Whoopi goldberg critica duramente trump per i dazi sui film girati all’estero e le tensioni con hollywood

Whoopi Goldberg critica le dichiarazioni di Donald Trump sui dazi ai film esteri, avvertendo delle conseguenze negative per l’industria cinematografica americana e proponendo incentivi fiscali per attrarre produzioni negli Stati Uniti.
Whoopi Goldberg critica duramente i dazi proposti da Donald Trump sui film prodotti all’estero, sottolineando i rischi per l’industria cinematografica americana e proponendo incentivi fiscali per attrarre le produzioni negli Stati Uniti. - Unita.tv

Le ultime dichiarazioni di donald trump sui dazi da imporre ai film prodotti fuori dagli stati uniti hanno scatenato reazioni molto forti dall’industria cinematografica. L’attrice e conduttrice whoopi goldberg ha espresso in modo netto il proprio dissenso durante il talk show the view, puntando il dito contro le conseguenze che queste misure avrebbero sul cinema e sulla televisione americana.

Chi è whoopi goldberg e la sua critica a trump

Durante la trasmissione the view, whoopi goldberg ha rivolto un appello diretto al presidente trump, definendo inaccettabili le sue dichiarazioni sui dazi che vogliono colpire le produzioni all’estero. Goldberg ha spiegato che imporre un dazio al 100% sui film girati fuori dagli stati uniti rappresenta un errore grave e una minaccia per tutto il sistema hollywoodiano.

Il punto di vista di goldberg sulle produzioni estere

Ha sottolineato che molte produzioni si svolgono in paesi esteri con la collaborazione di professionisti locali, e non è possibile trasferire tutti i membri della troupe americana in ogni location. L’attrice ha fatto un paragone semplice ma incisivo: “equivarrebbe a dirmi come devo scrivere una storia ambientata in europa”. Ha chiesto che prima di affrontare intoppi di questo tipo, il governo si concentri su problemi più pressanti, come l’aumento dei prezzi di beni essenziali quali le uova.

Il ruolo globale dell’industria cinematografica americana

Goldberg ha ribadito come l’industria del cinema si muova in un contesto globale, collaborando con talenti e risorse worldwide. Il dazio avrebbe ripercussioni su produzioni e studi che investono ingenti capitali, senza una reale prospettiva di vantaggio.

Incentivi fiscali e attrazione delle produzioni negli stati uniti

Whoopi goldberg ha evidenziato come la questione principale sia rappresentata dagli incentivi fiscali a livello statale negli stati uniti, dove potrebbero essere rese più favorevoli le condizioni per girare film e serie tv dentro i confini nazionali. Secondo lei, piuttosto che limitare le produzioni estere, si dovrebbe intervenire per attrarre le produzioni a tornare in casa, da un punto di vista economico.

Il cinema come veicolo di cultura americana

La star ha ricordato che il cinema ha un ruolo fondamentale anche nella diffusione della cultura americana all’estero. Le pellicole insegnano l’inglese, mostrano paesaggi, abitudini e valori degli stati uniti a persone che magari non potranno mai visitare il paese ma possono conoscerlo attraverso la narrazione filmica. Imponendo dazi così alti, ha detto, si rischia di mandare un messaggio sbagliato: che hollywood non sia all’altezza delle sfide internazionali.

Il suo punto è netto e preciso: “siamo i migliori al mondo”, e limitare la libertà delle produzioni significa danneggiare un patrimonio culturale e industriale.

La risposta della casa bianca alle critiche di whoopi goldberg

La casa bianca ha risposto alle critiche senza chiudere completamente la porta ai dazi, spiegando che non è stata ancora adottata alcuna decisione definitiva. Le autorità americane stanno valutando diverse opzioni, in linea con l’obiettivo di tutelare la sicurezza nazionale e salvaguardare gli interessi economici interni.

Rilancio e competitività di hollywood

L’idea di fondo è accelerare il rilancio di hollywood rendendo più competitivo il settore della produzione audiovisiva. Si tratta di trovare un equilibrio tra la protezione del mercato americano e il mantenimento di un ruolo di leadership globale nel cinema e nella tv. In questo quadro, le dichiarazioni hanno suscitato attenzione e dibattiti in tutto il paese tra operatori del settore, politici e pubblico.

La proposta di jon voight per un nuovo slancio del settore

Dopo il discorso del presidente trump, anche l’attore jon voight e il suo socio steven paul si sono fatti avanti con una proposta strutturata per rivitalizzare l’industria dell’intrattenimento americana.

Un piano alternativo per hollywood

Entrambi hanno affermato di aver presentato a trump un piano completo, dettagliato, mirato a far tornare hollywood al centro della produzione globale, senza ricorrere a misure drastiche che possano isolare il settore. L’attenzione si concentra su investimenti diretti, agevolazioni mirate e una riorganizzazione delle risorse per offrire condizioni competitive a chi produce negli stati uniti.

Questa iniziativa intende aprire una via diversa rispetto al dazio del 100% sui film esteri, puntando a soluzioni più lungimiranti per mantenere la centralità americana nell’intrattenimento mondiale.

Lo sviluppo del dibattito resta un tema centrale nelle prossime settimane, vista la delicatezza del settore e l’impatto economico che le misure potrebbero provocare.