TecheTecheTè si conferma un appuntamento consolidato dell’estate televisiva di Rai Uno ormai da oltre un decennio. Il programma, nato nel 2012, offre al pubblico un viaggio negli archivi della Rai, riproponendo frammenti di spettacoli e artisti che hanno segnato la storia della tv italiana. Nonostante la popolarità crescente e l’ottima risposta d’ascolto, emergono dettagli poco conosciuti riguardo alcune limitazioni imposte da vip e artisti che hanno chiesto di non comparire in certe puntate del programma.
Come nasce e si sviluppa TecheTecheTè tra vecchi filmati e selezioni curate
TecheTecheTè occupa da anni la fascia d’access prime time estiva di Rai Uno, portando ogni sera una selezione di immagini d’epoca, spezzoni e filmati storici tratti dalle vaste raccolte Rai. L’obiettivo è rivisitare pagine del passato tv con un lavoro di ricerca attenta che mette in luce figure e spettacoli a volte dimenticati. Dal 2012 a oggi, le puntate hanno mantenuto un seguito costante, tra i 2,4 e i 3 milioni di telespettatori, con uno share superiore al 18%.
La conduzione e la selezione dei contenuti passano attraverso il lavoro di Massimiliano Canè, giornalista e autore che ha alle spalle una lunga esperienza nel mondo dello spettacolo. Nei primi anni ’90 Canè ha iniziato come figurante in diversi show e ha lavorato con Paolo Limiti in “Ci Vediamo in Tv”. Oggi è lui a curare i contenuti di TecheTecheTè, articolando ogni puntata a partire da un tema scelto con cura. La sua attenzione si concentra soprattutto sui personaggi che meritano una riscoperta, con approfondimenti su figure come Dalida, Mastelloni o Irene Fargo.
Il processo creativo dietro ogni serata richiede ricerca, selezione di clip e composizione di scalette. Canè si lascia spesso ispirare da elementi come canzoni ascoltate durante momenti quotidiani, per poi trasporre quest’ispirazione in contenuti che raccontano storie o periodi televisivi precisi. Questo lavoro dietro le quinte è complesso ma punta a far emergere il valore storico e culturale di molte produzioni Rai.
Vincoli legali di alcuni vip limitano la diffusione di filmati storici nel programma
Nonostante la natura celebrativa di TecheTecheTè, non tutti gli artisti desiderano essere ricordati nelle puntate tramite i loro vecchi filmati. Alcuni vip hanno espresso richieste precise di esclusione, che si traducono in vincoli legali che impediscono l’utilizzo di contenuti dove compaiono. Massimiliano Canè, in una recente intervista al quotidiano Il Giornale, ha confermato che nomi di rilievo come Laura Pausini, Roberto Benigni, Enrico Montesano e Claudio Baglioni hanno posto limiti molto rigidi alla loro presenza.
Non si tratta solo di escludere apparizioni recenti, ma anche di vincoli riguardanti filmati risalenti a molti anni fa. Questo significa che alcuni tra i volti più noti della tv o della musica italiana, presenti ampiamente negli archivi Rai, non possono essere mostrati in TecheTecheTè per motivi legali. Canè ha sottolineato che in questi casi è necessario rispettare tali decisioni e rinunciare all’inserimento dei contenuti, per evitare problemi di natura giuridica.
Questa situazione ha costretto gli autori a riconsiderare temi e clip disponibili, andando spesso a modificare la scaletta originaria. Nonostante queste limitazioni, il programma prosegue la sua attività puntando sulla varietà dei materiali e sulla qualità della narrazione che accompagna ogni selezione. Alcune richieste di esclusione sono state definite dai rappresentanti degli artisti stessi per questioni contrattuali o personali, mentre le produzioni lavorano sempre nell’ambito delle autorizzazioni richieste.
Il metodo creativo di Massimiliano Canè tra ispirazioni quotidiane e selezione su misura
Massimiliano Canè ha raccontato di seguire un approccio personale molto legato all’ispirazione spontanea nella preparazione di ogni puntata di TecheTecheTè. Piuttosto che limitarsi a ricerche online e archivi digitali, si lascia guidare da suggestioni musicali e ricordi che affiorano in momenti di relax o mentre è in macchina. Questo metodo permette di scovare temi e spunti originali, per impostare ogni serata in modo unico.
Dalla prima idea alla costruzione della puntata passano fasi di annotazioni dettagliate, precise scelte di clip e una curata attenzione all’ordine delle sequenze. Non sempre la selezione è lineare, specie quando il vincolo di esclusione imposto da alcuni artisti riduce le possibilità. Nonostante questo, si trova comunque modo di raccontare storie interessanti e coinvolgenti per il pubblico. La creatività resta un elemento centrale per mantenere vivo l’interesse anche dopo tredici anni di programmazione.
Canè ha spiegato che il tema può nascere anche da suggerimenti di colleghi, artisti o dirigenti Rai, integrati poi con la sua ispirazione personale. Il lavoro del curatore attraversa momenti complessi di montaggio e tematizzazione, che portano via molte ore per dare forma al prodotto finale. Il risultato è un documento che fa rivivere momenti memorabili, offrendo nuovi spunti sul passato televisivo, spesso inedito o poco ricordato.
Il rispetto per le richieste di esclusione di volti famosi è un limite imposto dalla legge ma anche una garanzia per la correttezza del lavoro, che deve mantenersi entro i confini concordati. Questo contribuisce a mantenere un equilibrio tra omaggio e diritti dei protagonisti, con un’attenzione non soltanto ai contenuti ma anche alle persone che li hanno creati o interpretati.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Elisa Romano