La nuova stagione televisiva Rai 2025/2026 riserva qualche sorpresa anche lontano dai riflettori delle grandi produzioni. Tra i titoli meno pubblicizzati spicca “Prima di noi”, una serie che si distingue per la profondità della narrazione e un’ambientazione radicata nella storia italiana del Novecento. Presentata all’Italian Global Series Festival di Rimini e Riccione, questa fiction porta sullo schermo le vicende di una famiglia comune, tracciando un percorso tra territori diversi come la campagna friulana e le fabbriche torinesi.
Il contesto della serie: tra storia d’Italia e vita quotidiana
“Prima di noi” racconta la saga dei Sartori, famiglia che attraversa decenni segnati da cambiamenti sociali ed economici. La trama si sviluppa nel corso del Novecento, mostrando non solo eventi storici ma anche i sentimenti più intimi dei protagonisti. Il racconto si snoda in ambienti concreti come la campagna friulana, con il suo legame alla terra, e le fabbriche torinesi dove prende forma l’identità operaia italiana.
Il linguaggio usato nella serie è essenziale e diretto; evita artifici per restituire il senso delle radici culturali profonde dei personaggi. Le vicende mettono in luce contrasti generazionali forti: padri che cercano un equilibrio tra tradizione e modernità, figli alle prese con ideali spesso infranti dalle difficoltà della vita reale. L’Italia degli anni passati emerge così senza filtri o abbellimenti.
Questa attenzione ai dettagli rende “Prima di noi” diversa da molte fiction Rai recenti concentrate su effetti speciali o cast altisonanti. Qui prevale l’intensità emotiva data dalla verosimiglianza dei personaggi nel loro ambiente naturale.
Produzione artistica: regia attenta al racconto autentico
Dietro la macchina da presa c’è Daniele Luchetti, regista noto soprattutto per il suo lavoro nel cinema d’autore italiano. Luchetti ha scelto uno stile sobrio che valorizza ogni scena senza sovraccaricarla di elementi superflui. La direzione punta a evidenziare i rapporti umani attraverso sguardi intensi più che dialoghi enfatici.
La sceneggiatura è firmata da Giulia Calenda insieme a Valia Santella ed è tratta dal romanzo omonimo scritto da Giorgio Fontana . Questa base letteraria conferisce solidità narrativa alla serie mantenendo fedeltà al testo originale ma adattandolo al mezzo televisivo in modo efficace.
Nel complesso “Prima di noi” appare come una scelta coraggiosa rispetto alle consuete produzioni mainstream perché punta sulla forza della scrittura piuttosto che sulle dimensioni del budget o sulla notorietà del cast.
Cast selezionato per interpretare ruoli intensamente umani
Gli attori coinvolti sono Linda Caridi, Maurizio Lastrico, Andrea Arcangeli, Matteo Martari e Diane Fleri; nomi noti ma non necessariamente associati a produzioni ad alto profilo commerciale televisivo Rai degli ultimi anni.
Le interpretazioni privilegiano espressione naturale ed empatia piuttosto che spettacolarizzazione; ogni volto racconta qualcosa senza bisogno di grandi effetti drammatici esterni. In particolare Linda Caridi veste i panni dell’anziana Nadia Sartori – figura centrale – donna forte capace allo stesso tempo di mostrare fragilità intime comuni a molte donne italiane nel corso del secolo scorso.
I rapporti familiari costituiscono l’asse portante della trama: amori complicati, scontri generazionali, scelte difficili scandiscono il cammino dei protagonisti mentre cercano un posto nella società mutata intorno a loro. Le storie personali si intrecciano con eventi storici realissimi creando uno sfondo credibile fatto sia delle piccole vittorie quotidiane sia delle sconfitte inevitabili.
Reazioni iniziali alla presentazione ufficiale durante gli eventi serialità italiani
Durante le anteprime organizzate all’Italian Global Series Festival tenutosì recentemente fra Rimini e Riccione, “Prima di noi” ha raccolto attenzioni misurate ma positive fra addetti ai lavori presenti in sala. Senza clamore mediatico né campagne pubblicitarie rumorose, lo show sembra aver colpito proprio chi cerca contenuti realistici dentro cui ritrovare pezzi concreti dell’esperienza italiana recente.
Le prime clip mostrate hanno messo in evidenza scene intense basate sui dialoghi semplicemente veri tra membri della famiglia Sartori. Questi momenti hanno suggerito quanto possa essere potente raccontare quello che succede “dietro le quinte” nelle vite normali lasciando fuori illusionismi spettacolari tipici invece degli show maggiormente sponsorizzati.
In questo scenario “Prima di noi” rischia davvero di diventare quella fiction Rai destinata ad emergere negli anni futuri grazie al valore narrativo sottile anziché alle strategie commerciali standardizzate. Resta solo aspettare quando verrà trasmessa ufficialmente perché allora sarà possibile capire quanto pubblico saprà apprezzarla oltre agli esperti presenti finora nei festival dedicati.
Una proposta diversa dunque rispetto alle solite saghe patinate; qui conta soprattutto riportare sullo schermo volti comuni impegnati ad affrontare problemi realistici dentro contesti sociali e culturali ben definiti; ciò può fare davvero la differenza nei palinsesti Rai 2025/26.