La quarta stagione di «un mondo perfetto» riparte mercoledì 9 luglio su Focus, portando in prima serata una nuova serie di avventure tra le acque più suggestive del globo. Vincenzo Venuto, biologo e naturalista milanese, guida gli spettatori attraverso ambienti marini straordinari, mostrando la vita nascosta sotto la superficie e sottolineando l’importanza di proteggere questi ecosistemi fragili. Le puntate si svolgono in luoghi come Baja California, Maldive, Bahamas e altri angoli remoti dove il mare racconta storie uniche.
Il ritorno di vincenzo venuto tra squali senza gabbia
Il primo episodio si concentra su un’esperienza fuori dal comune: l’incontro ravvicinato con i predatori marini più temuti senza alcuna protezione artificiale. Venuto si immerge nelle acque messicane insieme a Regina Domingo, apneista e biologa marina impegnata nella salvaguardia degli squali. Nel corso della puntata emergono immagini impressionanti di squali tigre, grigi e martello che nuotano liberi intorno agli esploratori.
Questa scelta coraggiosa evidenzia quanto sia possibile convivere con queste specie senza metterle in pericolo o sentirsi minacciati da loro. La narrazione mette a fuoco non solo la potenza dei predatori ma anche la delicatezza degli equilibri marini che rischiano di essere compromessi dall’uomo.
Creature notturne e tradizioni antiche nelle filippine
Nel secondo episodio lo scenario cambia completamente: Venuto si sposta alle Filippine per osservare le strane forme delle creature marine che emergono dalle profondità durante la notte. Questi animali sembrano provenire da un altro mondo per aspetto ed abitudini.
L’esplorazione tocca anche aspetti culturali importanti incontrando i Bajao, popolo nomade ancora legato alla pesca in apnea come pratica tradizionale millenaria. La convivenza tra uomo e natura appare strettamente intrecciata mentre il biologo incontra i tarsi nella giungla vicina — piccoli primati dalle dimensioni ridotte ma fondamentali per l’ecosistema locale.
Questo episodio mostra come le biodiversità marina e terrestre siano collegate attraverso usanze antiche ed ambienti ancora poco contaminati dall’attività umana moderna.
La grande corsa delle sardine lungo le coste sudafricane
Il terzo appuntamento ci porta sulle coste del Sudafrica durante l’inverno australe quando avviene uno spettacolo naturale unico: milioni di sardine risalgono verso la superficie per riprodursi dando vita alla cosiddetta Sardine Run. Questo fenomeno attira numerosi predatori marini come balene, delfini, foche oltre agli immancabili squali pronti ad approfittare della concentrazione enorme di prede.
Venuto documenta questo evento complesso attraversando prima le savane africane — paesaggi duri dove vive una fauna altrettanto resistente — fino ad arrivare al mare aperto dove si svolge questa danza naturale fra cacciatore e preda.
La scena rivela quanto sia fragile questo equilibrio stagionale indispensabile alla sopravvivenza dell’intero sistema costiero sudafricano.
Biodiversità estrema nel triangolo d’oro del sud est asiatico
Un viaggio intenso porta poi lo spettatore nel cuore del Sud Est Asiatico, una zona ricca della fauna più varia al mondo sia sulla terraferma che sott’acqua. Il quarto episodio racconta questa regione chiamata “triangolo d’oro” comprendente Filippine, Thailandia, Borneo, Malesia.
Qui cavallucci marini minuscoli convivono con pesci lunghi oltre 13 metri. Tra foreste dense appaiono elefanti selvatici accanto a varani velenosi o scimmie agili. Tutto questo ambiente è parte integrante dell’habitat subacqueo circostante popolato da specie rare o poco conosciute.
Venuto percorre sentieri impervi fra isole remote per far emergere dettagli scientifici ed etnografici legati a queste terre così ricche ma allo stesso tempo vulnerabili alle pressioni umane contemporanee.
Tesori sommersi nel mare rosso tra egitto e sudan
L’ultima puntata conduce verso uno dei tratti meno accessibili dell’Africa nordorientale: il Mar Rosso vicino ai confini fra Egitto e Sudan. Qui esiste un patrimonio marino quasi intatto perché raramente visitato dall’uomo moderno a causa delle difficoltà politiche ed ambientali della zona.
Venuto parte da un porto nell’estremo sud egiziano imbarcandosi verso acque meno esplorate del Sudan. L’obiettivo è svelare ecosistemi nascosti fatti di barriere coralline immense, pesci coloratissimi ed altre forme viventi rimaste lontane dagli occhi indiscreti fino ad oggi.
Questa spedizione mette in luce non solo bellezze naturali ma anche problematiche legate all’instabilità territoriale che limita studi scientifici approfonditi o iniziative concrete volte alla tutela locale.
«un mondo perfetto» conferma così il suo ruolo nel racconto diretto degli ambienti acquatici più preziosi sul pianeta grazie all’esperienza sul campo dello staff Bluevision – Wildlife Filming guidato da vincenzo venuto stesso.