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Un bilancio di 2025 tra musica, amicizie e il peso delle perdite personali

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L'articolo riflette sulle sfide personali e le perdite del 2025, evidenziando come la musica e l'amicizia siano un sostegno fondamentale per affrontare il tempo, la malinconia e il dolore. - Unita.tv
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Il 2025 si sta rivelando un anno intenso dal punto di vista personale per chi scrive, segnato da riflessioni profonde sulle trasformazioni che il tempo porta con sé. Complici alcune notizie dolorose e la difficile gestione delle assenze di persone care, il racconto si svolge tra ricordi di musica, amicizie radicate e una malinconia che fatica a essere messa da parte. In questo contesto, la musica emerge come un legame forte e un supporto per affrontare i momenti più complicati.

Il peso del tempo e delle perdite nella vita di una persona di cinquantasei anni

Raggiungere i cinquantasei anni implica confrontarsi con una serie di mancanze che, fisiologicamente, si fanno sentire nella vita quotidiana. Sebbene la percezione del tempo che scorre e delle assenze non sia nuova, quest’anno in particolare mostra una forza insolita nel ricordare quanto la vita si modifichi e porti via pezzi importanti del passato e del presente. Questi eventi, hanno spinto l’autore a spostare il proprio modo di scrivere da un tono più ironico a uno più malinconico, fatto di ricordi e rimpianti.

Questa trasformazione raggiunge un’acutezza maggiore in quanto le occasioni di perdita si accumulano in un arco di tempo ristretto, rendendo difficile accettare la realtà e rischiando di far diventare questi momenti, pur dolorosi, una sorta di routine amara. La fatica nasce dal fatto che una vera routine non può comprendere lutti e assenze così forti e definitive. Il 2025 appare quindi come un anno che impone, senza sconti, il confronto con la caducità e con la fragilità delle relazioni e delle presenze umane.

La musica come filo rosso tra amicizie radicate e memorie condivise

La musica ha svolto un ruolo centrale nell’unione del gruppo di amici più stretti dell’autore, che hanno tutti un profondo legame con questa passione comune. Stefano, Giacomo, Paolo, Roberto e altri compagni hanno costruito relazioni attraverso ore passate insieme, provando in spazi improvvisati come cantine o soffitte e condividendo vinili, suggestioni e strumenti. Questo percorso comune ha cementato non solo un vincolo affettivo, ma anche la formazione musicale e culturale di ognuno.

Gli amici, per la maggior parte, hanno fatto parte della sezione ritmica nelle varie band in cui hanno suonato – batteristi, bassisti – e l’autore, più portato a cantare, ha vissuto il ruolo di frontman. Alcuni strumenti sono stati scelti quasi per caso, come nel caso di Roberto e Simone che sono diventati bassisti dopo esperienze e acquisti casuali, dando origine a formazioni come gli Epicentro. Il legame con la musica ha quindi radici profonde, non solo per la qualità artistica ma per il modo in cui ha permesso loro di condividere ore, emozioni e momenti fondanti della giovinezza.

Il basso come simbolo delle relazioni e dell’energia creativa in un gruppo musicale

Il basso, strumento presente in quasi tutte le band descritte, non è solo un elemento ritmico ma porta con sé una funzione armonica e melodica che sostiene il lavoro degli altri musicisti. Questa centralità si presta a diventare anche una metafora dell’amicizia, della capacità di sostenersi reciprocamente pur con le differenze e gli imprevisti della vita reale.

Il modo in cui la musica in gruppo necessita di collaborazione e ascolto testimonia come le esperienze artistiche si trasformino spesso in un esercizio di convivenza e adattamento. Ognuno mette a disposizione le proprie competenze e insieme si costruisce qualcosa di più grande di un semplice insieme di suoni. Anche chi ha ruoli meno visibili è indispensabile per il peso complessivo della formazione. Questo parallelismo con la vita quotidiana mette in luce l’importanza di mantenere legami saldi e attivi, nonostante il tempo e le distanze che possono allontanare le persone.

Ricordi e lutti tra doveri culturali e legami personali

Le perdite toccate dall’autore, come quelle della madre di Giacomo e di Stefano, sono eventi che non si limitano ad alterare il presente ma si intrecciano con un passato ricco di esperienze condivise. La madre di Giacomo, una donna colta e amante della fantascienza, ha lasciato un’impronta importante non solo all’interno della famiglia ma anche nella comunità culturale della città. L’affetto e l’ammirazione per queste figure si intrecciano con episodi quotidiani, come l’ascolto di canzoni o il prestito di libri e riviste, che conservano un valore simbolico nel mantenere vivi i ricordi.

I luoghi legati a queste persone – la casa di Stefano, la cucina di Roberto e Paolo, la grande libreria di Giacomo – diventano campeggi di memorie e sentimenti. L’elaborazione del lutto si accompagna così a un’immersione nel passato, fatto di dettagli che forniscono conforto e rappresentano un legame irrinunciabile con chi non c’è più. Questa dimensione intima si confronta con la difficoltà di lasciare che le ferite emocionali trovino una cura adeguata.

La musica come sostegno e rifugio nelle giornate segnate dalla malinconia

In momenti difficili, la musica si presenta come una forma di sollievo, pur non potendo sostituire la realtà delle perdite. L’autore paragona l’effetto di un giro di basso a un medicamento leggero e necessario, capace di offrire una tregua al dolore e alla tristezza che il 2025 sta portando nella sua vita. Le note di artisti come Rino Gaetano o Bootsy Collins rappresentano un collegamento tra l’emotività e l’azione, un invito a muoversi non solo con il corpo, ma anche con la mente e il cuore.

Il pensiero vola spesso a chi, attraverso la musica, ha saputo infondere luce nei momenti più bui del proprio vissuto, e l’immagine di un basso funky, con le sue forme e colori eccentrici come quelli di Bootsy Collins, idealmente conduce verso un equilibrio contestato ma indispensabile. La musica resta quell’elemento in grado di accompagnare nelle difficoltà, dando un ritmo a un’esistenza che affronta le sfide di un tempo che trascina via molte cose preziose.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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