A Bruxelles torna la memoria sulla tragedia dello stadio Heysel con un incontro e una mostra fotografica
Un evento commemorativo al Museo del Calcio di Coverciano ricorda la tragedia dello stadio Heysel, con testimonianze, una mostra fotografica e il coinvolgimento degli studenti del liceo Galileo Galilei di Dolo.

Il Museo del Calcio di Coverciano ospita un evento commemorativo per i 40 anni della tragedia dello stadio Heysel, con una mostra fotografica, incontri con esperti e il coinvolgimento dei giovani per promuovere memoria, sicurezza e rispetto negli stadi. - Unita.tv
La tragedia dello stadio Heysel, che ha segnato il calcio europeo il 29 maggio 1985, resta una ferita aperta nel mondo dello sport. Per rinnovare la consapevolezza su quell’evento e mantenere viva la memoria, la sala conferenze ‘Mario Valitutti’ del Museo del Calcio di Coverciano ospiterà un evento dedicato, con una mostra fotografica e incontri che coinvolgeranno anche i giovani. Questo momento riflette l’impegno di diverse realtà sportive e culturali nel tenere alta l’attenzione su un episodio che ha modificato il modo di vivere le partite e la sicurezza negli stadi.
L’incontro in memoria della tragedia dello stadio heysel
Venerdì prossimo, dalle ore 11 alle 13, la sala conferenze ‘Mario Valitutti’ accoglierà un appuntamento intitolato “Heysel 40 anni dopo. Il valore della memoria”. La sessione vedrà la partecipazione di figure chiave del mondo calcistico e istituzionale. Tra loro Matteo Marani, presidente della Fondazione Museo del Calcio, che porterà la testimonianza e il punto di vista di chi si occupa di custodire la storia del calcio italiano. Presenti anche Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel, che rappresenta chi ha vissuto da vicino quella tragedia e ne continua a sentirne gli effetti, e Paolo Garimberti, presidente dello Juventus Museum, coinvolto nella valorizzazione della memoria legata a uno degli eventi sportivi più dolorosi per la squadra juventina.
L’incontro sarà un momento di riflessione e di racconto diretto, nel quale si ripercorreranno le cause e le conseguenze dell’incidente chiedendo al pubblico di riconoscere l’importanza di un ricordo vivo. Dedicare tempo al confronto consente di tenere ferme le lezioni imparate e stimola un dibattito sul rispetto e la sicurezza negli stadi oggi. Saranno affrontati gli aspetti umani e istituzionali legati alla gestione di un evento sportivo di massa, con l’attenzione puntata sulle responsabilità dei diversi protagonisti e sulla necessità di mantenere alta la guardia anche dopo quattro decenni.
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La mostra fotografica: la testimonianza diretta di salvatore giglio
Nella stessa sala Valitutti si potrà visitare una mostra fotografica composta da alcuni scatti realizzati da Salvatore Giglio, storico fotografo della Juventus e testimone diretto degli eventi del 29 maggio 1985. I pannelli esposti mostreranno immagini che restituiscono con parole visive la tragica realtà vissuta prima della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool.
La rassegna comprenderà sei pannelli con fotografie fisse e una selezione di immagini proiettate a rotazione, che ricostruiranno quei momenti con una forza immediata, portando lo spettatore dentro l’atmosfera del giorno in cui la festa sportiva si trasformò in tragedia. Le immagini di Giglio non sono solo documenti, ma frammenti di memoria che parlano con accecante franchezza e mettono in luce la drammaticità dei fatti. Sono scatti indispensabili per capire come quelle ore abbiano cambiato per sempre il modo di organizzare gli eventi sportivi su scala internazionale.
La mostra intende anche valorizzare il ruolo del fotoreporter, che non resta solo osservatore ma diventa narratore e testimone oculare. La presenza di queste foto nel Museo del Calcio evidenzia la cura nel mantenere vivo il ricordo anche per chi si approccia al calcio con curiosità o passione ma senza conoscere le vicende più dolorose alle sue spalle.
I giovani protagonisti: l’impegno del liceo galileo galilei di dolo
Accanto agli incontri e alle testimonianze storiche, la mattinata proporrà un momento dedicato agli studenti del liceo sportivo ‘Galileo Galilei’ di Dolo, che hanno riflettuto sul tema del comportamento dentro gli stadi. Attraverso un lavoro condotto in classe hanno cercato di approfondire i modi per educare il pubblico e incentivare atteggiamenti rispettosi e corretti durante le partite.
Il contributo degli studenti rappresenta un ponte tra passato e futuro. Il loro impegno ha messo in luce quanto sia importante partire da un’educazione consapevole per diminuire rischi di violenze e incidenti negli impianti sportivi, in particolare in occasioni di eventi con larga affluenza. Hanno lavorato su come il comportamento dei tifosi possa influire direttamente sulla sicurezza e come evitare che la storia si ripeta.
I ragazzi hanno portato testimonianze e riflessioni che arricchiranno la discussione stagionale, mostrando quanto la memoria attiva serva a costruire un ambiente più sicuro e civile. La loro partecipazione dice anche che la cultura della memoria deve essere trasmessa su più livelli e coinvolgere i ragazzi in maniera diretta, valorizzando il lato formativo e sociale dello sport. Questo momento è significativo per capire che l’attenzione alla sicurezza e al rispetto dello spettacolo non è solo responsabilità degli organizzatori, ma passa anche per la coscienza collettiva e individuale di chi assiste alle partite.