Tra musica, nostalgia e cambiamenti, una voce storica di MTV racconta il tour estivo di TRL in Italia e l’atmosfera di quegli anni.
Total Request Live, chiamato spesso TRL, ha segnato in modo indelebile la scena musicale italiana e internazionale negli anni Duemila. La tappa romana del 2005 resta uno degli episodi più vivi nella memoria di chi ha vissuto quell’epoca sotto il palco sul Lungotevere di Tor di Nona. Carolina Di Domenico, volto e voce di quegli anni, ripercorre con noi le esperienze, gli artisti, l’atmosfera unica e ci offre uno sguardo sull’evoluzione del modo di vivere la musica, tra nostalgie e cambiamenti.
Roma 2005: un’estate bollente sotto il palco all’aperto
Luglio 2005, Roma. Il palco di Total Request Live si posava lungo il Lungotevere di Tor di Nona, incorniciato dal verde dei platani e dalla vicinanza del fiume Tevere. Un luogo che a Carolina Di Domenico, presente come conduttrice insieme a Federico Russo, sembrava strano e difficile da gestire: da un lato l’acqua, dall’altro il pubblico, in un caldo intenso. Quella tournée estiva portava il programma fuori dalle quattro mura dello studio di Milano, dando modo a migliaia di fan di vivere da vicino la musica e i loro idoli.
Quell’estate era carica di attesa. Per chi cresceva con MTV era un appuntamento imperdibile, un momento di scambio diretto tra artisti e pubblico. Il format di TRL ruotava attorno alla classifica dei videoclip più richiesti, ma soprattutto era una piazza di ritrovo per una generazione che scopriva la musica attraverso un mezzo nuovo, diverso da radio e concerti. Ricorda Carolina che sotto il palco si respirava una partecipazione autentica, viscerale, accompagnata da imposizioni tecnologiche e scenografiche che oggi appaiono quasi ingombranti.
Il pubblico romano, insieme a quello di Napoli, Venezia e Milano, popolava con calore quelle piazze e strade, creando un ambiente unico, animato da volti noti, giovani appassionati e una tradizione musicale vivace.
I volti dietro il microfono: Carolina Di Domenico e Federico Russo
Carolina Di Domenico ha ereditato un ruolo delicato, quello di continuare il lavoro di Marco Maccarini e Giorgia Surina, due conduttori che avevano reso celebre TRL in Italia. Il biennio 2004-2005, con lei e Federico Russo a condurre, ha rappresentato un passaggio di testimone e un pezzo di storia per il programma.
I due si sono avvicinati poco prima dell’inizio del lavoro insieme con un pranzo che segnò il primo momento di confronto. Il loro rapporto è cresciuto nel tempo, consolidandosi durante le tappe estive, nel contesto spesso delicato della gestione di un pubblico alle volte complicato. A Milano, per esempio, ricorda Carolina, il pubblico poteva essere difficile da controllare, mentre a Napoli ci furono sfide logistiche complesse per ospitare artisti come Avril Lavigne e Vasco Rossi.
Federico Russo oggi è un volto di Rai, come Carolina che ha esteso la sua esperienza tra radio e televisione, portando avanti una carriera che mescola musica e conduzione. Tuttora spesso ricordano insieme i tempi di TRL, e non nascondono che l’addio al programma fu accompagnato da forti emozioni e un abbraccio carico di significati.
Un’epoca di musica ricca di aspettative e cambiamenti
TRL ha rappresentato un punto di svolta per il modo di fruire la musica, un appuntamento fisso per chi aspettava con pazienza il videoclip del momento. Carolina sottolinea che l’attesa era parte integrante dell’esperienza. Stare sotto il palco, vedere l’artista preferito da vicino, era un’emozione prima del concerto vero e proprio. Il videoclip e la trasmissione televisiva davano valore a questa attesa, una dimensione che oggi sembra quasi scomparsa a causa della fruizione immediata e veloce attraverso le piattaforme digitali.
Se prima la scoperta di un artista passava attraverso la programmazione televisiva e un contatto quasi diretto, ora tutto ruota intorno al digitale, ai social, a un consumo rapido. Il videoclip, una volta elemento fondamentale, ha perso rilevanza. Carolina osserva che i concerti hanno conservato un ruolo vitale, ma tutto il contorno culturale che girava attorno a eventi come TRL si è diluito.
In quegli anni, affrontare artisti come i Green Day o i Blue sul palco di TRL non era semplice. Il rischio e la gestione dell’ordine pubblico erano temi concreti da affrontare giornalmente. Il racconto dei dietro le quinte mostra un mondo dove la musica si mescolava a responsabilità pratiche e imprevisti.
Il ritorno della nostalgia e la sfida di una nuova educazione all’ascolto
Parlare di oggi significa mettere a fuoco una società che vive la musica in modo molto diverso. Secondo Carolina, l’approccio è spesso superficiale, legato a consumi rapidi e fugaci, segnati da una volontà di risultato immediato. Il pubblico giovanile sembra molto attratto da questa modalità, anche se esistono segnali di ritorno a forme più lente come l’ascolto del vinile e la fruizione integrale degli album.
Carolina racconta di suo figlio che a 17 anni sceglie di ascoltare dischi per intero. Questo è un indizio che non tutto si è perso. Rimane però una responsabilità di chi conduce, trasmette o produce contenuti musicali: non assecondare solo una fruizione veloce, ma proporre nuovi artisti e contenuti significativi senza inseguire solo tendenze di breve durata. Il ruolo dei media è centrale in questa sfida educativa.
La nostalgia torna spesso, come esperienza collettiva di chi quegli anni li ha vissuti davvero. I social rilanciano immagini e ricordi di programmi come TRL, il pubblico rivuole certi momenti. Però Carolina invita a non fermarsi al passato, perché la musica deve continuare a muoversi e a raccontare tempi nuovi.
I videoclip e l’eredità culturale di TRL
Tra i tanti ricordi, Carolina Di Domenico cita “Ti voglio bene” di Tiziano Ferro come videoclip emblematico. Quel video usciva dalla narrazione tradizionale per proporre immagini originali, cambiando il modo di raccontare la musica attraverso le immagini. Anche “Black Hole Sun” dei Soundgarden è stato un esempio di videoclip che sorprendeva per la sua carica visiva.
Il lavoro di artisti italiani come i Velvet, tradotto nel video di “Funzioni primarie”, con il coinvolgimento diretto di Pierluigi Ferrantini – marito di Carolina e leader della band –, rappresenta una piccola testimonianza del legame tra musica, immagini e racconto che TRL ha contribuito a costruire.
Quei videoclip e quelle immagini, oggi, raccontano un pezzo della storia musicale che resta patrimonio culturale e ricordo collettivo. Sono un riferimento per chi cerca di capire come la musica ha cambiato la sua veste mediatica e sociale negli ultimi venticinque anni.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Serena Fontana