Violenta rapina nella villa di Annamaria Bernardini de Pace ad Ameglia: custode aggredito, danni ingenti
Annamaria Bernardini de Pace, avvocatessa e giudice televisiva, subisce una rapina violenta nella sua villa ad Ameglia, con ingenti danni e aggressione al custode Daniele Capelli.

Annamaria Bernardini de Pace è stata vittima di una violenta rapina nella sua villa ad Ameglia, con aggressione al custode e ingenti danni materiali, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza delle abitazioni di personaggi pubblici. - Unita.tv
L’avvocatessa matrimonialista e giudice televisiva Annamaria Bernardini de Pace è stata vittima di una rapina con effrazione nella sua villa ad Ameglia, nel comune di La Spezia. L’episodio è avvenuto nella notte, con tre malviventi che hanno colpito la proprietà causando ingenti danni. Il custode, presente alla casa, è stato aggredito e trasportato in ospedale. La vicenda ha sollevato discussioni sulle misure di sicurezza per personaggi pubblici.
I dettagli dell’irruzione nella villa ad ameglia
Intorno all’ora notturna, tre ladri hanno forzato l’ingresso nella villa privata di Annamaria Bernardini de Pace ad Ameglia, località nel territorio di La Spezia. L’immobile è stato preso di mira nonostante la presenza del custode, Daniele Capelli, che ha provato a resistere durante l’aggressione. I malviventi hanno cercato di aprire la cassaforte, riuscendo a trovare solo poche migliaia di euro al suo interno.
Non soddisfatti del bottino, i rapinatori hanno preso a distruggere mobili e vetri, generando danni stimati attorno ai 100 mila euro. La scena ha mostrato una chiara volontà di spaventare e intimidire. Il custode, rimasto ferito nell’aggressione, è stato trasportato al pronto soccorso con contusioni visibili sul corpo. L’episodio è stato denunciato prontamente alle autorità, che hanno avviato le indagini del caso.
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La testimonianza di annamaria bernardini de pace: un’aggressione percepita anche da lontano
Al momento della rapina, Annamaria Bernardini de Pace non si trovava in casa. Era impegnata a tenere una lezione di diritto fuori dalla sua proprietà. Ha appreso con sgomento quanto accaduto e raccontato di aver vissuto un dolore profondo nell’apprendere dell’effrazione e dell’aggressione al custode.
Bernardini de Pace ha descritto l’esperienza come «una violenza e una violazione», sottolineando come l’assalto abbia rappresentato uno choc non solo fisico, ma anche emotivo. Ha spiegato che, benché lontana, ha sentito quel brutto episodio quasi come se l’avesse subita in prima persona, definendolo una violenza «per corrispondenza». La vicenda ha evidenziato come anche chi è abituato a situazioni difficili possa trovarsi vulnerabile davanti a certe situazioni.
Modus operandi dei ladri e reazioni immediate
Secondo il racconto del custode Daniele Capelli, i tre malviventi si sono introdotti nel cortile della villa proprio mentre lui stava accompagnando la fidanzata all’auto. Uno dei rapinatori, parlando con un forte accento dell’Est Europa, ha minacciato il custode usando un punteruolo, per farsi indicare il nascondiglio della cassaforte e dei gioielli.
Il clima si è subito fatto teso e pericoloso, con gli intrusi molto decisi a portare a termine il colpo. I danni agli arredi e alle vetrate indicano che la loro azione non si è limitata a rubare ma ha avuto anche un risvolto intimidatorio. L’aggressione a Daniele Capelli ha reso necessario il ricovero ospedaliero, mostrando la violenza usata durante la rapina.
L’impatto dell’evento sulla percezione della sicurezza personale
L’aggressione alla villa di Annamaria Bernardini de Pace ha fatto emergere il tema dei rischi che possono correre anche le persone note, spesso ritenute al sicuro per la loro posizione pubblica. Questo episodio, proprio per la notorietà della vittima, ha attirato l’attenzione sui rischi reali e sulle misure adottate per proteggere le abitazioni private.
Ameglia e l’intera provincia di La Spezia si trovano a dover affrontare una questione delicata legata al livello di sicurezza nelle aree residenziali. Non a caso, le forze dell’ordine stanno potenziando i controlli, cercando di individuare con rapidità i responsabili di questa rapina. Il caso mostra come nessuna casa, nemmeno quelle di figure pubbliche, sia davvero inviolabile se non si adottano precauzioni adeguate.