Home Vasco rossi inaugura il tour con uno show intenso tra musica e messaggi di protesta

Vasco rossi inaugura il tour con uno show intenso tra musica e messaggi di protesta

Vasco Rossi apre il suo tour a Milano con un concerto che mescola musica potente e messaggi politici, alternando brani storici e recenti in un’esperienza coinvolgente e significativa.

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Il concerto di Vasco Rossi a Milano ha unito rock potente, momenti prog e messaggi politici, offrendo un viaggio emozionante tra vecchi successi e brani più recenti, con una band di alto livello guidata da Vince Pastano. - Unita.tv

Un concerto di vasco rossi non è mai solo una serie di canzoni. A Milano, il rocker ha dato il via al suo tour con un ingresso scenografico sul palco enorme, dominato da un grande schermo a forma di triangolo capace di riflettere ogni dettaglio della performance. La serata ha preso il via con “vita spericolata“, brano emblematico che ha subito acceso l’atmosfera. Dietro di lui, la band ha subito imposto un ritmo potente, fatto di chitarre robuste e una sezione ritmica decisa. Il pubblico è stato travolto da un muro di suono che ha catturato le emozioni e la carica del cantautore.

L’alternanza di momenti più intensi e pause con brani melodici ha scandito le due ore dello spettacolo. Vasco è riuscito a mescolare passato e presente con canzoni scelte per il loro peso emotivo e i testi sempre carichi di significato. Dalla scaletta emerge la volontà di raccontare una carriera che sfiora i cinquant’anni, senza tralasciare le nuove sonorità e i lavori più recenti. Tra una canzone e l’altra, il palcoscenico ha dato spazio a un lungo intermezzo strumentale, dove la band ha espresso tutta la sua capacità tecnica. Questo momento, di chiaro richiamo prog, ha offerto un respiro alla platea ma anche a Vasco, che ha ripreso la scena con energia rinnovata.

La band e la direzione musicale: tra chitarre potenti e intermezzi prog

La band di vasco rossi ha avuto un ruolo fondamentale nell’equilibrio tra potenza e melodia dello show. A guidare il tutto c’era vince pastano, responsabile della direzione musicale, che ha dato forma e coesione al gruppo. Le chitarre di pastano e di stef burns hanno dominato, creando un dialogo sonoro serrato, mentre le tastiere di alberto rocchetti hanno arricchito gli arrangiamenti con sfumature più morbide. Non è mancata una sezione fiati che ha aggiunto spessore e varietà timbrica ai brani più intensi.

Un momento strumentale dal richiamo prog

Il momento strumentale a metà spettacolo ha mostrato la capacità della band di allontanarsi temporaneamente dal ruolo di accompagnamento, portando i suoni su una dimensione più sperimentale e complessa. Qui, le influenze progressive emergono nitide e permettono di apprezzare l’abilità tecnica dei musicisti. Questo intervallo ha permesso anche a vasco di prendersi una pausa, mentre la musica prendeva il centro della scena, mantenendo alto il livello di coinvolgimento del pubblico.

Messaggi politici e richiami sociali nel concerto di vasco rossi

Durante la serata, vasco rossi non ha lasciato spazio solo alla musica. Tra le canzoni si sono inseriti messaggi chiari e netti contro la guerra e contro la politica internazionale. Nel finale della prima parte, la proiezione sul grande schermo ha mostrato in lettere evidenti la frase “fuck war“, un monito contro conflitti e violenze in corso nel mondo. A seguire, vasco ha dedicato il brano “gli spari sopra” a “tutti i farabutti che governano questo mondo“, una presa di posizione che ha fatto rumore tra i fan.

Anche stef burns ha contribuito a rafforzare il segnale politico, sfoggiando sulla propria chitarra un adesivo con la scritta “fuck trump” durante l’interpretazione di “c’è chi dice no“. Questi gesti testimoniano come il concerto sia diventato anche una forma di protesta, una piattaforma per esprimere dissensi attuali attraverso parole e immagini. La musica si fa quindi strumento di critica sociale e politica, portando in scena un messaggio impegnato, che si lega anche ai temi affrontati nelle canzoni scelte per la scaletta.

La scelta di pezzi dal valore narrativo e politico

La scaletta del concerto ha saputo raccontare una parte importante della carriera di vasco rossi, mischiano pezzi storici a comnposizioni più recenti, specialmente tratte dai lavori degli anni 2000. L’apertura con “vita spericolata” ha immediatamente riconsegnato al pubblico quel ritratto di un artista senza filtri, seguito da brani come “vivere“, che ha fornito un momento più pacato e riflessivo. Poi lo show ha ripreso vigore con “mi si escludeva” e “gli spari sopra“, canzoni cariche di rabbia e denuncia.

Scaletta e scelta dei brani: un viaggio tra vecchie e nuove canzoni

Le canzoni sono state selezionate per il loro valore narrativo e il collegamento con il presente. Questo ha dato allo spettacolo una struttura peculiare, che non si basa solo su successi da classifica ma prende in esame vari momenti della produzione artistica di vasco. La scelta di inserire pezzi che commentano la realtà contemporanea e la politica dimostra una cura particolare nel voler comunicare oltre la musica. Ogni brano, quindi, si lega a un significato preciso e si inserisce in un racconto più vasto, costruito sulla lunga esperienza dell’artista.

Il concerto, durato diverse ore, ha mostrato un vasco rossi che non rinuncia alla sua carica rock e alla sua capacità di coinvolgere chi lo ascolta, magari con qualche rappresaglia verso i potenti, senza mai perdere il senso dello spettacolo musicale.