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Tragico incidente a lomazzo: uno scuolabus si scontra con un camion lungo la pedemontana causando una vittima e feriti

Incidente mortale a Lomazzo il 19 maggio 2025: uno scuolabus si scontra con un camion, causando la morte della maestra Domenica Russo e ferendo diversi bambini. Indagini in corso sulla sicurezza stradale.

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Il 19 maggio 2025 uno scuolabus si è scontrato con un camion a Lomazzo (Como), causando la morte di una maestra, diversi feriti e un acceso dibattito sulla sicurezza dei trasporti scolastici. - Unita.tv

Il pomeriggio del 19 maggio 2025 ha segnato un momento drammatico per la comunità di lomazzo, in provincia di como. Uno scuolabus diretto ad una gita scolastica si è scontrato contro un camion lungo la strada statale pedemontana, provocando la morte di una maestra e ferendo altre persone, tra cui due bambini. L’incidente ha aperto un dibattito sulle condizioni della sicurezza stradale, ponendo l’attenzione sulle cause dell’evento e sulle procedure di soccorso adottate.

Condizioni di traffico e dinamica dell’incidente nella galleria

L’incidente si è verificato poco dopo le 16:30 nella galleria che attraversa lomazzo. Lo scuolabus coinvolto trasportava una trentina di persone, tra cui una classe prima e una quarta elementare provenienti da una scuola di azzate, impegnate in una gita scolastica. L’autobus procedeva lungo la pedemontana, una via molto trafficata, quando ha tamponato un camion che lo precedeva.

Prime ipotesi sulla causa del tamponamento

Le prime ricostruzioni della polizia stradale di busto arsizio indicano che il conducente dello scuolabus potrebbe aver perso il controllo per una distrazione, un malore o un colpo di sonno. L’urto ha causato una reazione a catena, coinvolgendo altri quattro veicoli nelle immediate vicinanze. La dinamica è al centro delle verifiche delle autorità che cercano di chiarire come si sia arrivati a una collisione così grave in un punto chiave per la viabilità locale.

La vittima domenica russo e i feriti ricoverati

La persona deceduta nell’incidente è la maestra domenica russo, di 54 anni, che sedeva accanto al conducente dello scuolabus. La donna è rimasta vittima dell’impatto e nonostante i soccorsi non è sopravvissuta. Tra i feriti figura l’autista stesso, trasferito in codice giallo all’ospedale circolo di varese. Due bambini hanno riportato lesioni giudicate serie ma non critiche; uno è stato portato alle cure del sant’anna di como, l’altro al san gerardo di monza. Tutti gli altri piccoli passeggeri, ricevute le prime cure, sono stati classificati con codice verde, quindi senza traumi gravi.

Nonostante la gravità fisica non interessi molti dei bambini, l’impatto psicologico tra le famiglie e la scuola si fa sentire in modo forte e immediato, aprendo una ferita ancora da sanare nella comunità che ruota attorno alla scuola coinvolta.

Intervento immediato dei servizi di emergenza lungo la pedemontana

Alla chiamata di soccorso hanno risposto con rapidità diverse squadre. Sono arrivate quattro automediche, sette ambulanze e un elisoccorso del 118 per garantire assistenza tempestiva ai feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per estrarre e stabilizzare i passeggeri dai veicoli incidentati, mentre le forze dell’ordine hanno gestito la sicurezza del luogo e le prime indagini.

La necessità di lasciare chiusa al traffico la pedemontana ha causato disagi pesanti alla circolazione in tutta la zona, ma le operazioni hanno richiesto la completa messa in sicurezza dell’area prima di poter liberare la strada. Tale chiusura è durata alcune ore, giusto il tempo per completare soccorsi e rilievi, contenere i pericoli di nuovi incidenti e agevolare l’accesso dei mezzi sanitari.

Indagine in corso e ipotesi sulle cause dell’incidente

L’autista dello scuolabus è stato iscritto nel registro degli indagati, mentre la procura valuta le responsabilità legate all’evento. Al momento si concentrano le attenzioni sulla possibilità che un momento di distrazione o un malore abbiano causato la perdita del controllo del mezzo davanti a tempi di reazione troppo brevi per evitare lo scontro.

Non si escludono ulteriori riscontri, per esempio sulle condizioni del veicolo o eventuali carenze nelle verifiche di sicurezza preventiva. A valle di ciò, si studiano anche eventuali innovazioni da adottare sul fronte della sicurezza, come sensori di attenzione o sistemi automatici di frenata, misura già in discussione in altri contesti italiani.

La comunità scolastica di azzate e il dibattito sulla sicurezza nei trasporti

L’intera comunità intorno alla scuola ha reagito con dolore e solidarietà. I genitori sono stati informati subito e hanno cercato di raggiungere i loro figli ricoverati nei diversi ospedali. La scuola ha dovuto coordinare comunicazioni e supporto alle famiglie, confrontandosi con un evento che incide profondamente sul senso di protezione che un istituto dovrebbe assicurare.

L’episodio riporta al centro l’attenzione sul trasporto scolastico, stimolando riflessioni pubbliche sulle modalità di supervisione, sui percorsi scelti e sulla qualità dei veicoli coinvolti. Si parla, non a caso, di rafforzare le procedure di emergenza e dei protocolli per affrontare incidenti simili, con particolare riguardo all’assistenza e al supporto psicologico per i più piccoli e per il personale educativo.

Solidarietà e reazioni della comunità locale dopo l’incidente

Non sono state diffuse dichiarazioni dirette da parte dei bambini o degli adulti presenti, probabilmente per rispetto del trauma subito e delle indagini ancora in corso. Le autorità hanno comunque garantito un’assistenza psicologica immediata per contenere gli effetti emotivi tra i più coinvolti.

La comunità ha espresso cordoglio per la scomparsa di domenica russo e apprezzamento per la risposta tempestiva dei soccorritori. Vari interventi di solidarietà sono emersi, da volontari a cittadini comuni, a confermare il legame stretto che una simile tragedia stabilisce tra persone normalmente distanti.

Questioni legali e futuro della sicurezza stradale per i mezzi scolastici

Sul piano legale l’attenzione si concentra sull’accertamento delle responsabilità dell’autista, ma anche su eventuali carenze strutturali. Si verificano permessi, orari di guida e condizioni psicofisiche del conducente. L’indagine potrebbe estendersi a valutare adempimenti previsti dalle normative in materia di trasporto scolastico.

Il caso ha riaperto il dibattito sui sistemi di sicurezza da adottare obbligatoriamente sui mezzi destinati ai bambini, includendo magari tecnologie che impediscano distrazioni o che monitorino costantemente la salute degli autisti. Alcuni esperti suggeriscono, infine, di aumentare i controlli in particolare sulle tratte più trafficate o durante le gite scolastiche fuori sede.