Valerio Lundini, noto attore e umorista, è pronto a tornare sul piccolo schermo con la seconda stagione del suo innovativo format “Faccende complicate“. Dopo il successo della prima stagione, Lundini promette un mix di inchieste e racconti che esplorano tematiche attuali e storie di vita. La nuova stagione sarà disponibile su RaiPlay a partire dal 10 aprile e su Rai3 dal 12 maggio. In questa intervista, Lundini condivide le sue riflessioni sul programma e sul suo imminente debutto cinematografico.
La nuova stagione di “Faccende complicate”
“Faccende complicate” si presenta come un programma che va oltre il semplice intrattenimento, proponendo un mix di reportage e narrazione. Con dieci episodi ricchi di contenuti, Lundini affronta temi vari, dall’overturism a Stoccolma al bullismo, passando per la comunità indiana a Roma e persino il wrestling. “La stagione scorsa ha avuto un buon riscontro, e ci sono stati momenti particolarmente apprezzati, come l’episodio con gli America a Roma“, afferma Lundini.
Il format si distingue per il suo approccio disincantato e divertente, capace di coinvolgere il pubblico in modo profondo. Lundini ha voluto mantenere un equilibrio tra intrattenimento e informazione, cercando di raccontare storie che possano risuonare con gli spettatori. “Ogni puntata è un viaggio che può portare a esiti inaspettati”, aggiunge, sottolineando l’importanza di una narrazione che non segua necessariamente il tradizionale “viaggio dell’eroe“.
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L’importanza dello storytelling
Nel corso dell’intervista, Lundini ha parlato dell’importanza dello storytelling nel suo lavoro. “Anche se il nostro programma potrebbe sembrare un reportage, sento sempre la necessità di includere una storia di fondo“, spiega. Questa scelta non è solo una questione di forma, ma riflette un desiderio di coinvolgere il pubblico in modo più significativo. Lundini si diverte a giocare con le convenzioni narrative, creando una sorta di parodia dello storytelling tradizionale.
Il suo approccio è caratterizzato da una ricerca costante di nuove storie e personaggi. “In ogni episodio ci sono figure interessanti, dal sindaco Gualtieri a Milena Gabbaneli, e persino Elijah Wood, che è apparso in un modo piuttosto inaspettato”, racconta Lundini. La varietà dei temi affrontati rende “Faccende complicate” un programma unico nel panorama televisivo italiano.
Un servizio pubblico contemporaneo
Lundini riflette anche sul ruolo del servizio pubblico in un’epoca in cui l’informazione è spesso superficiale. “Il nostro format cerca di essere un’alternativa a ciò che si vede in giro, puntando su contenuti di qualità”, afferma. La sua ambizione è quella di creare un programma che non solo intrattenga, ma che stimoli anche una riflessione critica nel pubblico.
“Quando lavoro su un progetto, il mio obiettivo è che piaccia a chi guarda, non solo a me stesso”, continua Lundini. Questo approccio lo porta a esplorare argomenti che possono sembrare complessi, ma che sono presentati in modo accessibile e coinvolgente. “Faccende complicate” si propone quindi come un esempio di come il servizio pubblico possa affrontare le sfide contemporanee, raccontando storie che meritano di essere ascoltate.
La nuova avventura cinematografica
Oltre al suo lavoro su “Faccende complicate“, Lundini ha in cantiere un progetto cinematografico. “Sto scrivendo il mio primo film, ma è un processo complesso”, rivela. Questo nuovo capitolo della sua carriera rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per esplorare nuove forme di narrazione. “C’è una voglia di farlo nel modo giusto, non avendo precedenti esperienze nel cinema”, aggiunge.
Lundini è consapevole delle difficoltà che comporta la scrittura di un film, ma è determinato a portare avanti il suo progetto. “Spero di riuscire a concludere la storia e a realizzare qualcosa che possa colpire il pubblico”, conclude. Con la sua creatività e il suo spirito innovativo, Lundini si prepara a conquistare nuovamente il pubblico, sia in televisione che al cinema.