Valeria Bruni Tedeschi, attrice e regista di spicco, si prepara a presentare il suo ultimo lavoro, L’Attachement, durante la rassegna di cinema francese Rendez-vous, che si svolgerà a Roma il 3 aprile. In questo film, l’attrice interpreta un personaggio inedito, lontano dai ruoli che l’hanno resa famosa. La sua interpretazione offre uno sguardo profondo su temi come la maternità e l’amore per se stessi, in un contesto che promette di catturare l’attenzione del pubblico.
La trama di L’Attachement
L’Attachement racconta la storia di un uomo che affronta una tragedia personale: perde la moglie durante il parto e si ritrova a crescere due bambini, una neonata e un bambino più grande, frutto di una relazione precedente della moglie. In questo momento difficile, l’uomo riceve il supporto della sua vicina di casa, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. La sua presenza diventa fondamentale per la famiglia in lutto, portando un nuovo equilibrio nella loro vita.
Il personaggio di Bruni Tedeschi è descritto come una donna che, pur avendo una personalità generosa, fatica ad amarsi. La sua evoluzione nel film è centrale: inizialmente chiusa in una corazza emotiva, la vicina di casa inizia a scoprire la propria capacità di amare, non solo gli altri, ma anche se stessa. Questo percorso di crescita personale si intreccia con il tema della maternità, che permea l’intera narrazione.
Un ruolo inedito e le sfide interpretative
Valeria Bruni Tedeschi sottolinea come il suo personaggio rappresenti una sfida unica. A differenza dei ruoli precedenti, in cui esprimeva una vitalità disperata, qui si confronta con una passività che le è estranea. La scelta di indossare occhiali durante le riprese è stata significativa per l’attrice, poiché le ha permesso di esplorare un dialogo interiore con il suo personaggio. Gli occhiali diventano un simbolo di introspezione, un modo per vedere il mondo da una prospettiva diversa.
L’attrice riflette anche su come la sua vicinanza a un personaggio timido e riservato le abbia fatto scoprire nuove sfide. La sua interpretazione richiede una delicatezza particolare, poiché la donna che interpreta vive una vita “anestetizzata”, frutto di un passato segnato dalla mancanza d’amore da parte della madre. La progressione del personaggio, che lentamente si libera della sua corazza emotiva, rappresenta un viaggio di scoperta e accettazione.
Riflessioni sulla femminilità e la maturità
Bruni Tedeschi affronta anche il tema della femminilità, chiarendo che non considera L’Attachement un film femminista nel senso tradizionale del termine. La sua visione della parola è complessa e in continua evoluzione, e non si sente di attribuire etichette semplicistiche al suo lavoro. La maturità, per lei, è un concetto sfuggente; non si sente completamente matura e riconosce di essere ancora in cerca di saggezza.
La sua vita personale e professionale è un continuo intreccio di esperienze, e l’attrice esprime il desiderio di raccontare la sua storia attraverso il cinema. Tuttavia, il prossimo progetto non sarà autobiografico, anche se elementi della sua vita si riflettono nei suoi film. La sua relazione con la sorella, Carla Bruni, è un altro aspetto che tiene a sottolineare: non parlano di questioni personali attraverso i media, ma si confrontano in modo diretto e sincero.
Collaborazione con Caterine Tardieu
La regista Caterine Tardieu ha avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione di L’Attachement. Bruni Tedeschi descrive la loro collaborazione come un processo di adattamento, in cui ha dovuto abbandonare alcune delle sue idee creative per seguire la visione della regista. Questo ha comportato una certa frustrazione iniziale, poiché l’attrice è abituata a inventare e a portare il suo tocco personale nei personaggi che interpreta. Tuttavia, ha trovato un equilibrio nel rappresentare una libraia in un film che esplora la letteratura e la vita quotidiana.
La letteratura come fonte d’ispirazione
Quando si parla di libri, Bruni Tedeschi menziona “Le piccole virtù” di Natalia Ginzburg, un’opera che ha avuto un impatto significativo sulla sua vita. Questo libro, ricevuto in un momento speciale della sua vita, ha aperto le porte a una comprensione più profonda delle esperienze umane e della scrittura. La letteratura, per l’attrice, è un modo per esplorare le complessità della vita e delle relazioni.
Identità culturale e appartenenza
Infine, Valeria Bruni Tedeschi riflette sulla sua identità. Si considera italiana, nonostante la sua vita adulta si svolga principalmente a Parigi. La sua formazione culturale è profondamente radicata in Italia, e questo influisce sulla sua visione artistica. La sua affermazione che, con gli occhiali, si sente francese, mentre senza di essi si sente italiana, mette in luce la complessità dell’identità culturale e personale che vive quotidianamente.