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Volvereis di Jonas Trueba , la festa di separazione che smonta i cliché Sull’ Amore

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Volvereis, Film Di Jonas trueba arrivato nelle sale italiane nel 2025, si distingue per il modo insolito con cui affronta relazioni e Rotture. La storia ruota attorno a una coppia che decide di festeggiare la loro separazione con un party, capovolgendo l’abitudine di celebrare solo gli inizi. Jonas, figlio del premio oscar Fernando Trueba, trasforma in racconto quel consiglio scherzoso che il padre gli ripeteva da ragazzo: “Non dovremmo celebrare le unioni, ma le separazioni”. Il film mescola finzione e realtà e si muove tra omaggi alla commedia romantica e al cinema d’autore, con un tocco personale e metacinematografico.

Una coppia che festeggia la rottura e le radici cinematografiche di volvereis

Volvereis mette al centro ale e Alex, una coppia che decide di celebrare la fine del loro legame con una vera e propria festa di addio. Questa scelta ribalta completamente la narrazione tradizionale delle relazioni, suggerendo che alla fine di un percorso c’è spazio per un nuovo inizio, anche se doloroso o complicato.

Jonas trueba ha spiegato che l’idea nasce da una battuta del padre, Fernando Trueba, un consiglio che lui ha voluto trasformare in un film perché in realtà nessuno osa davvero celebrare una separazione con gioia. La presenza di Fernando nel cast, che Interpreta il padre di ale e ospita la festa in casa sua, chiude un cerchio generazionale e affettivo tra padre e figlio.

Un racconto che confonde finzione e realtà

Il film si sviluppa in modo naturale, come racconta il regista, ed è un racconto in parte autobiografico. Ale è una regista, proprio come itsaso Arana che la Interpreta, mentre Alex è un attore. Le linee tra finzione e realtà sono volutamente sfumate, con la storia che mostra anche il lavoro sul film stesso, creando un gioco metacinematografico che coinvolge lo spettatore.

Metacinema e riferimenti, un omaggio con radici profonde

Volvereis non è solo una commedia sulla coppia ma un tributo a diversi importanti momenti della storia del cinema. Jonas trueba inserisce numerosi riferimenti a pellicole e cineasti che lo hanno influenzato, come Truffaut, Rohmmer e Linklater. Non si tratta di semplici citazioni, ma di elementi che costruiscono il tessuto narrativo e stilistico del film.

La commedia romantica del “remarriage”, tipica di Hollywood, è uno dei generi di riferimento. Qui però, al posto del classico lieto fine, il film mostra il percorso complicato che porta a separarsi con rispetto e consapevolezza.

Un episodio curioso sul cast

Un episodio curioso raccontato da trueba riguarda l’attore francesco carril, inizialmente previsto nel cast, che era impegnato nella serie “dieci capodanni” di Rodrigo Sorogoyen. Così il gruppo di Volvereis ha girato alcune scene direttamente sul set di quella serie, trasformando questa collaborazione in una sorta di documentario spontaneo.

La frase chiave : celebrare le separazioni come momento di crescita

La battuta che ha ispirato tutto, “non dovremmo celebrare le unioni, ma le separazioni”, risuona nel film con forza e viene ripetuta più volte. Per trueba, questa idea è legata a una visione dell’amore che ruota attorno alla ripetizione e alla saggezza che deriva dall’esperienza.

Igor kierkegaard, da cui la frase prende spunto, parlava dell’amore che si ripete come l’unico davvero felice perché vive di consapevolezza. Il film esplora proprio questo: la coppia che decide di rimettersi insieme lo fa con un diverso tipo di impegno, nato dal confronto con il passato e dalla volontà di non ripetere gli stessi errori.

Il tema della fine ma anche del ritorno, diventa così il cuore emotivo della pellicola e spinge a riflettere su quanto le relazioni siano complesse e multi-strato, lontane dai modi assoluti e convenzionali dello standard cinematografico.

Il cinema come custode della memoria e specchio della vita

Volvereis mette in luce l’amore di jonas trueba per il cinema come mezzo per fermare il tempo e raccontare l’esperienza umana. Ogni film, ricorda, diventa un ricordo futuro e uno strumento per riflettere sul passare degli anni e sulle emozioni legate al passato.

La pellicola non vuole imitare il cinema classico ma ricordarlo, vivere quel patrimonio culturale e personale che ogni regista porta dentro di sé. Oggi il cinema non è più solo uno spettacolo di massa ma uno spazio di pace, dove lo spettatore può concedersi un momento di osservazione, di riflessione.

Trueba vede il cinema come un gesto d’amore verso la vita, un atto di fiducia verso chi lo guarda. Ogni volta che si entra in sala si partecipa a un’esperienza che rende chiunque, in qualche modo, una versione migliore di sé. Volvereis è quel tipo di film che racconta con delicatezza queste idee, mescolando storie, ricordi e riflessioni profonde senza perdere leggerezza.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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