
A Roma, a villa Doria Pamphili, sono stati trovati morti una donna di circa 40 anni e la sua bimba di sei mesi, entrambe dell’Europa orientale. L’indagine, concentrata su un’impronta e un sospetto uomo visto nel parco, è in corso per duplice omicidio aggravato. - Unita.tv
Un duplice omicidio ha scosso sabato pomeriggio Roma, nel cuore di villa doria Pamphili. Una donna di circa 40 anni e la sua bimba di sei mesi, entrambe provenienti dall’Europa orientale, sono state ritrovate senza vita nel parco più grande della capitale. La scoperta è avvenuta intorno alle 16.00 vicino a via Leone XIII, dopo che un passante ha notato un sacco di plastica nero abbandonato tra gli alberi. La scena ha subito richiamato l’attenzione degli investigatori che ora puntano su una pista precisa, basata su un’impronta trovata sul luogo.
Il ritrovamento e la trasformazione del parco in scena del crimine
Il corpo della piccola era steso nudo a pochi metri dal sacco, su un letto di foglie secche, un dettaglio che lascia pensare a un gesto compiuto con fretta o violenza. Il contesto di villa doria Pamphili, abitualmente luogo di passeggiate e relax, si è immediatamente convertito in un’area sorvegliata e delimitata dalle forze dell’ordine con nastri gialli. L’area del ritrovamento è a ridosso di via Leone XIII, una zona isolata ma al centro di un fitto intreccio di percorsi interni al parco.
Gli agenti hanno raccolto testimonianze da passanti e residenti, mentre gli esperti hanno avviato i rilievi per isolare ogni traccia utile. L’attenzione si è concentrata subito su un’impronta scoperta vicino ai corpi, che potrebbe appartenere al responsabile della morte di madre e figlia. Sono in corso verifiche per estrarla e confrontarla con gli archivi biometrici.
L’indagine della procura e il sospetto sul complice maschile
Il caso è affidato al pm Antonio Verdi, con la supervisione del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Nel fascicolo aperto si ipotizza il reato di duplice omicidio aggravato, mentre la squadra investigativa è alla ricerca di un uomo segnalato più volte vicino alla donna e alla bambina nei giorni antecedenti l’accaduto. Testimoni raccontano di un individuo con volto allungato e accento straniero, che spingeva un passeggino vuoto dentro il parco.
Questa figura si muoveva con passo agitato, creando sospetti tra chi lo ha visto. L’uomo è ricercato per chiarire il suo ruolo, sia come possibile esecutore dell’omicidio sia come testimone. Gli inquirenti stanno raccogliendo tutte le immagini di videosorveglianza e sentendo le persone della zona per ricostruire i movimenti di madre, figlia e uomo nei giorni precedenti. La chiave per avvicinarsi alla verità sembra proprio questo testimone.
Prime evidenze dall’autopsia e le difficoltà degli esperti
L’autopsia è stata effettuata la sera stessa della scoperta da un’équipe medico-legale per accelerare l’indagine. Sul corpo della donna non sono stati rilevati segni evidenti di violenza: nessuna ferita da taglio, colpi d’arma da fuoco o lividi da strangolamento. Lo scenario suggerisce un possibile arresto cardiaco o un’intossicazione che saranno confermati dal referto tossicologico previsto nei prossimi giorni.
Diverso il quadro per la bimba, su cui è stato riscontrato un trauma localizzato alla nuca, probabilmente causato da un colpo poco prima o subito dopo il ritrovamento. La piccola potrebbe essere rimasta in braccio all’uomo sospettato per un periodo, forse sotto shock. La presenza di alte temperature all’inizio di giugno ha complicato la determinazione precisa degli orari di morte, poiché la decomposizione si è accelerata. Gli specialisti si avvalgono di analisi entomologiche e meteo relative alle ultime 72 ore per stringere la ricostruzione temporale e circoscrivere l’intervallo in cui sono avvenuti i fatti.