La fase finale dell’undicesima stagione di cucine da incubo si svolge in Campania, a Montella, in provincia di Avellino. Lo chef Antonino Cannavacciuolo arriva al ristorante La Brasserie con l’obiettivo di risollevare la situazione di un locale che un tempo brillava nel panorama gastronomico locale ma che ora fatica a mantenere la clientela. L’intervento è un tentativo di rimettere al centro la cucina e riprendere il legame con le tradizioni irpine.
Il declino della brasserie e i contrasti familiari
Il ristorante La Brasserie si trova in Irpinia, una zona che una volta lo vedeva tra i punti di riferimento per chi cercava una cucina autentica e rustica. Negli ultimi anni, il locale ha subito una trasformazione profonda, passando da ristorante a una sorta di bar-pub ibrido, una scelta del titolare Ivano che si è rivelata inadeguata a mantenere il successo precedente. La clientela è diminuita in modo sensibile e questa metamorfosi ha creato tensioni interne.
Contrasti tra ivano e sergio
Al centro dei contrasti c’è il rapporto difficile tra Ivano e suo fratello Sergio, che cucina nel locale. Sergio contesta le decisioni di Ivano e lo accusa di mancanza di leadership. Il suo punto di vista è che la Brasserie abbia perso la sua anima originaria, quella della cucina tradizionale irpina, per inseguire mode e tendenze poco legate al territorio. Sergio si definisce impulsivo e passionale, mentre Ivano avrebbe un approccio meno deciso. Queste differenze caratteriali si riflettono sulla gestione del ristorante e sulla qualità offerta.
Antonino Cannavacciuolo si trova a dover ricucire un rapporto complicato per riportare la Brasserie a un progetto comune. La speranza è che il ritorno a una proposta gastronomica semplice, fatta di ingredienti locali e piatti della tradizione, possa ridare vigore al ristorante. L’Irpinia ha un patrimonio enogastronomico ricco e vario, e sfruttarlo potrebbe essere la chiave per ritrovare la clientela e rinsaldare l’identità della Brasserie.
Dopo cucine da incubo: la nuova vita della brasserie
Dopo l’intervento di Antonino Cannavacciuolo, La Brasserie ha mostrato segni evidenti di miglioramento. Le recensioni raccolte tra il 2024 e il 2025 raccontano un locale diverso, più curato e con un’offerta di qualità. Situato sul corso principale di Montella, il ristorante non dispone di parcheggio ma accoglie i clienti con tavoli all’aperto su prenotazione e un interno ben organizzato anche con schermo gigante e televisore.
Offerte e punti di forza del locale
I giudizi dei clienti sottolineano la qualità delle pizze sottili, considerate tra le migliori della zona, e la buona selezione di birre alla spina, soprattutto la birra rossa. Vengono apprezzate anche le bistecche, in particolare la fiorentina, e altre specialità di carne disponibili su richiesta. Il rapporto qualità-prezzo viene giudicato equilibrato.
I visitatori lodano in modo particolare il servizio e il personale, definito cortese e disponibile. Le porzioni sono abbondanti e il cibo rispecchia una cucina genuina. Questa ripresa dell’attività conferma che l’approccio rivisitato, basato su tradizione e qualità del territorio, ha portato a un rilancio concreto della Brasserie.
La programmazione e l’epilogo di cucine da incubo 11
La stagione undici di Cucine da incubo si conclude quindi con la puntata in Campania dedicata a La Brasserie. Lo show ha seguito passo dopo passo il percorso dello chef Antonino Cannavacciuolo in diversi territori italiani, cercando di portare equilibrio e rinnovamento in ristoranti con difficoltà gestionali o calo di clienti.
Il settimo episodio ha rappresentato la tappa finale di questo viaggio, innestando una crescita che si vede anche nelle risposte della clientela. Montella diventa così l’ultima scena di un format che continua ad attirare interesse grazie alla sua formula che unisce esperienze umane e cucina. La Brasserie, passata da una crisi profonda a un rilancio deciso, è oggi un esempio di come una cucina legata al territorio possa riprendere vita sotto una guida attenta e con un progetto chiaro.