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Viaggiare stimola la mente e riduce lo stress, spiega il neurochirurgo Roberto Settembre

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Viaggiare aiuta mente e benessere, secondo il neurochirurgo Settembre. - Unita.tv
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Viaggiare influisce sul benessere mentale come dimostrano diversi studi recenti. L’esperienza di conoscenza di nuovi luoghi e culture produce effetti sul cervello che vanno oltre la semplice evasione. Il Dottor Roberto Settembre, neurochirurgo dell’ospedale Di Venere a Bari, approfondisce come muoversi anche su brevi distanze abbia ricadute positive sulla salute mentale e cognitiva.

Il dato dei viaggi in Italia: tendenza e abitudini consolidate

Ogni anno, gli italiani compiono tra i 35 e i 40 milioni di viaggi, una cifra che si traduce in circa 0,6 viaggi pro capite. A prima vista può sembrare una quantità modesta, in realtà rappresenta una quota significativa, considerando che molte delle uscite riguardano spostamenti brevi o weekend. Questa regolarità nello spostarsi è importante perché ogni cambiamento di scenario propone nuovi stimoli per il cervello.

Non serve un budget elevato o mete difficili da raggiungere. Anche un’escursione nella regione vicina o una visita a una città poco distante può essere un’opportunità utile per mettere alla prova la mente. Sta nell’approccio, nell’aprirsi al nuovo, il valore che queste esperienze possono offrire. In Italia, questa tendenza al viaggio per diverse ragioni ha subito flessioni nel passato, pensiamo a eventi come la pandemia, ma i numeri attuali riflettono una nuova volontà di esplorare.

Nuova esperienza, nuova attività cerebrale: come il cervello si adatta

Quando si viaggia, il cervello si trova in contesti inediti. Cambiano non solo i paesaggi, ma anche le lingue, i suoni, le abitudini sociali e i sapori. Questo “shock culturale”, che dal punto di vista neurobiologico è positivo, obbliga il cervello a elaborare dati non familiari, migliorando le capacità di adattamento e problem solving.

Il fenomeno alla base di questi cambiamenti è la neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di modificare le proprie connessioni in risposta agli stimoli esterni. Il Dottor Settembre sottolinea l’importanza di “cambiare aria”, imparare parole nuove in una lingua straniera, orientarsi in ambienti sconosciuti, attività che sollecitano il cervello a mettersi alla prova e a sviluppare nuove reti neurali.

Gli effetti si vedono anche dal punto di vista ormonale: viaggiare aiuta a abbassare i livelli di cortisolo, spesso definito l’ormone dello stress. L’abbandono della routine quotidiana e l’immersione in ambienti nuovi fa sì che il corpo e la mente riescano a liberarsi di tensioni accumulate.

Viaggiare favorisce anche creatività ed equilibrio emotivo

Il contatto con culture diverse è legato ad una maggiore capacità di pensare in modi innovativi. Alcune ricerche indicano che esporsi a nuove forme di vita e impulsi sensoriali facilita il cosiddetto “pensiero divergente”, cioè l’abilità di generare idee originali e soluzioni funzionali diverse dal consueto.

Non si tratta solo di allenamento intellettuale: il viaggio provoca emozioni che stimolano il rilascio di neurotrasmettitori come dopamina e serotonina. Questi messaggeri chimici sono cruciali per il senso di benessere, la motivazione e l’umore positivo. Le esperienze di scoperta e meraviglia che si manifestano anche in una semplice gita si traducono in reazioni cerebrali che prolungano l’effetto rilassante e rigenerante.

Secondo il neurochirurgo Settembre, anche un breve spostamento vicino a casa può fornire questi vantaggi a patto che venga vissuto con attenzione e curiosità. Non serve allontanarsi anni luce dal luogo in cui si vive, ma variare il contesto abituale rimane un modo valido per mantenere la mente attiva e ridurre lo stress accumulato.

Visitare luoghi nuovi, anche vicino casa, come abitudine per la salute mentale

La scelta di viaggiare spesso ricade su mete lontane o mete classiche del turismo internazionale. Ma molte esperienze significative si possono fare nelle vicinanze, visitando borghi meno noti, parchi naturali, città d’arte spesso ignorate o quartieri diversi dalla solita routine urbana.

Il beneficio principale è creare nuove tracce mentali e sfidare le proprie abitudini. Il semplice fatto di muoversi in un contesto diverso riaccende l’attenzione, il senso di meraviglia e la capacità di osservare con occhi diversi anche ciò che già si conosce in prima battuta. Questo processo mantiene il cervello più lucido e resistente agli effetti dell’età o dello stress.

Gli esperti invitano quindi a non sottovalutare i vantaggi di una breve pausa e a non aspettare l’occasione perfetta per un viaggio importante. Anzi, l’appropriata cura di se stessi passa anche da queste soste multiple, variegate, ricche di stimoli e emozioni nuove.

Viaggiare, come confermano neurologi e neurochirurghi, resta un investimento diretto sulla salute mentale e una spinta a vivere con più leggerezza e senso critico il proprio quotidiano.

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Luca Moretti

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Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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