un racconto lungo vent’anni sull’amore intenso con Adèle Exarchopoulos protagonista
Un film di Gilles Lellouche che esplora l’amore in tutte le sue forme attraverso la storia di Jackie e Clotaire, affrontando tematiche sociali e dinamiche familiari complesse.

Un intenso racconto di amore passionale e ribelle, guidato da Adèle Exarchopoulos e diretto da Gilles Lellouche, che esplora affetti, mascolinità e riscatto attraverso vent’anni di emozioni e sfide. - Unita.tv
Questa pellicola, che sfiora le tre ore, segue l’evoluzione di un amore passionale e ribelle, mettendo al centro Adèle Exarchopoulos in un ruolo che racconta i molteplici volti dell’affetto: quello romantico, familiare, amicale e coniugale. Il film si contraddistingue per una colonna sonora che spazia dagli anni ’80 dei Cure fino alle note di Gilbert Bécaud, creando un’atmosfera densa di emozioni e tempi diversi. La regia è affidata a Gilles Lellouche, al suo secondo lungometraggio, che ha portato in scena una storia custodita per 17 anni prima di riuscire a concretizzarne il progetto, con un budget di 36 milioni di euro.
La genesi del film e la scelta di adèle Exarchopoulos
Gilles Lellouche conosce il mondo degli attori e ha voluto affidare il cuore del racconto a un talento capace di incarnare un’idea complessa e tormentata d’amore. Il titolo originale, L’amour ouf, rovescia l’idea di amore folle e suggerisce una forma di scontento, tipicamente francese, che attraversa la storia.
Adèle Exarchopoulos emerge come un volto perfetto per il progetto: è stata riconosciuta da Cahiers du cinéma per la sua capacità di rompere lo stereotipo della donna ideale, rappresentando un’immagine più autentica e quotidiana. L’attrice ha spesso espresso una prospettiva forte sul tema sociale e personale. Per lei l’amore è un tema cruciale e al centro della sua riflessione, come dimostra la frase emblematica rilasciata durante un’intervista: «La mancanza d’amore è molto pericolosa».
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Questa intensità emotiva si lega al personaggio di Jackie, interpretato proprio da lei, che vive un primo amore capace di segnare per sempre la sua esistenza.
La storia di un primo amore
Il film racconta l’incontro tra Jackie e Clotaire, quando sono ancora adolescenti. Lei proviene da una famiglia della classe media, con un padre vedovo protettivo e amante dei libri, interpretato da Alain Chabat. Lui, al contrario, cresce in un ambiente difficile, circondato da scelte sbagliate e violenza, che lo conducono in carcere per un lungo periodo.
La loro relazione sfida le circostanze più dure: nonostante la detenzione di Clotaire, il sentimento che li unisce non si spezza. La scena più toccante del film mostra lui impegnato a cercare parole d’amore nel vocabolario, simulando un dialogo impossibile con Jackie. L’amore diventa così una proiezione di speranza e riscatto, spingendo lei a vedere in lui ciò che lui stesso ignora.
La narrazione si sviluppa su vent’anni, con due attori adolescenti a interpretare le versioni giovani dei protagonisti: Mallory Wanecque, rivelazione che somiglia molto a Adèle. L’attrice ha manifestato una certa apprensione nel rivedersi giovane sullo schermo, sottolineando come il mestiere del cinema fissi per sempre immagini e momenti della propria vita, dalla giovinezza fino alle trasformazioni successive.
Riflessioni di adèle exarchopoulos sul lavoro e la vita sentimentale
Adèle ha iniziato a recitare da bambina e racconta di come il cinema le abbia congelato l’immagine nel tempo, costringendola a confrontarsi con molte versioni di sé stessa. Dopo la nascita del figlio Ismaël, avuto dall’ex compagno Doums, ha spiegato come il mestiere offra poche certezze, ma la spinta a continuare resta forte.
L’attrice rivela che la sua educazione famigliare ha avuto un ruolo decisivo nelle scelte professionali ma anche nella forma d’amore e solidarietà che coltiva. I suoi genitori le hanno trasmesso la passione per il cinema, portandola fin da piccola a scoprire film e mondi diversi.
Inoltre, Adèle mette in luce un concetto di affetto fatto di desiderio che l’altro stia bene e della capacità di agire per il suo benessere. Questo legame, a volte sottovalutato, rappresenta la forma più intensa di amore secondo la sua esperienza.
Mascolinità e dinamiche sociali nel film di gilles lellouche
Il lungometraggio affronta anche un’idea di mascolinità tradizionale: quella di un uomo spesso litigioso, disordinato e violento, che emerge dal contesto familiare e sociale di Clotaire. Gilles Lellouche rompe gli schemi e mostra la violenza senza celebrarla, indagandone invece le radici e il disamore familiare che la genera.
Il percorso del personaggio passa dalla furia alla possibilità di un riscatto attraverso l’amore. Sullo sfondo si intrecciano elementi tipici di diversi generi cinematografici: dalla commedia sentimentale al film di gangster, con personaggi che si rifanno agli eroi pop degli anni ’70, come Jean-Paul Belmondo, ascoltando Serge Lama mentre si immaginano banditi romantici.
Una miscela che aggiunge un ulteriore livello di complessità, raccontando una storia in cui i sogni di ribellione e affetto si confrontano continuamente.
Uscita e attesa
Al cinema dal 6 giugno, questo film promette di tenere incollati allo schermo chi vuole riflettere su quanto l’amore possa durare, trasformarsi e sfidare ogni ostacolo.