La stagione autunnale televisiva e editoriale del 2025 segna cambiamenti importanti nella strategia di Urbano Cairo. L’editore piemontese ha in programma di ristrutturare il polo televisivo La7 e le redazioni del Corriere della Sera, con un orientamento più critico verso il governo Meloni. Sono attese anche mosse significative sul fronte delle nomine giornalistiche, finalizzate a rafforzare il profilo dell’opposizione mediatica.
La strategia editoriale di cairo verso una linea più critica al governo meloni
Urbano Cairo ha scelto di modificare l’approccio editoriale dei suoi mezzi d’informazione in una fase politica delicata, che vede il governo Meloni al centro di numerose polemiche. Il patron di La7 e del Corriere della Sera si sta orientando verso una posizione più netta rispetto all’esecutivo, cercando volti noti e firme capaci di garantire una copertura giornalistica decisamente più incisiva e meno conciliante.
Questa svolta intende evitare la neutralità apparente e la distanza dai temi più caldi dell’opposizione, così da recuperare terreno in un mercato dell’informazione che sembra risentire della sottoesposizione di contenuti critici. Cairo sembra aver giudicato poco efficace la linea precedente, ritenendo che la distanza moderata non abbia convinto i lettori e telespettatori. La nuova direzione punta su un contrappeso più marcato, sia a livello di contenuto, sia attraverso l’inserimento di figure con un profilo giornalistico che garantisca approfondimenti e inchieste sul governo in carica.
Il contesto politico resta al centro delle strategie di cambio, in particolare quella che Sampierdarena sta cercando di definire per settori chiave della comunicazione e dello scambio d’informazioni. La scelta di Cairo riflette un maggiore appetito del pubblico per un racconto meno edulcorato e più vicino alle tensioni politiche reali.
Imminente cambio al corriere della sera con nomine e nuovi ingressi
Tra le novità annunciate spicca un probabile avvicendamento alla direzione del Corriere della Sera, con il passaggio di testimone previsto per inizio 2026. Luciano Fontana lascerebbe il posto a Fiorenza Sarzanini, oggi vicedirettrice, in un cambio che anticipa un riposizionamento del quotidiano. Sarzanini, nota per la sua esperienza in cronaca giudiziaria e politica, potrebbe imprimere un taglio più critico alle pagine del Corriere, pur evitando schieramenti espliciti di parte.
Parallelamente alle nomine, il quotidiano si prepara a nuovi ingressi in redazione, con giornalisti provenienti da testate di orientamento progressista come Il Fatto Quotidiano e Il Foglio. Valeria Pacelli, Giacomo Salvini e Simone Canettieri sono i nomi più discussi, individuati per potenziare le capacità investigative del Corriere della Sera. La scelta punta a potenziare il racconto delle inchieste politiche e sociali, per contrastare l’influenza di giornali come Il Giornale, Libero e La Verità, più vicini alla destra di governo e molto presenti nel mercato lombardo.
Questo movimento mette in chiaro la volontà di Cairo di dare al Corriere una marcia diversa rispetto a quella degli avversari editoriali, cercando di recuperare lettori con contenuti di maggiore impatto e attenzione alla politica attuale, senza però scadere in schieramenti partigiani espliciti.
Trattative avanzate per il trasferimento di sigfrido ranucci e la squadra di report a La7
Sul fronte televisivo, La7 è coinvolta in trattative per un possibile acquisto della squadra di Report, il programma d’inchiesta di Rai3 condotto da Sigfrido Ranucci. L’accordo non è ancora ufficiale, ma le trattative sono a uno stadio avanzato. Il progetto prevederebbe di mantenere un programma d’inchiesta simile a Report, ma con un nuovo nome, dato che il marchio appartiene a Rai.
La settima rete di Cairo punterebbe a mettere in onda il nuovo programma in prima serata il lunedì, seguito da uno spin-off serale, “Lab Report”, con particolare attenzione a inchieste di carattere regionale. Questa seconda trasmissione potrebbe servire anche come banco di prova per giovani giornalisti, così da costruire un gruppo fresco e motivato.
La scelta di coinvolgere la casa editrice Solferino, di proprietà di Cairo, fa parte di un piano più ampio. L’editore punta a sfruttare il seguito social della trasmissione, che supera i sei milioni di follower, pubblicando libri e materiali tie-in immediatamente dopo le puntate. Si prevede un’interazione continua tra televisione, carta stampata e piattaforme digitali.
Ranucci e La7 hanno un rapporto consolidato. Il giornalista ha spesso partecipato come ospite ai programmi di La7, come Otto e mezzo, anticipando temi e inchieste. Le parole di Cairo a luglio 2025 lasciavano intendere una finestra aperta per questa operazione, definendo Report “un programma di qualità, ma di Rai3”. Il trasferimento rappresenterebbe una rottura nel panorama televisivo italiano, con un programma storico del servizio pubblico che approda a una rete privata, sullo sfondo di una scelta editoriale netta.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Serena Fontana