La serie tv l’arte della gioia, diretta da Valeria Golino, ha raccolto recente riconoscimenti importanti ai David di Donatello, guadagnandosi tre premi fondamentali. Il lavoro dietro le quinte, durato anni, ha trasformato il romanzo di Goliarda Sapienza in una produzione televisiva che ha saputo unire rigore e profondità narrativa. Valeria Golino ha ripercorso il percorso che l’ha portata a questa realizzazione insieme alle attrici protagoniste e ai momenti più intensi sul set.
La genesi della serie: dall’idea al progetto Sky
Valeria Golino ha impiegato quattro anni per portare sullo schermo il romanzo di Goliarda Sapienza, un’opera che le era familiare da tempo e che aveva già incrociato come interprete nel film Fuori di Mario Martone, atteso a Cannes 78. Inizialmente, Golino e la produttrice Viola Prestieri avevano pensato a un adattamento cinematografico, ma tra difficoltà di messa in scena e durata, hanno optato per una serie tv. Sky si è dimostrata un partner fondamentale, accogliendo il progetto con tempestività , cosa spesso rara nel mondo delle produzioni italiane.
Il libro, noto per la sua complessità , era stato letto da Valeria Golino diversi anni prima. Già nel 2008 circolavano voci sulla possibile realizzazione di un film con lei nel ruolo di Modesta. Quel film non si fece mai, ma la passione per il racconto è rimasta viva. Quando i diritti si sono liberati dopo un lungo periodo, la regista ha deciso di cimentarsi nella regia della serie, spinta da una intuizione quasi improvvisa. Questi passaggi hanno segnato la lenta ma decisa costruzione di una narrazione capace di tradurre in immagini i dettagli e le contraddizioni dell’originale.
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Durante la cerimonia dei David di Donatello, l’arte della gioia ha conquistato premi per la miglior sceneggiatura non originale, per la migliore attrice protagonista e per la migliore attrice non protagonista. Tecla Insolia vive il suo esordio come Modesta, ruolo che Valeria Golino ha sentito intrecciato con la giovane interprete fin dai primi provini. Inizialmente scettica, Golino è rimasta colpita dall’esibizione canora di Tecla che ha fermato il tempo nello studio di casting. Dopo mesi di valutazioni, nessun altro ha saputo competere con la sua presenza unica e la sua capacità di incarnare il personaggio.
Valeria Bruni Tedeschi veste i panni della principessa Gaia, un ruolo che rappresenta una figura aristocratica e decadente, complessa e affilata. Golino e Bruni Tedeschi avevano già collaborato come attrici e registe in passato. Pur essendo più giovane rispetto all’età del personaggio nel libro, Valeria Bruni Tedeschi ha mostrato subito grande determinazione a partecipare al progetto, superando le aspettative in un provino svolto a Roma. Il suo ingresso nel cast ha portato nuova forza a una figura chiave nella narrazione.
La sfida della prima serie tv per valeria golino
Dopo film come Miele ed Euforia, l’arte della gioia segna la prima esperienza di Valeria Golino nella serialità . La regista ha raccontato come abbia affrontato l’adattamento a un formato differente, imparando a gestire tempi, ritmo e struttura narrativa essenziali per la televisione. L’obiettivo era realizzare una serie con un’estetica cinematografica ma che rimanesse accessibile e piacevole per il pubblico televisivo. Voleva evitare che la durata diluisse l’attenzione o che la forma diventasse troppo pesante.
Golino ha spiegato come il silenzio e le pause funzionano in modo diverso in un film rispetto a una serie tv: nella serialità occorre mantenere un ritmo che trattenga lo spettatore senza distrarlo. La regista ha rifiutato ogni tentazione di trasformare la storia in un prodotto di pura rappresentazione popolare o troppo patinato. L’ambientazione all’inizio del Novecento richiedeva un equilibrio tra rigore storico e rappresentazione degli aspetti umani e caotici dei personaggi, senza forzature anacronistiche come si vedono in altre serie di successo attuali.
Un finale di riprese segnato da un incidente sul set
L’ultimo giorno di riprese, dopo oltre tre mesi sul set, ha avuto un imprevisto notevole. Mentre si girava una scena nei campi con la giovane Modesta e il piccolo attore che interpreta Tuzzu, Valeria Golino ha subito un incidente cadendo a terra dopo un abbraccio con un collaboratore di grande statura. La caduta ha causato un forte colpo alla testa, che ha richiamato l’attenzione di tutto lo staff.
Golino ha passato la notte in ospedale per le medicazioni e la tac, mentre fuori si svolgevano feste e urla di chi festeggiava la fine delle riprese. Valeria Bruni Tedeschi, presente sul set, ha vissuto quel momento con grande apprensione, mostrando il peso emotivo della chiusura di un progetto così impegnativo. L’episodio ha segnato un momento di tensione in una produzione che, pur con le sue difficoltà , ha concluso la lavorazione e ha dato vita a una serie che ha catturato l’interesse pubblico e la critica.