Winona Ryder, attrice celebre fin dagli anni Ottanta, ha raccontato un episodio oscuro dei suoi primi passi a Hollywood. In una recente intervista a Elle UK, ha parlato di una minaccia ricevuta sul set da un regista, dopo aver protestato contro un comportamento scorretto. Un racconto che riporta alla luce le pressioni e le difficoltà che tante giovani attrici si trovano ad affrontare nel mondo del cinema.
Un ricordo amaro dal set di un film degli anni ’80
Winona Ryder è diventata famosa negli anni ’80 grazie a diversi film. All’epoca la sua carriera stava decollando, ma l’ambiente sul set era spesso teso, soprattutto per le donne. L’attrice ha ricordato un momento in cui un regista si è comportato in modo inappropriato con lei. Quando ha chiesto ai produttori di intervenire, è stata minacciata duramente proprio durante una prova di scena importante.
Il regista si è avvicinato e l’ha minacciata con parole pesanti, dicendo che se avesse continuato a provare la scena in quel modo, l’avrebbe insultata e rovinata la carriera. Nonostante la minaccia, Winona ha dovuto andare avanti, senza far trasparire nulla. Quel giorno sul set è stato segnato da paura e intimidazione. Anni dopo, ha spiegato di aver denunciato il fatto ai produttori, ma di aver trovato solo silenzio.
Il silenzio di decenni e la nuova consapevolezza
Winona Ryder ha raccontato che per tanto tempo non ha detto niente a nessuno, nemmeno a suo fratello che lavorava con lei come assistente di produzione. Quel silenzio racconta molto del clima di paura e isolamento che c’era sul set. L’attrice ha ammesso di non essersi mai lamentata pubblicamente o in famiglia, forse per paura delle conseguenze o dello stigma legato a una denuncia.
Solo di recente, con maggiore consapevolezza, ha condiviso quell’episodio con alcune colleghe sul set di Beetlejuice 2. Parlandone quasi come di un ricordo lontano, ha visto la reazione di Jenna Ortega, che le ha fatto capire quanto fosse grave quella situazione. È stato allora che Ryder ha preso davvero coscienza del peso di quell’esperienza e di come episodi simili possano ancora segnare la vita delle attrici.
Il peso delle dinamiche di potere a Hollywood
La storia di Winona Ryder si aggiunge a tante altre che raccontano come molte attrici, soprattutto all’inizio della carriera, abbiano subito molestie, minacce o prepotenze da parte di chi detiene il potere sul set. La minaccia del regista che voleva distruggerle la carriera è un esempio chiaro di come questi meccanismi possano mettere a rischio la libertà e la sicurezza sul lavoro.
Negli anni il cinema ha cominciato a parlare di questi problemi, ma molti casi restano nascosti per paura di perdere opportunità. Con oltre 40 anni di esperienza, Winona mostra quanto queste esperienze siano state vissute nell’isolamento e nella paura, spesso senza alcun aiuto. Il suo racconto mette in luce anche quanto sia difficile denunciare abusi, soprattutto quando si tratta di figure chiave nel progetto.
Il dibattito tornato vivo nel 2025 dimostra che queste ferite non si sono chiuse e che la battaglia per un ambiente di lavoro rispettoso e sicuro è ancora aperta. Episodi come quello di Ryder ricordano quanto sia importante vigilare sulle condizioni in cui lavorano attori e attrici, per garantire rispetto e protezione.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi