniche e dei lavoratori, che affrontano una prova delicata in vista della scadenza ormai imminente. Le risorse stanziate, pari a 3,4 miliardi, provengono dal governo e da finanziamenti mirati, con l’obiettivo di fornire strutture sicure e moderne.
L’apparato organizzativo coinvolge diverse istituzioni, con Simico in ruolo di supervisore operativo. Questo garantisce il rispetto dei tempi e il controllo della qualità, nonostante le difficoltà logistiche nelle zone montane e le condizioni meteorologiche avverse. Il governo italiano si è mantenuto vicino al progetto, supportando le fasi di svolgimento con interventi legislativi e contribuiti economici.
La scelta di puntare su un evento di questa portata riflette la strategia di promozione del Paese come sede sicura e capace di accogliere eventi internazionali. Il lavoro di Simico, descritto come una “maratona” da Saldini, mette l’Italia in evidenza come organizzatore serio, oltre a lasciare in eredità infrastrutture all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ingegneristico.
Eredità Urbana e impatti sulle comunità locali
Oltre alla funzione sportiva e mediatica, i Giochi di Milano Cortina 2026 vogliono generare un lascito tangibile per i cittadini delle aree interessate. Le opere coinvolgono non solo impianti sportivi ma anche interventi sulle infrastrutture di trasporto e servizi pubblici, pensati per migliorare la qualità della vita nel tempo.
Il progetto mira a potenziare la mobilità locale e regionale, favorire l’incremento del turismo e stimolare economie sparse soprattutto in zone alpine meno raggiunte. La combinazione di risorse pubbliche e attenzione alla sostenibilità crea un’opportunità per rigenerare territori spesso marginalizzati.
Il coinvolgimento delle comunità locali nelle fasi di progettazione e realizzazione ha stimolato un dialogo sul futuro delle aree interessate. L’evento olimpico si propone così come un’occasione di coesione sociale, oltre che uno strumento per valorizzare tradizioni, cultura e ambiente nelle Alpi italiane.
I 200 giorni che rimangono impongono un ritmo impegnativo alle maestranze ma offrono uno scenario di crescita atteso da anni. La combinazione tra ambizione sportiva e sviluppo territoriale disegna uno degli appuntamenti più importanti per l’Italia nel 2026.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Andrea Ricci